Politica
Fassina (Leu): "Draghi? Niente fiducia se non c'è la data delle elezioni"

Intervista di Affari a Fassina (Leu): “Le emergenze si possono affrontare nei prossimi mesi per poi sciogliere le Camere a luglio e andare al voto a settembre"
In attesa che sul Colle più alto salga l’ex presidente della Bce Mario Draghi, a dire la sua ad Affaritaliani.it è Stefano Fassina. Il deputato di Liberi e uguali, già viceministro dell’Economia nel governo Letta, intervistato dal nostro giornale, è netto: “Senza un impegno chiaro da parte di tutti i protagonisti coinvolti per elezioni a settembre, per quanto mi riguarda, la fiducia a un eventuale governo Draghi è impossibile”.
Fassina, eppure ieri Mattarella ha lanciato un appello chiaro a tutte le forze politiche. Senza contare che è stata tirata in ballo una riserva importante della Repubblica come Mario Draghi.
Sul piano politico, non mi sono mai sentito umiliato come ieri, ascoltando le parole del presidente Mattarella. A mio avviso, in questo passaggio è in gioco la residua credibilità della classe dirigente, la residua autonomia della politica e la residua qualità della democrazia. Il punto non è programmatico e non è di composizione della squadra di governo.
E allora qual è?
Il punto vero è l’autonomia della politica. Ci sono tante emergenze da affrontare, come ha sottolineato lo stesso capo dello Stato: dal Recovery plan da completare alla campagna di vaccinazione da portare avanti. Bisogna scrivere, inoltre, il Documento di economia e finanza e soprattutto c’è l’urgenza del decreto Ristori cinque. Credo, però, che si possano affrontare nei prossimi mesi per poi sciogliere le Camere a luglio e andare a elezioni a settembre.
La sua posizione rimane questa anche nell’ipotesi in cui dovesse prevalere un governo composto non solo da tecnici, ma anche da politici?
Vedo complicato comporre la larga base parlamentare auspicata da Mattarella con figure politiche all’interno di un governo Draghi. Mi pare difficile immaginare insieme Salvini e Zingaretti o Salvini e Speranza. Ripeto: ci vuole un governo che abbia il mandato di affrontare le emergenze e portarci al voto a settembre. Senza una scadenza elettorale definita, per quanto mi riguarda, non ci sono le condizioni per votare la fiducia al governo Draghi. A tal proposito, auspico che il Movimento cinque stelle si ricordi del suo mandato elettorale.
In vista delle prossime elezioni, la frattura con Matteo Renzi si potrà ricomporre?
La sua inaffidabilità l’ha confermata facendo cadere il governo Conte. Renzi ha raggiunto l'obiettivo di completare la delegittimazione della politica, per metterla al servizio degli interessi più forti. Per me, non sarà un interlocutore.