Politica

Scuse della Corte d'Appello tardive, Said andava arrestato prima

Roberto Calderoli

Perchè non è stato eseguito l'ordine di carcerazione? Quanti altri casi simili in Italia?

Sono doverose, ma comunque gradite, le scuse tardive del presidente della Corte di Appello di Torino alla famiglia del povero Maurizio Leo, trucidato e sgozzato senza motivo da un criminale, il killer dei Murazzi, che avrebbe dovuto trovarsi in carcere e invece era libero a causa della mancata trasmissione della sentenza da parte della Corte d'Appello di Torino per l'esecuzione della pena. Un grave errore procedurale e burocratico costato la vita di un povero ragazzo. Ma ora, lasciando agli ispettori del ministero della Giustizia il compito di fare chiarezza sull’accaduto alla Corte d’Appello di Torino, la domanda vera da porsi è un’altra: quanti altri Said, per cui c’è un ordine di carcerazione non eseguito o non comunicato, ci sono in giro in Italia? E’ gravissimo che un criminale condannato per un reato grave resti libero perché nessuno, in cancelleria, ha eseguito l’ordine di carcerazione: su questo è urgente fare chiarezza.