Politica

"Scurdammoce 'o passato", Meloni-Macron: pace fatta, alleanza obbligata

di Vincenzo Caccioppoli

L'incontro a quattr’occhi tra la premier e il presidente francese a Bruxelles è durato un'ora e mezza

Meloni-Macron, l'una ha bisogno dell'altro e viceversa

Alla fine dopo tanti tira e molla, Macron e la Meloni si sono incontrati ieri sera a margine del Consiglio europeo, e il dialogo a quattr’occhi, è durato, la bellezza di un'ora e mezza. Impossibile sapere che cosa esattamente si siano detti i due, ma è chiaro che sia Meloni che soprattutto Macron si siano resi conti che occorreva un riavvicinamento tra i due. Troppo scottanti i temi in agenda a cominciare dai migranti per arrivare agli aiuti di Stato e alla transizione energetica, per poter pensare di continuare in questa stucchevole polemica senza costrutto, se non alimentare i titoloni dei giornali sempre alla ricerca del retroscena. Tra i due chi attualmente appare in posizione più debole è Emmanuel Macron ( che non a caso si è fatto promotore dell’incontro).

L'approvazione della sua riforma delle pensioni sta letteralmente incendiando Parigi e le principali città francesi. Se al presidente francese bisogna certamente riconoscere una certa dose di coraggio in questa volontà di andare avanti a dispetto delle durissime proteste, è chiaro che questa sua mossa, oltre che a mettere insieme in maniera trasversale la destra della Le Pen e la estrema di sinistra di Mélenchon, caso più unico che raro, sta certamente indebolendo ulteriormente un presidente, che già deve fare i conti con una maggioranza rabberciatissima in parlamento.

Ed è proprio a causa di ciò che il presidente ha dovuto forzare la mano e saltare il Parlamento (per evitare il rischio e l’onta di una probabile bocciatura) nell'approvazione della legge sulle pensioni. Certamente durante l’incontro i due avranno affrontato la crisi economica che sta sconvolgendo la Tunisia, in attesa di un provvidenziale aiuto dal FMI e che non può che avere ripercussioni sui flussi migratori verso l’Europa.