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Politica
Toninelli chiede la riforma del Titolo V°, la Lega: "Ti candidi in Lombardia?"
Foto: LaPresse

Botta e risposta tra Danilo Toninelli e la Lega, sia a proposito delle autonomie regionali che della gestione della sanità da parte della Lombardia. Nonostante il miglioramento della campagna vaccinale, lo scontro è decisamente aperto: “Grazie alle misure ragionate e ponderate messe in campo dal governo e all’andamento della campagna vaccinale vediamo una luce in fondo al tunnel dopo un anno e mezzo di pandemia. Spaventa non poco però che il governo regionale della Lombardia guidato dal centrodestra voglia cercare di buttare la polvere sotto il tappeto”, ha detto il senatore, eletto proprio in Lombardia. 

“Quando la polvere si traduce nel più totale fallimento del modello sanitario lombardo che questi signori hanno confezionato con Maroni e Formigoni e perpetuato negli anni spacciandolo come il migliore possibile. Ciò che il Covid-19 ha mostrato è che era forse il modello migliore per i privati, non certo per il servizio sanitario pubblico e quindi per i cittadini. Adesso serve un cambio di rotta, non propaganda elettorale per cercare di far dimenticare il disastro che la Lombardia ha vissuto. Fontana addirittura rivendica il suo operato cercando di relegare a polemiche strumentali, le denunce fatte da più parti in questi mesi a partire dalla scellerata ordinanza con cui sono stati mandati malati Covid-19 nelle Rsa provocando conseguenze catastrofiche”, ha aggiunto Toninelli.

Al suo attacco, che ha tirato in ballo anche le vicende giudiziarie riguardanti Fontana, ha risposto Fabrizio Cecchetti, vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati e coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier: “Intanto complimenti a Danilo Toninelli che a breve verrà indicato come candidato governatore dei Cinque Stelle in Lombardia e di fatto ha già aperto la sua campagna elettorale gettando fango sulla Regione”, ha dichiarato l’esponente leghista, ironizzando una possibilità che era già stata avanzata come indiscrezione nei mesi scorsi.

“Probabilmente gli è sfuggito che la Lombardia ha già somministrato 6 milioni e mezzo di dosi vaccinali, che ha subito messo in sicurezza gli over 80 e poi gli over 70 e tutti i fragili a differenza di altre regioni che hanno tardato parecchio, che a luglio avrà vaccinato tutti i suoi cittadini vaccinabili”, ha aggiunto Cecchetti, che poi ha ricordato alcune gaffe mediatiche dell’ex ministro.

Ma non si tratta “solo” di una querelle regionale sulla Lombardia, come dimostra la successiva esternazione di Toninelli, che evoca una riforma del Titolo V° della Costituzione: “Purtroppo la verità sui disservizi - per usare un eufemismo - che i lombardi hanno dovuto affrontare durante quest’anno e mezzo di pandemia sono un nervo scoperto per tanti, ma la cosa peggiore è che sono stati una disgrazia per tutti. Grazie alla campagna vaccinale piano piano riusciremo a tornare alla normalità. Ma - per quanto riguarda la Lombardia - abbiamo dovuto attendere il mea culpa della giunta regionale leghista che ha ammesso la propria inadeguatezza, abbandonando il sistema di prenotazione di Aria e preferendo quello nazionale di Poste Italiane".

"D’altronde dopo aver mandato i lombardi, tra cui molti anziani, anche a 100 km di distanza dalla propria casa per vaccinarsi a causa di errori del sistema di Aria, dopo aver sprecato dosi e dosi di vaccino perché nessuno veniva convocato negli hub, l’ammissione di inadeguatezza è arrivata e la società tanto voluta dalla Lega è stata messa da parte. Allo stesso modo andrebbe messo da parte il Titolo V della Costituzione, da rivedere per evitare quella sanità a diverse velocità a cui abbiamo assistito anche nel peggiore dei modi. Il MoVimento 5 Stelle ha presentato un disegno di legge in Senato e mi auguro si possa aprire presto una discussione seria sul tema”. 
 

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