Torino. Appendino, Airola e Giarrusso: la sagra dei dilettanti allo sbaraglio
Fra i silenzi della sindaca e i commenti imbarazzanti dei senatori sulla strage mancata, i grillini si mostrano inadeguati, sprovveduti e irrispettosi
La finale di Champions fra Juventus e Real Madrid non ha portato fortuna al M5s e soprattutto alla sindaca Chiara Appendino, quella brava. E dire che era così felice, la prima cittadina pentastellata, di volare a Cardiff con il marito per assistere al match in prima persona addirittura in compagnia della famiglia Agnelli (ma gli Agnelli non erano poteri forti?)! E invece il caso ha voluto che, mentre lei era lontana, a Torino si sfiorasse una strage senza precedenti. I feriti sono oltre millecinquecento, un bambino piccolo è ancora in prognosi riservata, sui social compaiono fotografie cruente con scenari da bombardamento a tappeto. Persone a terra insanguinate e curate alla meglio dai presenti sotto shock in attesa delle ambulanze; altri astanti in piedi increduli e sbigottiti; Piazza San Carlo salotto di Torino ridotta a un cimitero di oggetti abbandonati dalla folla in fuga.
In tutto questo, la sindaca Appendino - per ore e ore - si è trincerata in un silenzio colpevole, limitandosi a un messaggio di poche righe su facebook pubblicato da Cardiff. Poche righe sterili e vuote che stridevano di fronte allo sgomento dei torinesi e di tutta Italia, scossa anche dal concomitante attentato a Londra. Basterebbe anche solo questo colpevole silenzio in un momento di grave emergenza per chiedere le dimissioni della sindaca pentastellata. Quella brava, figuriamoci gli altri.
Ma se la sindaca e l'amministrazione si chiudevano nel "no comment", il senatore torinese Alberto Airola - celebre per il dietro front dell'ultimo momento sulle Unioni Civili - ha evitato di seguire l'aurea regola de "il silenzio è d'oro" e, a caldo, quando già si parlava di molte centinaia di feriti, gridava al complotto sostenendo che i dati dei giornalisti erano "farlocchi". Tanto, nel magico mondo di Gaia è così, qualunque dicano i giornalisti è farlocco, a meno che non siano elogi del m5s, di Beppe, di Davide e dei meravigliosi ragazzi.
Subissato di insulti e di critiche, smentito dalla prefettura e dalle forze dell'ordine, il senatore Airola ha quindi avuto la malaugurata idea di cancellare il post della vergogna e di scriverne un altro in cui si scusava adducendo il fatto di non essere in possesso di dati precisi al momento della pubblicazione del primo post.
Peccato che il secondo, oltre a essere di un'ingenuità colossale e offensiva, fosse anche virgolettato, come se il parlamentare grillino lo avesse copiato e incollato da un messaggio inviatogli da qualcuno. Rocco Casalino? Davide Casaleggio? Beppe Grillo? Lo Spirito Santo? Non è dato sapere. Altre critiche, altri insulti, altri messaggi di torinesi e italiani indignati di fronte a quella che sembra un'irrispettosa presa in giro. E a un ancor più offensivo pressappochismo da parte di un rappresentante dei cittadini in Senato.
Ma ecco arrivare il cavaliere senza macchia e senza paura, il senatore Mario Michele Giarrusso, che chiamava alla riscossa i suoi prodi indirizzandoli verso il profilo facebook di Airola, sotto attacco (sic! ahinoi) dei "troll piddioti". Evidentemente anche lui come il collega, dal punto di vista comunicativo, è rimasto al livello dei forum dei "meetup"...
Lo stesso senatore ha risposto personalmente a qualche commento dei cittadini, con il solito triste e assurdo repertorio cui ci hanno abituati i grillini, eletti o meno, sul fatto che gli utenti che protestano sarebbero stipendiati da Matteo Renzi (peccato sia invece certo che lo stipendio di Giarrusso siamo noi a pagarlo). Commenti che, già infantili da parte di un semplice utente, diventano inaccettabili se scritti da un senatore della repubblica. E a maggior ragione quando negli ospedali torinesi ci sono migliaia di feriti.
Se già in molti puntano il dito sulla sindaca per presunte mancanze nell'organizzazione in particolare sulla presenza del "vetro" in Piazza San Carlo (e il comunicato della Appendino che si rifà all'organizzazione precedente di Piero Fassino è una ulteriore "ingenuità" visto che, rispetto al 2015, ora è salita esponenzialmente l'allerta terrorismo), sarà chi di dovere ad accertare le responsabilità della (per fortuna) mancata strage a Torino. E tuttavia, una cosa è già accertata, acclarata, palese e lampante di fronte ai nostri occhi: i grillini rappresentanti delle istituzioni - a maggior ragione - nel momento dell'emergenza, si dimostrano inadeguati, imbarazzanti e, se colti in fallo, perfino irrispettosi con i cittadini che pagano i loro non magri stipendi. Che il Paese ne prenda atto una volta per tutte, prima di catastrofi ancor peggiori di quella di Torino.
Aggiornamento: In giornata Beppe Grillo ha preso le distanze da Alberto Airola, scrivendo nel solito P.S. che il Senatore parla per sé e non per il M5s. Insomma, Grillo, pluripregiudicato non eletto da nessuno e privo di qualsivoglia carica istituzionale, sconfessa per l'ennesima volta un rappresentante dei cittadini eletto democraticamente. Altro elemento di cui prendere atto e su cui fare una riflessione approfondita.