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Politica
Salvini e Meloni sconfitti ai ballottaggi. Si avvera la profezia di Berlusconi

Per il centrodestra le elezioni amministrative sono state un’occasione mancata, una sconfitta resa ancora piú rovente soprattutto dal risultato di Milano, dove Sala ha vinto al primo turno. Se la coalizione non trarrá un insegnamento, alle elezioni politiche del 2023, potrebbe rischiare di prendere l’ennesimo schiaffo. L’insegnamento é molto semplice e muove dalla risposta sincera e coraggiosa che i dirigenti vogliono dare a questa domanda: “Esiste davvero la coalizione di centrodestra o, allo stato attuale, é solo un’unione formale, peraltro continuamente lacerata dalla apparente condivisione di valori e ideali importanti e dallo scontro quotidiano sulla leadership di due giovani capi, che hanno poche caratteristiche dei leader in quanto a generositá, inquietudine e capacitá di portare a sintesi coerenza, visione, competenza, pragmatismo e tensioni della classe dirigente.

virginia tiraboschi
Virginia Tiraboschi

Dalle urne sono usciti messaggi chiari: da un lato, un elevato astensionismo e, dall’altro come conseguenza, il desiderio e la coscienza di una politica competente e autorevole, come viene dimostrato dal successo di Sala a Milano, di Calenda a Roma e di Occhiuto in Calabria. I temi della selezione della classe dirigente, del rapporto con l’Europa e del fallito allargamento dell’area di centrodestra, che si limita a travasare i voti da un partito all’altro devono far riflettere in vista delle vicine elezioni politiche del 2023, che potrebbero riservare sorprese sui numeri che, nel prossimo futuro, potrebbero essere diversi da quelli che abbiamo osservato negli ultimi sondaggi.

Gli agguati giudiziari e mediatici non hanno certo aiutato, ma il vero problema credo sia stata la comunicazione confusa che ha stancato gli elettori soprattutto sui vaccini e sul green pass in un momento in cui l’unico messaggio chiaro era la voglia di ripartire, di crescere e di evitare qualsiasi tipo di lockdown parziale o totale.

É ancora presto per trarre delle conclusioni, ma anche la caduta della Le Pen nella corsa all’Eliseo ridimensiona il consenso della destra che, se vuole essere di governo, necessariamente, perde il voto dei populisti e dei sovranisti.

Il voto di oltre 12 milioni di Italiani ha premiato i moderati, disegnando un paese che, soprattutto nelle grandi aree urbane, preferisce il pragmatismo e la competenza, che rifiuta lo scontro e che cerca soluzioni ai problemi, definendo nuovi modelli di crescita e sviluppo che siano inclusivi, sostenibili, virtuosi e attenti ai più deboli.

É proprio su questo nuovo paradigma che, la destra e la sinistra, per quanto abbiano ancora significato i due schieramenti, devono riflettere: mi riferisco a quelle aree periferiche delle grandi cittá dove il fenomeno delle banlieue parigine e del loro degrado sociale é sempre piú evidente. Allo stesso modo, la destra e la sinistra che spesso celebrano i territori, devono prestarvi molta attenzione, soprattutto quando selezionano la classe dirigente, quella dalla quale l’Italia puó ripartire, sfidando il futuro, senza dover necessariamente ripiegare sul civismo, come se fosse la soluzione a tutti i problemi. In politica, una classe dirigente autorevole e responsabile non si improvvisa, ma si alleva stimolando la passione, il sacrificio, la generositá, il senso di appartenenza a una comunitá, la sana competizione, l’orgoglio di credere in ideali e valori elaborati insieme e condivisi, la gioia di vincere uniti, sacrificando interessi miopi di parte, la capacitá di non provare invidia o rabbia per l’avversario che merita di vincere e di affermarsi perché ha meriti…e tanto altro ancora.

Per finire con un commento anticipato sui ballottaggi di Roma e Torino, anche se non é mai semplice fare pronostici, mi sentirei di dire che, l’astensione dei 5 stelle, che non indicheranno di votare i candidati del PD e la posizione di Calenda, che a Roma non credo possa votare il candidato del centrodestra, soprattutto perché espressione dei Fratelli d’Italia, il risultato sará purtroppo una sconfitta di Salvini e Meloni e l’avverarsi della profezia pessimistica del Presidente Berlusconi su questo centrodestra. Ma da qui con ottimismo si puó ripartire facendo autocritica seria e non solo a parole e assumendo decisioni non facili ma necessarie per costruire un nuovo futuro politico.

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