Politica
Salvini apre la crisi: "Subito in Parlamento, non c’è più una maggioranza"
Ecco come si è arrivati alla fine dell'alleanza M5S-Lega
Tanto tuonò che piovve. Era nell'aria fin da ieri, da quelle parole pronunciate a Sabaudia davanti a una folla gremita che urlava 'elezioni'. Dopo l'ennesima giornata convulsa con il presidente del Consiglio che è salito al Quirinale all'ora di pranzo per un incontro di un'ora con il Capo dello Stato e un faccia a faccia tra Giuseppe Conte e il vicepremier leghista di un'ora a Palazzo Chigi, alle 19:53 è arrivata la nota ufficiale della Lega che segna la fine del governo del Cambiamento nato il primo giugno del 2018 dopo le elezioni politiche del 4 marzo che non avevano visto un vincitore in grado di governare il Paese.
A questo punto l'ipotesi più accreditata è quella di una convocazione delle Camere in pieno agosto per un voto di fiducia. Le date di cui riferiscono alcune fonti parlamentari della maggioranza sono il 12 e 13 agosto. Secondo altre fonti, sempre della maggioranza, lo scioglimento delle Camere potrebbe avvenire il 20 agosto. Al momento l'ipotesi più probabile è che resti in carica per gestire le elezioni il governo Conte sfiduciato.
Il Movimento 5 Stelle anche oggi ha ribadito il proprio no secco e inequivocabile a qualsiasi ipotesi di governo tecnico. Il Partito Democratico ha sempre escluso altre maggioranze in questo Parlamento. Proprio ieri Silvio Berlusconi aveva chiesto nuove elezioni in caso di crisi. Identica la posizione di Fratelli d'Italia. Fonti leghiste spiegano che non c'è "assolutamente" la disponibilità a un esecutivo guidato da Salvini con il Centrodestra e magari una fetta di grillini. A questo punto, nonostante la delusione di molti neo-parlamentari che molto probabilmente non torneranno a Roma, la strada di un altro governo - tecnico, di unità nazionale o del Presidente - sembra assai improbabile.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la votazione in Senato sulla Tav Torino-Lione con i 5 Stelle che si sono espressi contro l'opera - spiegano dalla Lega - che la crisi era comunque nell'aria, considerando i tanti, troppi NO sullo choc fiscale, sulla riforma della giustizia, sull'autonomia regionale e su altri temi. Decisiva per la rottura di oggi è stata anche la scelta del M5S di votare a favore di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea al Parlamento di Strasburgo.
Sono settimane che i colonnelli leghisti, in prima fila Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio, chiedevano al segretario del Carroccio di staccare la spina e di tornare dal popolo. Il vicepremier ha preso tempo, ha provato a mediare e a trattare ma si è reso conto che Di Maio non controllava più una fetta del M5S e, probabilmente, non poteva assicurare quella svolta richiesta dal ministro dell'Interno. Qualche giorno fa, sempre a Palazzo Madama, in occasione del voto di fiducia sul Decreto Sicurezza bis una piccola fronda di dissidenti pentastellati non ha consentito al governo di arrivare a quota 161 voti. Più di un campanello d'allarme per Salvini.
Sul fronte M5S in giornata ci sono stati contatti tra il vicepremier Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico. Fonti grillini spiegano che la Lega teme il taglio dei parlamentari, "è evidente", perché "ha paura di tagliare le poltrone" (il via libera definitivo era atteso per il 9 settembre). Secondo fonti governative pentastellate "la Lega ha alzato un polverone perché ha paura della reazione di Berlusconi sulla nostra riforma, altrimenti le sue tv non difendono più Salvini".
LA NOTA CON CUI MATTEO SALVINI HA APERTO LA CRISI DI GOVERNO
Il leader della Lega Matteo Salvini apre ufficialmente la crisi di governo. "Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di "Signor No". Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni", afferma il vicepremier leghista al termine di una lunga giornata. "L’ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori.Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani".
Salvini apre la crisi/ Zingaretti: "Pronti alla sfida per far vincere Italia migliore"
"Siamo pronti alla sfida.Nelle prossime elezioni non si deciderà solo quale governo ma anche il destino della nostra democrazia,della collocazione internazionale del nostro Paese. Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi". Lo scrive su facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti."Da subito tutti al lavoro,insieme,per fare vincere l’Italia migliore".
LA CRONACA DELLA GIORNATA CHE HA PORTATO ALLA CRISI
ORE 13.00 Si rafforza l'ipotesi elezioni. Conte-Salvini, vertice di un'ora e mezza
Conte al Colle, un'ora di colloquio. Informativa, nessuna ipotesi dimissioni
L'Italia corre verso le elezioni anticipate. Salvo colpi di scena, quello delle urne in ottobre sembra proprio lo scenario più probabile dopo la strappo di mercoledì in aula al Senato sulla Tav Torino- Lione.E' terminato poco prima delle 18:30 un colloquio a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini. L'incontro era iniziato poco prima delle 17. Anche il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, era a Palazzo Chigi, ma stando a quanto si apprende da fonti di Governo, il leader M5S è rimasto nel suo ufficio nella sede del Governo a lavorare.
Sergio Mattarella ha convocato il presidente della Camera, Roberto Fico, per un esame della situazione, dopo le fibrillazioni della maggioranza registrate sia ieri che oggi. Mattarella avrebbe incontrato Fico per valutare con lui gli eventuali tempi di riconvocazione della Camera - convocata per il 9 settembre - e, in caso di qualunque tipo di comunicazione, dovrebbe essere riaperta prima deltermine previsto. Nulla e' stato pero' ancora deciso: si attendono gli sviluppi del confronto interno ad esecutivo e maggioranza, dunque nessun accenno e' stato ancora fatto sull'eventualita' di portare in Parlamento un dibattito relativo allo scontro in atto in queste ore. Non e' invece salito al Colle il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati.Conte al Quirinale da Mattarella/ Un'ora di colloquio. Informativa, nessuna ipotesi dimissioni
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è rientrato a piedi a Palazzo Chigi dopo circa un'ora di colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il premier, che si è mostrato sorridente, non ha risposto alle domande dei cronisti che gli chiedevano conferma del suo incontro al Colle. Conte ha ringraziato chi gli faceva gli auguri per il buon compleanno e a sua volte ha detto: "Auguri e buon lavoro".Il premier Giuseppe Contesi è recato al Quirinale per una informativa al presidente Sergio Mattarella sulla situazione politica dopo lo strappo di ieri sulla Tav. E' quanto si apprende da fonti di governo. "Nessuna ipotesi di dimissioni", dunque, fanno sapere le stesse fonti. Il colloquio è durato circa mezz'ora.
L’incontro avviene dopo che, nella giornata di mercoledì, la maggioranza formata da Lega e 5 Stelle si è spaccata in Parlamento, nel corso del voto sulla Tav, e dopo che — nella serata di mercoledì — il leader della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, aveva avvertito dal palco di un comizio a Sabaudia che "qualcosa" si era "rotto" all’interno della maggioranza di governo, chiedendo "non poltrone" ma un chiarimento per capire se il governo debba proseguire la sua azione o se sia meglio "ridare la voce al popolo" con il voto.
ORE 15 Governo, così la Lega risponde al M5S: "Unica alternativa a Conte è il voto"
M5S, "Nota Lega incomprensibile, siano chiari"
M5S, "La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari". Così il M5S in una nota.
LEGA, "L'Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa e' un giorno perso, per noi l'unica alternativa a questo governo e' ridare la parola agli italiani con nuove elezioni". E' la risposta della Lega ai 5 Stelle che un'ora e mezza prima, attraverso lo strumento delle fonti, avevano affermato: "Leggiamo dai giornali di possibili crisi di governo. Il M5S è al lavoro come ogni giorno per il Paese e dunque lo è anche il capo politico, Luigi Di Maio. Chiunque oggi aprisse una crisi di governo, l'8 agosto, si assumerebbe la responsabilità di riportare in Italia un governo tecnico. Sarebbe folle". Nessuna richiesta di poltrone, nessun rimpasto di governo come nella prima repubblica.
Mai chiesto né chiederemo poltrone, lontani da qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo.C’è la consapevolezza e la presa d’atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5stelle ci sono visioni differenti.Il voto di ieri sulla TAV ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione.L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani.Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni.
ORE 19 DI MAIO: "GIORNATA DIFFICILE MA SONO TRANQUILLO. LAVORIAMO PER IL PAESE"
"Giornata difficile, stiamo lavorando per il Paese, sono tranquillo". Lo dice Luigi Di Maiolasciando palazzo Chigi per andare, come racconta lui stesso, alla festa per i 25 anni Di suo fratello. Alle domande dei cronisti su una eventuale parlamentarizzazione della crisi, replica: "Non ci sono i se, quello che posso dire è che stiamo lavorando per il Paese". "Sono tranquillo, vi auguro buon lavoro e buona giornata. Vi ringrazio per il lavoro, so che vi stiamo rovinando qualche giorno Di ferie", aggiunge. "Ci sono tutti i colloqui in corso che servono, Palazzo Chigi è pagato per lavorare per gli italiani", conclude.