Politica

Sardina Santori candidato Pd va in ritiro spirituale ma un video mostra che...

di Antonio Amorosi

Guarda Video. La Sardina Santori in ritiro in un eremo fino al voto. Ma lo beccano a volantinare davanti alle scuole a mamme e bambini

Ma la sardina è già un capitone? Sgusciante e difficile alla presa come ogni politico italiano?

La ‘sardina’ Mattia Santori si è candidato alle comunali 2021 di Bologna nelle liste Pd e ha annunciato che in attesa del voto avrebbe vissuto nell’Eremo di Ronzano, sulle colline bolognesi.

Un ritiro spirituale che fa intendere che i politici hanno perso l’anima. Ma Santori non si mischia con loro, con ciò che è basso, terreno, corrotto. Santori è entrato nelle liste del Pd per farcelo capire e appoggia il candidato sindaco Matteo Lepore, il super esponente Pd dell’apparato bolognese, quello che sosteneva che il Coronavirus fosse un fenomeno mediatico più che reale. Dove trovare un candidato sindaco più lucido, capace di distinguere il vero dal falso?  

Se i simboli della sinistra sono oramai solo l’estetica di un mondo in frantumi l’Eremo di Ronzano si presta al gioco di specchi.

All’annuncio dell’eremo Santori fece anche il tipico “pippone de sinistra”: “Ieri mi sono trasferito all’Eremo di Ronzano, che fino al 4 ottobre sarà la mia casa. Sono grato a Padre Benito Fusco e Padre Pietro per avermi aperto le porte di un luogo magico che guarda Bologna dall’alto, che accoglie 38 richiedenti asilo, due associazioni, una cooperativa, educatori e viandanti tra le querce, le vigne e i sempreverdi. Lo chiamano ‘eremo’ ma è una piccola grande Babele cosmopolita”. E ancora: “la parola ‘comunità’ è la parola che ho usato di più da quando sono nate le sardine. E non voglio diventare come quei politici che usano paroloni senza avere la minima idea di come si applicano nel quotidiano. Qui sono l’ultimo arrivato, a nessuno frega niente di chi sono o di quante volte sono stato in tv”.

Poi la lacrimuccia, che non guasta mai, parlando di una bambina afgana e l’attacco al nemico di sempre, Salvini. “Occhi di una luminosità cupa che raccontano la sofferenza del ricominciare da zero, la violenza di radici strappate dalla propria terra. Mi chiedo come si faccia a parlare di ‘pacchia finita’ quando si approcciano dolori così laceranti. Mi chiedo come si possa dirlo sventolando un crocifisso. Dicono che per fare politica bisogna studiare. Io da oggi inizio la mia lezione di comunità”.

Ma lo studio e la lezione di vita nell’Eremo forse gli evoca una suggestione che a noi comuni peccatori lascia interdetti. Qualche giorno fa il Santori candidato è stato immortalato di fronte alle scuole medie del quartiere di Bologna Porto-Saragozza a lasciare sorrisi e volantini ai bimbi e alle mamme. Una volta ti dicevano “fuori dalla scuola non accettare le caramelle dagli sconosciuti”. Oggi ci trovi Santori. E’ proprio diverso dai politici. Forse coltiva i propri elettori per quando si candiderà presidente del Consiglio! 

Si vede che non ha scaldato tutti i cuori e questa retorica da San Francesco che parla agli uccelli non ha convinto chi lo ha visto per strada e ci ha mandato il video.

Guarda il video. 

Forse la Sardina non naviga in acque così chete e si è persuaso di raccogliere i voti dei comuni mortali come tutti gli altri politici, scendendo dall’Eremo. 

L’agenzia Dire ha anche raccontato di un’iniziativa con 150 bambini “che questa mattina (25 settembre, ndr) hanno partecipato al nascondino organizzato in centro a Bologna da Mattia Santori, candidato nella lista Pd per le prossime amministrative. A riferirlo è la stessa Sardina, che con lo slogan ‘Nascondetevi oggi per non nascondervi domani’, ha fatto girare nei giorni scorsi l’iniziativa sui social e nelle scuole della città. I bambini con le rispettive famiglie si sono ritrovati dunque questa mattina in piazza Minghetti. ‘Dopo aver ribadito che a Bologna ancora c’è tanto da fare sugli spazi dedicati all’apprendimento, al gioco e alla formazione dei più piccoli’, riferiscono le Sardine’ Santori ha dato il via a tre giochi: nascondino, caccia al tesoro, labirinto urbano".  

Ma perché non giocare a “bugia o verità”, come facevamo da bambini? E’ un modo come un altro per crescere. Come raccontava Sigmund Freud la percezione delle bugie e la differenza con la verità nei piccoli non esiste, si costruisce col tempo.