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Terzo mandato, non solo il caso De Luca. Chigi valuta il ricorso alla Consulta, ma la Lega...

La premier non vuole che si crei un precedente, il Cdm decisivo si dovrebbe tenere entro il 10 gennaio

di redazione politica

Terzo mandato, i casi De Luca e Zaia e il pericoloso precedente

Il governo lavora con gli uffici legislativi di Palazzo Chigi sul terzo mandato per i presidenti di regione. Il caso è esploso dopo l'approvazione del Consiglio regionale della Campania di una legge che recepisce l'indicazione del governo di porre un limite ai due mandati cancellando però il pregresso. Una misura che consentirebbe al governatore Vincenzo De Luca di ricandidarsi per la terza volta. Il governo - riporta Il Corriere della Sera - lavora a un ricorso che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. Il dossier è nelle mani dei legali di Chigi che starebbero limando gli ultimi dettagli. L’obiettivo numero uno è quello di far in modo che non si crei un precedente.

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Nessuno osa sbilanciarsi in ambienti di governo perché la questione è delicata ed è sempre preferibile non scoprire le carte. "L’intendimento è quello di ricorrere alla Consulta — afferma una fonte qualificata — ma la certezza si avrà soltanto quando ci sarà il Consiglio dei ministri". Il Cdm - prosegue Il Corriere - dovrebbe tenersi entro il 10 gennaio, così la Corte costituzionale avrà il tempo per dare un parere. Un ricorso che ha una serie di controindicazioni all'interno della maggioranza, con la Lega che si dice decisamente contraria.

L'ultimo a manifestare disappunto è stato il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "Mi pare — ha argomentato in un'intervista al Messaggero Veneto — che impedire per legge tale possibilità sia un vulnus democratico importante. Anche perché va considerato che dove non c’è l’elezione diretta e ci sono le liste bloccate, non esiste alcun limite di mandato". La Lega pensa che dietro il no a De Luca si nasconda in realtà lo stop a Luca Zaia e allo stesso Fedriga. Non è un mistero che Fratelli d’Italia sia intenzionata a indicare profili meloniani sia in Veneto sia in Friuli-Venezia Giulia, il che rientra in una strategia utile a conquistare territori da sempre a trazione leghista.

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