Politica

Riforme/ Morando (Pd): un grave disastro se passa il Senato elettivo


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


"Se passa un emendamento che reintroduce il Senato elettivo significa che il lavoro di riforma costituzionale ricomincia da capo e, venendo alle cose di cui noi ci occupiamo, questo significa che una delle riforme fondamentali su cui siamo impegnati non si attua nei tempi previsti. Quindi succede un disastro, molto grave, di cui chi risulterà protagonista dell'iniziativa porterà intera la responsabilità. Questo sia chiaro". Lo afferma ad Affaritaliani.it il senatore del Partito Democratico Enrico Morando. Un riferimento abbastanza chiaro alla minoranza Pd... "Gli emendamenti per il Senato elettivo da dentro la maggioranza vengono da loro", risponde il vice-ministro dell'Economia.

"Comunque - spiega Morando - emendamenti sul Senato elettivo tout court sono assolutamente inammissibili. Vedremo cosa deciderà il presidente del Senato, ma troverei curioso che si consentisse la presentazione di emendamenti con quel carattere. Detto questo, per come sono andate le votazioni alla Camera e al Senato nel corso delle prime due letture al ddl, noi lavoriamo perché nulla di tutto ciò accada e per trovare un accordo che cosenta di varare nei tempi previsti la riforma costituzionale. Nessuno è in grado di stabilire quanto vale economicamente la stabilità politica che l'Italia che non ha mai avuto, ma è sicuro che vale tanto".

Ma se passa il Senato elettivo Renzi si dimette? "Non lo so, questo lo vedremo. Non ne ho la più pallida idea, anche perché credo che quello che lei ipotizza non accadrà. Non verrà approvato nessun emendamento che introduce il Senato elettivo. Certo, se succedesse sarebbe certamente un disastro sotto ogni profilo, economico e politico". E quindi il presidente del Consiglio potrebbe dimettersi... "A quel punto valuterebbe Renzi che cosa fare, naturalmente, perché spetta a lui la decisione. Ma non c'è dubbio che sarebbe un disastro gravissimo". Elezioni nel 2016? "Non mettiamo il carro davanti ai buoi".

PIL, MOODY'S? CON TUTTO IL RISPETTO CONFERMIAMO L'1,5% PER IL 2016. LEGGE DI STABILITA', ALMENO 25 MILIARDI, FORSE DI PIU'. CERCHEREMO DI OTTENERE PIU' MARGINI DALL'UE

Quale sarà l'entita della Legge di Stabilità? Affaritaliani.it lo ha chiesto al vice-ministro dell'Economia, Enrico Morando. "Con precisione nessuno è in grado di dirlo. Le cose su cui siamo impegnati arrivano attorno a 25 miliardi di euro, poi potrebbe essere di più se si decide di fare di più. Ma attorno a 25 miliardi sarà necessario arrivare".

E le coperture? "Derivano da fonti diverse a seconda di quale sia la spesa che si vuole fare. Se si vogliono ridurre le tasse, una quota delle coperture - per quella parte della manovra, cioè dei 25 miliardi finalizzati a ridurre la pressione fiscale - verrà dalla revisione della spesa. Una quota potrà venire, nel caso della riduzione della pressione fiscale e non per altri oneri finanziari, anche da un risultato migliore nel contrasto all'evasione fiscale. Poi ci sono i margini consentiti già sulla base degli accordi che sono stati conseguiti con l'Unione europea per la cosiddetta clausola delle riforme. Riforme - spiega Morando - che naturalmente bisogna fare e bisogna portare a pieno compimento, se si vuole che quella clausola continui ad operare. E poi c'è la clausola degli investimenti. Ovviamente ognuna di queste fonti di copertura può essere specificatamente applicata ad una certa soluzione di spesa e non a tutte. E quindi bisogna fare un quadro unitario prima di poter dire specificatamente ad ognuna di queste fonti quanto si associa".

Il governo cercherà di ottenere maggiori margini di manovra dall'Ue? "Ritengo che sia interesse dell'Europa sostenere la crescita molto gracile che c'è in tutta Europa e per questa ragione ritengo che sia ragionevole usare tutti i margini di flessibilità previsti dalla recente comunicazione della Commissione europea sull'esercizio della vigilanza sui bilanci pubblici nei singoli stati. Quindi la risposta è sì". Ma la Merkel... "Come vediamo le posizioni sono assai articolate e anche questo cliché della Merkel severa e cattiva è un cliché che descrive la realtà solo per percentuali abbastanza basse".

Da Moody's è arrivata una doccia fredda: crescita del Pil per il 2016 inferiore all'1,5% previsto dal governo... "Per ora faccio notare che i dati, seppur non soddisfacenti - come abbiamo detto si può fare di più - testimoniano che le previsioni su cui abbiamo fondato le scelte di finanza pubblica del 2015 sono ancora perfettamente realizzabili, cioè possiamo arrivare a +0,7% quest'anno. E debbo dire che se possiamo arrivare a +0,7% nel 2015 non capisco per quale ragione non potremmo arrivare all'1,5% nel 2016. Quindi, con tutto il rispetto per Moody's, penso che per ora le previsioni su cui abbiamo fondato le nostre scelte di finanza pubblica reggano". Quindi confermate la crescita del Pil pari all'1,5% per l'anno prossimo? "Ritengo di sì, soprattutto se a fine anno, nella sessione di bilancio, avremo lo 0,7% per il 2015. E a quel punto, secondo noi, sarebbe irragionevole modificare la previsione per il prossimo anno".