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Risarcimento vittime del ponte Morandi, Mattarella dà l'ok ma avverte: "La legge è a rischio incostituzionalità"

Il Presidente della Repubblica promulga la legge approvata dal Parlamento per gli indennizzi ai familiari di disastri come quello del Ponte Morandi

di redazione politica

Mattarella promulga con rilievi legge su vittime Ponte Morandi

Con due rilievi di sostanza, l'uno sulla discriminazione di fatto nei confronti di vittime di tragedie occorse in infrastrutture non "di rilievo nazionale" e non stradali e l'altra sulla discriminazione nei confronti dei figli delle vittime nati da unioni non matrimoniali, il Presidente della Repubblica ha promulgato stamane la legge approvata dal Parlamento per gli indennizzi ai familiari di disastri come quello del Ponte Morandi, il 14 agosto 2018.

In una lettera di accompagnamento alla controfirma, il Capo dello Stato mette prima in risalto la genericità dell'espressione “vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale”, perché l'idea di "rilievo nazionale”, scrive, "non risulta di agevole determinazione, non è ragionevole e contrasta con il principio di eguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione l’esclusione di analoghi benefici nel caso di vittime di cedimenti di altre sedi stradali".

Inoltre, prosegue, "appare quanto meno fortemente dubbia anche la conformità al principio di eguaglianza della decisione di limitare i benefici ai casi di cedimenti stradali. Abbiamo purtroppo registrato, in passato, vittime causate da eventi relativi a strutture di altra natura, in particolare il cedimento di scuole, primo fra tutti il caso del crollo di una scuola elementare con la morte di tanti bambini presenti nelle aule con i loro maestri". Il che vale anche per ospedali, stadi, teatri e cinema.

Oltre a questo, aggiunge, "il testo va necessariamente interpretato nel senso che beneficiari dell’elargizione devono intendersi tutti i figli di ciascuna vittima, ivi inclusi quelli da rapporti di convivenza o di unioni civili. In caso contrario, si opererebbe un’inaccettabile discriminazione tra i figli delle vittime sulla base dello stato civile dei genitori".

"Rivolgo pertanto al Parlamento e al Governo l’invito a considerare con attenzione i predetti rilievi e a valutare interventi integrativi e correttivi", esorta quindi Mattarella.