Battute sessiste, Ronzulli: "Feltri ha perso il senso della misura. Se le avesse fatte Berlusconi, la Sx avrebbe già invocato il me too"  - Affaritaliani.it

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Battute sessiste, Ronzulli: "Feltri ha perso il senso della misura. Se le avesse fatte Berlusconi, la Sx avrebbe già invocato il me too

La senatrice di FI replica agli insulti ricevuti dal giornalista: "Un episodio del genere deve destare indignazione, e lo dico a tutte quelle donne che scendono in piazza per difendere la loro dignità, i loro diritti e il rispetto"

di Marco Scotti

Gli insulti sessisti di Vittorio Feltri contro Licia Ronzulli e la risposta della senatrice di FI. Intervista 

Tra Vittorio Feltri “che ha ormai perso il senso della misura” è un Matteo Renzi pronto “a fare il simpatico per vendere una copia in più del suo libro” Licia Ronzulli è un fiume in piena. È stata oggetto di insulti pesanti, durante la presentazione “incrociata” a Milano dei libri del senatore e del fondatore di Libero, oggi membro del consiglio regionale lombardo. A dirla tutta, la nostra redazione ha contattato Feltri, ma le sue dichiarazioni, già di pessimo gusto durante la presentazione a Milano, hanno ricalcato il peggior cliché. E quindi abbiamo scelto di non dare spazio a frasi ormai scomposte e prive di ogni appiglio.

Senatrice, ieri è stata vittima di attacchi e offese irripetibili da parte di Vittorio Feltri: vuole rispondergli qualcosa?
 
“Come ho già avuto modo di dire, Feltri ha perso il senso della misura ormai da tempo. Questo però non lo giustifica, perché chi dirige un giornale, cioè un mezzo d’informazione che fa cultura e condiziona l’opinione pubblica, deve avere senso di responsabilità, evitando commenti offensivi e sessisti che non offendono me in quanto Licia Ronzulli, ma in quanto donna. In Italia la condizione femminile è ancora segnata da quotidiane discriminazioni, ingiustizie e violenze che si riflettono anche nel linguaggio che gli uomini usano. Per questo un episodio del genere deve destare indignazione, e lo dico a tutte quelle donne che scendono in piazza per difendere la loro dignità, i loro diritti e il rispetto, che non devono avere colore politico. Se fosse stato Berlusconi a fare queste battute, ora saremmo invasi da comunicati della sinistra e dalle manifestazioni del ‘me too’”.
 
Matteo Renzi ha provato a difenderla ("Questa devi ritirarla"), pensa abbia fatto abbastanza?

 
“Le chiacchiere stanno a zero, si è prestato alle sue battute per far ridere e fare il simpatico, con l’unico obiettivo di vendere una copia in più del suo libro. Ha detto che si dissociava solo per evitare una querela. Ma contano i fatti non le parole. Innanzi tutto non ci ridi sopra e non ci scherzi, tu che fai il paladino della difesa delle donne, facendo finta che fosse solo un problema di bon-ton. Se non approvi, come prima cosa ti alzi e te ne vai, rifiutando di condividere il palco con chi insulta in questa maniera. Poteva tranquillamente dire: ‘Direttore, io la senatrice Ronzulli non la sopporto, ma lei non si deve permettere di dire una roba del genere. Sono persone come lei, con linguaggi di questo tipo, a rendere tossico l’ambiente in cui vivono e crescono le nostre mogli, figlie, sorelle e amiche’”.
 
Pensa che se invece che Licia Ronzulli si fosse chiamata Lucio avrebbe subito analogo trattamento?

 
“Un uomo sarebbe stato oggetto sicuramente di offese, ormai siamo purtroppo abituati a questo clima, ma certo non di commenti sessisti. Questo è davvero triste e umiliante per le donne”.
 
La sinistra è stata solidale o ha fatto finta di niente e levato qualche distinguo?
 
“Ho apprezzato davvero che tutti i gruppi parlamentari, di ogni colore politico, mi abbiano pubblicamente espresso solidarietà durante i lavori d’aula qui in Senato. E di questo li voglio ringraziare di cuore. Il rispetto dei ruoli istituzionali e delle donne devono essere un patrimonio di civiltà per tutti, senza appartenenza di partito o distinzione di parte, o almeno così mi piace credere”.

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