Politica
'Scostamento da almeno 40 miliardi'. Anteprima: le richieste di Lega-FI
Scostamento, voto in Parlamento subito dopo Pasqua. I piani dei due partiti del Centrodestra al governo
Il Decreto Sostegni è appena stato licenziato dal Consiglio dei ministri, e ancora deve andare in Parlamento, che già la Lega e Forza Italia stanno preparando la battaglia per il prossimo scostamento di bilancio. Inevitabile, come ha annunciato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. Con l'ultimo provvedimento da 32 miliardi di euro l'Italia ha messo in campo contro la crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19 un bazooka da 165 miliardi di euro. Impensabile fino a poco più di un anno fa.
Ma con il Dl Sostegni - spiegano fonti dei due partiti di Centrodestra che fanno parte della maggioranza - gli indennizzi sono stati pari a circa il 5% delle perdite subite dalle categorie maggiormente penalizzate dalle tante misure di restrizione. "Una miseria, assolutamente troppo poco", spiega senza giri di parole un deputato leghista lombardo. E infatti l'intenzione di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che stanno facendo fronte comune per rispondere all'asse Pd-M5S, è quella di chiedere - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - uno scostamento da almeno 40 miliardi di euro facendo così arrivare la somma totale oltre i 200 miliardi.
I tempi? Velocissimi. Secondo Lega e Forza Italia il voto in Parlamento dovrà esserci immediatamente dopo le festività di Pasqua con il nuovo decreto, che probabilmente si chiamerà Sostegni bis, entro fine aprile per far arrivare i secondi indennizzi sui conti correnti già a maggio. A beneficiare del nuovo intervento sarebbero soprattutto quelle categorie più colpite dalle misure anti-Covid: gestori di impianti sciistici (di fatto la stagione invernale non è proprio esistita), hotel, ristoranti, bar, pub, palestre, piscine, impianti sportivi, operatori in generale del settore turistico, senza dimenticare il comparto delle fiere fortemente penalizzato dall'inizio della pandemia.
Il Carroccio, infine, qualora non riuscisse a modificare in Parlamento il condono sulle cartelle esattoriali, cercherà di allargare la platea e gli anni di intervento con il Decreto Sostegni bis.