Politica

Renzi, "pensioni minime più alte. Aiuti a chi vuole lasciare lavoro prima"

Renzi: in manovra aiuti a pensioni e sblocco contratti Pa

Pensioni: Renzi, quest'anno piu' soldi a chi prende poco


 

"Noi abbiamo dato il primo anno ottanta euro" a chi aveva meno di 1.500 euro al mese. Lo ha detto il presidente del consiglio, Matteo Renzi, a Porta a Porta. "L'anno dopo lo abbiamo fatto per le forze dell'ordine e l'esercito. Gli ottanta euro e' una misura che cerchiamo di dare come messaggio di equita'. Quest'anno ci sara' un intervento di aiuto a chi prende poco di pensione e sara' nella legge di stabilita' 2017", ha affermato il premier. "Quando si dice 'intervento sulle pensioni' vuol dire che metteremo piu' denari in tasca a chi di pensione prende poco poco", ha aggiunto Renzi.
 


Pensioni: Renzi, agevoliamo chi vuole lasciare lavoro prima


"Una mano a chi ha la pensione minima e trovare il modo di agevolare chi vuole andare in pensione e gli mancano due o tre anni. Una sorta di scivolo". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Porta a Porta. "Tutti quelli che stanno tre anni prima della pensione, se accettano, possono decidere autonomamente se andarsene", ha spiegato il premier. "Loro non tirano fuori una lira. Rinunciano a una quota di venti, trenta euro e vanno in pensione un anno prima".

 


Renzi sui contratti pubblici

 

"Dobbiamo cambiare la Pubblica amministrazione, lavorare per sbloccare l'adeguamento salariale e i contratti del pubblico impiego è un'altra misura di equità", ha dettto il premier, che ha sottolineato come "da sette anni i dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato". "Sui dipendenti pubblici abbiamo fatto regole cattive per i disonesti - ha ammesso Renzi -. Ora dobbiamo lavorare per sbloccare i contratti dei dipendenti pubblici".


Renzi e la scuola


"Il bonus continuerà per gli insegnanti e i professori, sarà rinnovato: un piccolo contributo per formarsi. Se fai l'insegnante è giusto che lo Stato riconosca la tua funzione".


Taglio ad aliquote partite Iva


Renzi preannuncia sgravi fiscali anche a sostegno delle "partite Iva", che possano avere "un risparmio di mille euro l'anno", con l'obiettivo di "raggiungere 500mila partite Iva".


Gli 80 euro


"Quando mi sento dire che bisogna restituire gli 80 euro, dimostra una volta di più che certi messaggi che tendono a dare preoccupazione sono sbagliati. Non è che non avverto le difficoltà di ottantamila persone, ma per questi ottantamila ci saranno altri 160mila che avranno diritto agli 80 euro. Non c'è da restituire gli ottanta euro. Questo deve essere chiaro", ha detto, precisando che solo i non aventi diritto, lo 0,6% su 9 milioni, dovranno restituire quanto percepito.

Debito

"Quelli prima di noi hanno mangiato al ristorante e hanno lasciato da pagare. Questo è il debito pubblico": per Renzi la situazione in cui si trova il Paese è legata a chi "ha lasciato da pagare a figli e nipoti", cosa che lui non ha intenzione di fare. "L'Italia quando non ha avuto l'euro è cresciuta più di tutti gli altri. Lo ha fatto però con il debito pubblico - ha proseguito -. Come si fa oggi? La soluzione non è uscire dall'euro. Dobbiamo cambiare le regole europee: non nel senso dei parametri, ma dell'approccio economico". Poi ha precisato: "Quest'anno il deficit è al 2,3/2,4% e credo non sforeremo il 3%". "La Spagna cresce del 3%. Ma ha un deficit del 5%, che in Italia varrebbe circa 50 miliardi. Dessero a me 50 miliardi da dare ai cittadini o da ridurre le tasse, anche io avrei una crescita del 3%", ha sottolineato.


Aumento di capitale Mps

 
"Ci sono le condizioni perché si faccia e lo si faccia presto e con successo". Questo aumento di capitale, ha proseguito il presidente del Consiglio, "garantirà un futuro a Monte Paschi di Siena. Aumento di capitale in ottobre? Non spetta a me, ma al board dirlo. Credo che ci sarà entro l'anno". Riferendosi alle polemiche legate alla vicenda delle banche, Renzi ha chiarito: "Noi abbiamo la coscienza pulita" anche se non ha escluso errori in passato "della sua parte politica", anche se non ha mancato di puntualizzare che in passato in Mps "ci ha messo bocca la sinistra, ma non certo il Pd". Anzi, ha aggiunto, grazie al suo governo e la riforma delle Popolari "la politica non mette più bocca nelle banche".