Politica

Serracchiani si appollaia vicino alla Schlein. E fa la finta tonta sul suo passato renziano

Di Giuseppe Vatinno

A quale Serracchiani credere: a quella che sosteneva il Job act sotto Renzi o quella che lo aborre sotto la Schlein?

Serracchiani, quando voleva sfasciare tutto e si era naturalmente aggregata al movimento dei rottamatori del Pd che aveva in Matteo Renzi il suo leader

“Debora senz’acca Serracchiani” è una tipa tosta. Nata insospettabilmente a Casetta Mattei, borgata del Portuense a Roma, dove Tomas Milian girava i suoi film “de violenza”, si laurea in legge e diventa avvocata e si butta in politica. Nel 2009 ha pubblicato con Tommaso Cerno un libro sul coraggio. Ora Cerno, dopo essere stato per anni “de sinistra” è diventato “de destra” dirigendo l’Identità, “quotidiano conservatore” e così ha il “coraggio” di fare finta di niente. Vedi che i libri servono. Ma ubi maior minor cessat e a noi interessa la traiettoria politica della Serracchiani che sembra –lo dico affettuosamente- una Rosy Bindi, però più intelligente.

Interessanti sono le giravolte interne che la deputata ha compiuto. All’inizio voleva sfasciare tutto e così si era naturalmente aggregata al movimento dei rottamatori del Pd stesso che aveva in Matteo Renzi il suo leader. L’esordio, mi pare, lo fece criticando Walter Veltroni in una assemblea di circolo. Il successo fu subito enorme e immediato. Il giochetto populista, come al solito, riuscì e D’Alema, Veltroni e molta nomenklatura uscirono sconfitti dai rivoluzionari che però, una volta conquistato il Potere, ci si trovarono –come al solito-così bene da smettere gli abiti giacobini per sprofondare nelle sue mollezze estatiche. E così Debora si trovò alla corte del Gran Toscano, che non è un sigaro ma è Renzi. Entrò in Segreteria e ivi rimase ottimamente collocata nella carica di vice. La bella vita, come è noto, durò diversi anni. È stata pure Presidente del Friuli Venezia-Giulia e prima era stata Eurodeputata. Insomma gli incarichi istituzionali se li è fatti tutti.

Serracchiani si appollaia vicino alla Schlein. Una domanda sul Job act...

Da quando la Schlein è stata eletta segretario del Partito democratico la si può curiosamente vedere seduta in Parlamento proprio alla destra della stessa. Non si sa se si tratta di magie topologico - geometriche e del caso che difficilmente però è sconnesso dalla necessità, ma fatto sta che ogni volta che parla Elly, Debora le sta appollaiata vicino in funzione di “ausiliatrice monitoria”. E di che carica si tratterà mai? Si domanderà il curioso lettore. Si rassicuri. Il Potere non ha creato un nuovo ruolo ma si tratta di una funzione che la Serracchiani svolge autonomamente, per sua stessa natura. Dal punto di vista strettamente meccanico illustri studiosi di altrettanto illustri università bavaresi sono giunti infatti alla conclusione che si tratta di movimenti semiautomatici del capo che consistono in una oscillazione orizzontale e verticale, ma soprattutto verticale. Insomma, al di là dei dotti rilievi di meccanica razionale si è scoperto che il capo della Serracchiani oscilla per annuire se è posto nelle vicinanze del Capo. Infatti il ruolo di “ausiliatrice monitoria” (c’è anche il corrispettivo ruolo maschile naturalmente) consiste, nella sua essenza algebrico funzionale, nel porsi accanto al potente di turno ed annuire alle sue affermazioni.

Il movimento verticale starebbe a significare: “sì, hai ragione, è proprio giusto, è quello che volevo dire io (se non mi avessi fregato tu il posto)”. Sia ben chiaro che il fenomeno è diffusissimo non solo nel mondo politico ma Debora è un caso particolare perché la stessa funzione monitoria la esercitava anche con Matteo Renzi quando però sosteneva -ad esempio- il Job act. E poiché ora invece la Schlein è alquanto contraria al Job act appare perlomeno singolare che la funzione monitoria sia sempre esercitata dallo stesso soggetto e cioè dalla Serracchiani.

E quindi il curioso lettore e l’incauto elettore vorrebbero sapere a quale Serracchiani deve credere: a quella che sosteneva il Job act sotto Renzi o quella che lo aborre sotto la Schlein? Siamo certi che il fenomeno sia solo un perfido effetto dell’entanglement quantistico ma sarebbe bello che qualcuno spiegasse e magari così i cittadini tornerebbero un po’ a crederci nella cosa pubblica e magari non praticassero la salvifica arte della diserzione elettorale.