Politica
“Telegenica, veloce e intelligente", il Washington Post incorona Meloni
L'articolo che ha fatto molto scalpore anche tra i progressisti Usa
Ovviamente il Washington Post non è improvvisamente impazzito ma occorre inquadrare il tutto nel supporto determinatissimo che la Meloni ha garantito agli Usa nella guerra contro l’Ucraina
Chissà come ci sono rimasti i colleghi radical - chic nostrani, come Massimo Giannini e Marco Damilano, a vedere Giorgia Meloni incoronata reginetta delle Americhe da un giornalone mito della sinistra mondiale come il Washington Post, quello, per intenderci, che ha fatto scoppiare il caso Watergate che ha portato alle dimissioni del Presidente americano repubblicano Richard Nixon.
Lee Hockstader - in un articolo che ha fatto molto scalpore anche tra i progressisti Usa - l’ha definita “telegenica, veloce e intelligente. Chi si aspettava una versione italiana della deputata Marjorie Taylor Greene si è trovato davanti una persona più allineata ai conservatori tradizionali come l'ex governatrice del South Carolina, Nikki Haley", ha continuato l’editorialista, facendo riferimento all’alleata di Donald Trump, una repubblicana puntuta come la Thatcher ed agguerrita come il tycoon americano.
Hockstader esorcizza i timori dell’inizio: “Eppure è entrata in carica con il timore diffuso che, come capo di un partito con radici nel fascismo italiano del secondo dopoguerra, avrebbe destabilizzato l'ottava economia più grande del mondo e avrebbe propagato onde d'urto in tutta Europa”.