Politica
Tassa sui morti, Iva e Tasi: sarà un salasso. Ecco quanto

Dal 2016 gli estinti saranno ancora più “cari”. È attualmente in discussione al Senato un disegno di legge che riordina la tassazione sui morti e modifica la normativa per le imprese funebri e i cimiteri. Iva, tasi e spese fisse: un aumento generalizzato dei costi per accompagnare all’eterno riposo i parenti deceduti.
Il DDL per il riordino dei servizi funerari è stato presentato dall’onorevole Stefano Vaccari e sottoscritta da molti esponenti del gruppo Pd di palazzo Madama: Valeria Fedeli, Stefania Pezzopane, Francesco Russo, Sergio Lo Giudice, Rosa Maria Di Giorgi.
AUMENTO DELL'IVA - Il testo di legge sui morti prevede l’introduzione dell’IVA al 10% sui servizi funebri, finora totalmente esenti dall’imposta sul valore aggiunto. L’IVA al 10% non andrà a ricadere sulle imprese funebri che erogano i servizi per gli estinti, ma sul consumatore finale che dovrà sostenere spese aggiuntive stimate in 300 euro di media.
A bilanciare l’aumento del costo per servizi come i funerali, le tumulazioni e i servizi accessori sono previste delle detrazioni fiscali. Ma queste saranno valide soltanto per le famiglie che hanno capienza per le detrazioni, i nuclei familiari più poveri, in pratica, non potranno detrarre niente. La CNA protesta soprattutto per l’inasprimento fiscale, spiegando che grazie all’introduzione dell’IVA al 10% un funerale tipo passerebbe dalle attuali 3.205,62 euro di costo a 3.517,5 euro.
SPESE FISSE - Spese fisse Il DDL sui morti introduce anche una spesa fissa di 30 euro per ogni operazione effettuata al cimitero. Per tumulazioni, cremazioni o qualsiasi altra operazione, i parenti del defunto dovranno pagare una tassa fissa di 30 euro, destinata però a salire perchè rivalutata ogni anno dall’ISTAT in base al costo della vita.
TASI - Altra fregatura riguarda la TASI che non aumenterà soltanto per i parenti dei morti, ma ovviamente per l’intera collettività. Questo perchè nel disgno di legge è previsto che il 20% dell’imposta TASI sia utilizzata dai Comuni per la restaurazione e manutenzione dei cimiteri monumentali. In Italia la gran parte dei cimiteri risale all’800 o al massimo ai primi anni del ‘900 e quindi ricadono nella definizione di cimiteri monumetali. La nuova norma, in sostanza, obbligherà i Comuni ad aumentare la TASI per fronteggiare i loro costi di gestione e manutenzione.
Ma la novità più pesante è quella che interessa le imprese funebri, già sul piede di guerra. La riorganizzazione prevista dal PD infatti, “dovrebbe consentire in un arco di tempo limitato di ridurre il numero degli attuali operatori a circa la metà, dimensionalmente ed economicamente equilibrati". In pratica il DDL introduce nuove norme per le imprese funebri che avranno come conseguenza una drastica riduzione delle imprese con la chiusura di quella medio-piccole. Dopo la ristrutturazione prevista dal PD saranno sopravvissute soltanto 600 imprese in tutta Italia: quello medio-grandi che - secondo i piani del PD - potranno riassorbire i lavoratori delle imprese costrette a chiudere.