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"Solo maschi sani e mai torturati". Migranti, l'accordo bluff Italia-Albania

di redazione politica

Esclusi tutti i vulnerabili, praticamente chiunque venga dai lager libici. Il documento che certifica il patto Meloni-Rama

Migranti, il vero accordo Italia-Albania. Con le nuove regole i numeri sono molto ridimensionati

Emergono dettagli sull'accordo siglato tra Italia e Albania sul trasferimento di migranti. Secondo il trattatato siglato tra Meloni e Rama, infatti, nessuna persona ospitata da questi centri potrà provenire dalla Libia. A metterlo nero su bianco, con un documento che di fatto ridimensiona in maniera consistente la reale portata dell’operazione. Si tratta - si legge su Repubblica - di un documento di quattro pagine depositato dal governo alle Commissioni Affari istituzionali e Affari esteri della Camera che, la notte scorsa, con la protesta delle opposizioni (il Pd ha abbandonato i lavori) hanno dato il via libera al disegno di legge di ratifica del protocollo Italia-Albania ora atteso in aula lunedì. Fatta così la tara ai proclami del governo, i migranti effettivamente destinati all’Albania saranno sicuramente molti meno dei 36.000 di cui parla il protocollo. Perché "i migranti che saranno indirizzati nelle aree concesse in uso allo Stato italiano sono i richiedenti asilo sottoposti alle procedure accelerate di frontiera e quelli destinati al rimpatrio".

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Dunque, per legge, - prosegue Repubblica - i non vulnerabili. Esclusi "minori, donne, disabili, anziani, genitori single con figli minori, persone malate, vittime di tratta, vittime di stupri, violenza psicologica, fisica, sessuale, vittime di mutilazioni genitali". Cioè praticamente tutti i migranti che arrivano dai lager libici. Lo screening di chi — appena soccorso in mare — potrà finire in Albania avverrà direttamente sulle navi militari italiane che avranno dunque una doppia destinazione: il porto di Shengjin per chi (solo uomini maggiorenni, non vulnerabili e provenienti da Paesi sicuri) potrà essere sottoposto a procedure accelerate di frontiera e poi un porto italiano dove far scendere tutti gli altri.