Politica

Speranza: "Salvini, vieni ti mostro i grafici".La replica: "Di te non mi fido"

Scontro tra il ministro della Salute e il leader della Lega. "La variante inglese corre troppo, niente zone gialle". Il leghista: "Tu vedi solo rosso"

Speranza: "Salvini, vieni ti mostro i grafici". La replica: "Di te non mi fido"

Il governo Draghi ha approvato le nuove restrizioni anti Coronavirus. La situazione resta di emergenza, aumentano i contagi, complice la variante inglese ormai estesa in tutta Italia. Ma a preoccupare è soprattutto la situazione negli ospedali, le terapie intensive sono al collasso e il dato giornaliero sui decessi è drammatico. Per questo il Consiglio dei ministri ha deciso di adottare ancora la linea rigida, niente zone gialle per tutto aprile. Ma prima della decisione finale c'è stato - si legge sul Corriere della Sera - un duro scontro tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il leader della Lega Matteo Salvini. Speranza ha messo sul tavolo la relazione dell’Iss sulla velocità della variante inglese, che è arrivata all’86,7% dei casi di Covid-19. E ha letto a Salvini il monito finale, in cui è scritto che per scongiurare l’impatto sui contagi e sugli ospedali è «essenziale mantenere le misure di mitigazione in tutto il Paese», anche perché la vaccinazione «non ha ancora raggiunto coperture sufficienti».

E dunque - prosegue il Corriere - bar e ristoranti chiusi, così come palestre e piscine. «La variante inglese corre troppo, la zona gialla non ce la possiamo permettere», ha ammonito Speranza. Salvini non si è convinto, ha detto che bisogna allentare la stretta perché l’economia è al collasso e 60 milioni di italiani non ce la fanno più: «Non è possibile che tu veda sempre e solo rosso. Io mi fido della scienza ma non di te". Qualche ora più tardi il confronto-scontro si è trasferito in Consiglio dei ministri. L’ala destra del governo ha dato battaglia, ma poi anche la Lega guidata da Giorgetti ha concesso il via libera al decreto che blinda l’Italia per tutto aprile. Il partito di Salvini, che aveva minacciato di disertare il Cdm, ha dovuto arrendersi alla forza dei numeri.