Stipendio di Casalino? Aggiungiamo l'“indennità fake news”
Rocco Casalino e il team di comunicazione devono fare gli straordinari per smontare l’assedio mediatico-politico quotidiano pronto a colpire a suon di fake news
Ci provano in tutti i modi dal Mef, amplificati dai giornaloni dei poteri morti e dai loro giornalisti vedovi dell’Antico Regime, a mettere i bastoni tra le ruote del governo Cinquestelle-Lega.
Due giorni fa la “notizia” di un aumento dell’Iva nella manovra finanziaria in gestazione, zufolata da qualche mandarino di via 20 settembre ai giornaloni amici e rimbalzato addirittura nelle aperture di prima pagine, nelle rassegne stampa e nei tg del sistema unificato antigovernativo in servizio permanente effettivo (S.u.a.s.p.e.)
Panico nelle imprese e sui mercati ma, come ha prontamente dovuto dire Luigi Di Maio da Pechino, era una fake news. L’IVA non si tocca. Pace.
Ieri idem con patate: il reddito di cittadinanza, annunciano le gazzette del Suaspe, sarà esteso anche ai cittadini stranieri immigrati, stavolta per bocca addirittura del ministro dissidente dell’Economia Tria, impegnato con una sua personale politica economica a smarcarsi tutti i giorni dal governo e dai partiti che lo hanno messo lì. Con il corollario velenoso di una presumibile e sperata rissa tra Cinquestelle e Lega.
Di nuovo mercati in ansia e fibrillazioni politiche.
Di nuovo Di Maio da Pechino: anche questa è una fake news, ma quali immigrati? Il reddito di cittadinanza è riservato agli italiani. Pace.
Ogni giorno ha la sua pena comunicazionale a Palazzo Chigi, la sua crisis management.
Ogni giorno Rocco Casalino e il team di comunicazione hanno il loro bel daffare e devono fare gli straordinari per smontare l’assedio mediatico-politico quotidiano pronto a colpire dove meno te lo aspetti. Che fatica.
E poi dicono che lo stipendio del capo della comunicazione di Palazzo Chigi e del suo team sono eccessivi.
Al contrario, bisognerebbe dare a Casalino e ai suoi, chiamati a vigilare 24 ore su 24 per scoprire trappole e sminare bombette, una congrua “indennità fake news”.
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