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Stati generali, la sintesi della giornata e gli obiettivi raggiunti. VIDEO

Stati generali: Cup-Rpt, professioni in campo per rinascita

"Dalle professioni italiane un contributo per la Rinascita dell’Italia: idee e proposte che, se accolte, potrebbero essere determinanti per la ripresa economica. Gli Ordini e i Collegi, infatti, attraverso i 2,3 milioni di iscritti, rappresentano una vera e propria banca del sapere in grado di intervenire su ogni settore per contribuirne al suo rilancio. Dalle infrastrutture alla pubblica amministrazione. Dalla giustizia alla salute. L’azione sussidiaria delle categorie può contribuire a dare una mano al Paese, duramente colpito dalla recente emergenza sanitaria". È questo il senso del Manifesto delle professioni italiane, consegnato oggi a Villa Pamphili al premier Giuseppe Conte durante gli Stati Generali dell’Economia da Marina Calderone, presidente del Comitato Unitario delle Professioni, e Armando Zambrano, coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche. 

In questa prospettiva, Cup e Rpt mettono a disposizione del Governo un pacchetto di proposte che può essere riassunto per macro aree: semplificazione normativa, con particolare riguardo per le norme sugli appalti pubblici; applicazione del principio di sussidiarietà come strumento di semplificazione ed efficientamento delle attività della Pubblica Amministrazione; rilancio degli investimenti in opere infrastrutturali e per la messa in sicurezza del territorio; mitigazione del peso fiscale su professionisti e imprese; potenziamento del sistema di aggiornamento delle competenze professionali in ambito ordinistico; completamento del processo di riforma del sistema ordinistico e migliore applicazione delle norme a tutela della dignità professionale. Cup e Rpt avanzano "una sola richiesta: non essere trattati come soggetti privilegiati ai quali non servono tutele. I 500 mila professionisti che hanno richiesto il bonus da 600 euro quale reddito di ultima istanza sono la dimostrazione di quanto il comparto del lavoro intellettuale sia stato – al pari di altri – colpito dal lockdown. L’esclusione dai contributi a fondo perduto, in questo senso, oltre a rappresentare una discriminazione rispetto ad altri comparti economici rischia di far chiudere moltissimi studi professionali in difficoltà". (AGI)