Politica
Soumahoro fonda il partito islamico. Il paradosso del "diritto all'eleganza" per aiutare gli ultimi
Il deputato prova a rilanciarsi in politica ma...



Soumahoro ci riprova: ecco l'idea per il suo nuovo partito
Aboubakar Soumahoro, il deputato finito al centro dello scandalo per le sue vicende di famiglia legate alla cooperativa per migranti e ai guadagni illeciti di moglie e suocera, prova a rilanciarsi in politica. L'ultimo suo tentativo riguarda il "partito islamico". La sua proposta di legge è quella di far diventare festa nazionale la fine del Ramadan. Per riproporsi politicamente, dopo lo scandalo coop, ha scelto le elezioni comunali di Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia. Una mossa - riporta Il Corriere della Sera - per rilanciare la sua battaglia in favore di quelli che chiama gli "invisibili", le persone di origine straniera nate in Italia che vivono nelle disuguaglianze.
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Eppure è difficile dimenticare quando il deputato che fu di Avs, Alleanza Verdi e Sinistra, andò in televisione rivendicando il "diritto all’eleganza", pretendendo anche di avere ragione. Quel diritto, per Soumahoro, era quello di sua moglie di andare in giro con abiti, borse, accessori, tutti griffati. Tutti di brand extralusso. Peccato - prosegue Il Corriere - che lady Soumahoro fosse appena stata accusata, insieme con la madre, di aver sottratto soldi pubblici alla cooperativa che dava lavoro e accoglienza agli extracomunitari. Per cui è stata anche arrestata.