Politica

Silvia Sardone: "Dpcm natalizio scandaloso. Covid? Record di morti"

di Mirko Crocoli

Silvia Sardone a tutto campo: Dpcm natalizio, immigrazione, covid, moschee e sulla ricandidatura al Comune di Milano... L'intervista

Con oltre 11.300 preferenze, Silvia Sardone, 37 anni, milanese doc, nata il giorno di Natale del 1982, madre di due figli, è la donna più votata alle regionali lombarde del 2018. Laureata in giurisprudenza alla Bocconi, dottorato di ricerca all’Università di Modena e Reggio Emilia in “Relazioni del Lavoro” e master al Politecnico di Milano, la giovane ex forzista - compagna del primo cittadino di Sesto San Giovanni - dal 2019 (dopo quasi vent’anni di militanza “azzurra”) passa nella compagine del “Carroccio” di Matteo Salvini. E’ consigliere comunale a Palazzo Marino ed Eurodeputato (dopo essersi candidata come indipendente nelle liste della Lega) eletto nella circoscrizione Nord-Ovest, ove conquista uno scranno per Bruxelles con 45mila voti. Convinta oppositrice alle Moschee (battaglia per la quale è stata minacciata più volte), la Sardone, attivissima in rete con una pagina social da 800mila seguaci, è oggi uno degli esponenti di partito più invisi (da una certa area politica filo-immigrazionista ed europeista) del settentrione. Ma sentiamo da vicino cosa, l’attuale membro della Commissione UE per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, ha da raccontarci sui principali temi che interessano il Paese.

On. Silvia Sardone, moglie, madre, giuslavorista, pluri laureata, Regione, Comune ed Europarlamento. Non si è fatta mancare proprio nulla. Ci racconta in breve il suo percorso politico (“casacche” comprese) e quale è stato il segreto di cotanto successo in campo elettorale e non?

Ho sempre pensato che lavorare a testa bassa ma con la mente proiettata al futuro fosse il modo migliore per portare avanti le mie passioni, le mie attività e i miei obiettivi. Ho accumulato titoli di studio perché ho sempre pensato che fosse un sistema meritocratico: studi, fai l’esame e vieni promossa. Nella vita e anche in politica purtroppo spesso non è così. Amo misurarmi, anche nelle elezioni con preferenze, perché credo che il merito sia importantissimo e il riscontro con gli elettori ti fa capire se stai lavorando bene o meno, un po’ come all’università.

Motivazioni del passaggio da Forza Italia alla Lega? Cosa, nel partito di Berlusconi, non la convinceva più?

Dopo 19 anni in Forza Italia è stata una scelta importante. Devo dire che molti miei elettori me lo chiedevano da tempo. D’altronde non potevo più rimanere in un partito in cui purtroppo non mi riconoscevo più. Matteo Salvini ha cambiato la Lega, l’ha resa un partito nazionale e popolare nel quale è stato per me naturale entrare, l’ascolto del territorio prima di tutto.

silvia sardone (2)
 

Parentesi personale. Come e dove vi siete conosciuti con il Sindaco di Sesto Roberto Di Stefano?

Ho conosciuto Roberto quando si è candidato la prima volta al consiglio comunale di Sesto San Giovanni. In quell’occasione gli dissi: “Ho chiesto ad amici se volessero candidarsi come consiglieri comunali ma non conosco nessuno così fesso da candidarsi a Sesto, la Stalingrado di Italia dove non si vincerà mai”. Oggi è Sindaco di Sesto!

A livello “territoriale”, quindi Comune e Regione, si sente di aver raggiunto i traguardi che si era prefissata?

Un traguardo è un arrivo... io mi sento ancora in marcia.

Ci parla del suo rapporto con Matteo Salvini? Vi sentite spesso? Secondo lei è un leader che può traghettare il centrodestra alla vittoria ed eventualmente governare una Nazione?   

Lo sento il giusto, non sono una che rompe le scatole né propriamente una “lecchina”. Lo stimo molto e credo sia l’unico in grado di essere il leader del centrodestra. Che diventi premier è ormai la speranza della maggioranza degli italiani che aspettano di potersi esprimere al voto.

Elezioni subito o esecutivo di larghe intese fino alla data del voto “naturale”?

Sicuramente elezioni anche se vedo poco plausibile la caduta di un Governo con una maggioranza scandalosamente tenuta in piedi in funzione delle poltrone

Arriviamo alla tanto dibattuta “guerra” alle Moschee. Suo cavallo di battaglia. Si è fatta parecchi nemici e le minacce (come era prevedibile) non sono tardate ad arrivare. Ci spiega bene quale è il suo punto di vista in merito? Perché tutto questo accanimento contro il luogo di culto dei musulmani?

Parto dicendo che le minacce di morte non mi intimoriscono né mi fanno indietreggiare. Io da tempo conduco una battaglia contro le moschee abusive che si moltiplicano a Milano. In epoca di terrorismo io reputo prioritario prima di costruire moschee valutare da dove provengono i finanziamenti, chi frequenti queste realtà, cosa venga detto nei sermoni. Credo inoltre che sia importante creare un albo degli imam per evitare che si diffondano idee estremistiche. Se devo essere onesta non mi piace nemmeno l’idea della sottomissione della donna portato avanti dall’islam radicale.

Governo giallo-rosso e Larmogese. La Lega considera scellerata e dissennata la gestione della delicata questione dell’immigrazione. Ci vuole spiegare?

Con questo Governo è ripartita la mangiatoia sull’immigrazione. Nonostante la pandemia il Governo ha tenuto i porti aperti, ha fatto inutili sanatorie, ha cancellato i decreti sicurezza e ora parla persino di ius soli. Nonostante la crisi economica per la sinistra (e ora anche i grillini) la priorità sembrano sempre gli stranieri. Questo esecutivo è profondamente anti italiano perché non comprende i danni sociali dell’immigrazione senza freni.

Covid-19. E’ stata gestita bene l’emergenza nazionale a livello centrale oppure ci sono delle colpe? Tra regioni e governo di Roma cosa si doveva fare e cosa non si è fatto? Sappiamo benissimo dei rimpalli tra (esempio) Fontana e Palazzo Chigi, tra De Luca e Di Maio e tra Toti, Zaia, Fedriga e Boccia. Molte giunte locali non hanno concordato alcune scelte con i palazzi capitolini.Dove sta la verità? Intanto la gente muore!

Il Governo per mesi ha venduto ai cittadini l’idea di un modello italiano positivo. Ma abbiamo il record di morti e il fallimento nella seconda ondata è ancora più grave di quello nella prima. Ci avevano detto che servivano sacrifici per salvare il Natale e invece ci troviamo di fronte a un nuovo lockdown. Il Governo è costantemente nel caos, incapace di tenere una linea coerente e di essere chiaro verso i cittadini.

Sulle nuove restrizioni “natalizie” di ieri sera (18 dicembre) ha qualcosa da aggiungere?

L’ennesimo Dpcm è la dimostrazione che questo Governo è in completa confusione. Fanno promesse che vengono continuamente disattese e prendono in giro gli italiani in maniera scandalosa. Stanno condannando a una crisi nera migliaia di commercianti che avevano programmato di usare il periodo natalizio per ripartire dopo i precedenti lockdown. Continuano a sbagliare e a non ammettere le proprie responsabilità. Sono degli incapaci.

De Benedetti dalla Gruber dice (sintetizzo) che è impossibile per Salvini prendere le redini del Paese. In Europa non glielo permetterebbero. Farebbero di tutto per eliminarlo. Durerebbe il tempo di un mattino. Gravi, secondo lei, queste dichiarazioni? Tutto sommato c’è un fondo di verità. Lo spread con Salvini era volato alle stelle, poi, come per magia, non se n’è sentito più parlare. Se la teoria  dell’imprenditore torinese  è valida allora ci troviamo di fronte ad una dittatura continentale bella e buona?     

E’ un pensiero comune nella sinistra radical chic. Si dicono democratici ma in realtà sono profondamente anti democratici. Sono disponibili a qualsiasi cosa pur di mantenere il potere e non consentire al centrodestra di vincere o governare. Anche in Europa in molti non concepiscono proprio che ci siano voci contrarie e non allineate.

Se – e quando - dovesse vincere il centrodestra c’è un ministero per lei all’orizzonte? O – per lo meno – lo spera?

Addirittura?!? In realtà colgo l’occasione per informare i lettori che mi ricandiderò al consiglio comunale di Milano.

Ultima, prima di lasciarla e augurarle un lieto Natale. Che aria si respira a Bruxelles? Italia grande Paese (per storia, tradizioni e collocazione geografica) o pecora nera dell’Unione?

L’Italia è un grande Paese a prescindere e a maggior ragione in Europa in quanto Paese fondatore. Però l’asse franco tedesco è ancora più forte dopo la Brexit e l’Italia sembra in seconda fila, soprattutto con questo Governo incapace di farsi sentire.