Politica

Salvini, no a Berlusconi. Niente governo con i transfughi dei 5 Stelle

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Salvini, per il leader della Lega se cade il governo ci sono solo le elezioni. Inside

No, grazie. Matteo Salvini - secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti leghiste ai massimi livelli - risponde cortesemente picche alla proposta avanzata da Silvio Berlusconi di far cadere il governo Conte e di far nascere un esecutivo di Centrodestra con eventuali transfughi del Movimento 5 Stelle e con lo stesso Salvini nel ruolo di presidente del Consiglio.

Il ministro dell'Interno e vicepremier, parlando con i suoi uomini più vicini, ha fatto capire in maniera chiara che non intende guidare un governo con pezzi usciti dai grillini, sempre che quanto dichiarato dall'ex Cavaliere corrisponda alle reali dinamiche parlamentari. Il leader del Carroccio, nonostante le evidenti distanze su diversi temi con il M5S, è intenzionato ad andare avanti. "Quando afferma che governeremo cinque anni ci crede davvero", racconta un parlamentare leghista di lungo corso.

In Via Bellerio sono certi che almeno fino alle Europee del maggio 2019, "in un modo o nell'altro", l'esperienza con i 5 Stelle continuerà. Dopo, risultati alla mano, molte cose potrebbero cambiare. Se davvero la Lega risultasse 6-8 punti percentuali davanti ai grillini a quel punto Salvini alzerebbe la voce con gli alleati di governo chiedendo un "riequilibrio" con almeno un paio di ministri leghisti in più rispetto all'attuale compagine.

Il ministro dell'Interno, però, sa che un eventuale risultato negativo alle Europee potrebbe provocare un terremoto nel M5S con l'incremento del numero dei ribelli che già erano usciti allo scoperto sul Decreto Sicurezza. Il piano di Salvini, nel caso in cui l'esecutivo andasse incontro a forti fibrillazioni, non è comunque quello del leader di Forza Italia. "Se salta questo governo si torna alle urne. Punto. Matteo (Salvini, ndr) non farà il premier con scorciatoie parlamentari", confida un senatore del Carroccio.

Il motivo è semplice: con nuove elezioni politiche - sondaggi alla mano - la Lega potrebbe più che raddoppiare il numero dei parlamentari relegando gli alleati di Centrodestra a un mero ruolo di comprimari. Oggi, invece, le forze al Senato e alla Camera sono più o meno equivalente e quindi Salvini, in piena sintonia con Giorgetti, non ha alcuna intenzione di regalare centralità politica a Berlusconi. Anche perché se davvero alle Europee il movimento sovranista/conservatore della Meloni dovesse ben performare, superando magari Forza Italia, a quel punto alle Politiche la Lega potrebbe anche scaricare gli azzurri. Nonostante gli inviti a "tornare a casa" dell'ex Cav.