Politica

Sgarbi: "Le mie figlie per me come madri. La battuta sulle troie? Scagionato"

Di Alberto Maggi

Il sottosegretario alla Cultura si racconta ad Affaritaliani.it

"Ho detto che le mie figlie dovrebbero andare in convento per essere salvate da questo mondo"

 

"Le mie figlie (Alba ed Evelina, ndr) sono bellissime, bravissime e intelligentissime. Sono come madri per me". A parlare con Affaritaliani.it è il critico d'arte e sottosegretario al ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, dopo quanto accaduto domenica scorsa durante la trasmissione televisiva "Domenica In", condotta da Mara Venier, nella quale Sgarbi se ne è uscito con la battuta che  le ragazze nata nel 2000 sono "troie". Uscita che ha fatto scalpore e ha provocato molte polemiche  sui social.

Il sottosegretario racconta: "Mi sono stupito che mia figlia fosse del 2000, pensavo fosse nata nel 1999 e invece è del febbraio 2000. A me i compleanni deprimono. Ho detto che le mie figlie dovrebbero andare in convento per essere salvate da questo mondo. Il 2000 è uno spartiacque, come la caduta del Muro di Berlino. Ormai è un mondo di disperati, bisessuali, trisessuali e via dicendo. Il nuovo millennio ha portato alla libertà sessuale e a nuovi costumi e questo ha fatto fare alla mia assistente la battute che le nate nel 2000 sono  troie. Battuta che io ho ripetuto, sbagliando, certo, ma in un clima cameratesco".