L'ultimo treno di Matteo Renzi: rilancio o costoso flop definitivo?
Parte (in ritardo) il viaggio ferroviario del segretario dem per "ascoltare il Paese". Ma per molti è solo l'ultima delle tante iniziative fallite
Parte infine, dopo vari rinvii, "Destinazione Italia", il viaggio in treno di Matteo Renzi per "ascoltare il Paese". Cinque vagoni, lungo centocinquanta metri, capienza cento persone con luoghi appositi per incontri e riunioni, il treno speciale voluto dal segretario dem ed ex premier ospiterà via via a bordo ministri, cittadini e associazioni e sarà in giro per otto settimane nel Paese sui percorsi regionali e in oltre un centinaio di province.
Secondo il programma di viaggio, Renzi utilizzerà ogni fermata (si parte da Fara Sabina, poi Civita Castellana, Narni e Spoleto) per visitare cittadine, paesetti, borghi e così via per "liberare" il Paese "dai populismi". Peccato sia un'idea, quella del viaggio in treno a scopo di propaganda politica, che prima di lui ebbero proprio i populisti per eccellenza, ovvero i grillini, e ancor prima lo stesso Benito Mussolini. E, a differenza della fama di quest'ultimo, il treno di Renzi parte già in ritardo. Prevista per il 25 settembre, poi per il 4-5 ottobre, la partenza è stata infatti via via rimandata per difficoltà logistiche, così come quella della conferenza programmatica che avrà luogo a Napoli.
Per molti, soprattutto all'interno del Pd, l'iniziativa di "Destinazione Italia" è solo l'ultima (e assai costosa visti i debiti nelle casse del partito) delle tante abortite in questi difficilissimi mesi post-sconfitta referendaria. Di Bob, la piattaforma digitale del Pd annunciata in pompa magna in primavera, si sono perse le tracce. Il blog di Matteo Renzi, che avrebbe dovuto rivaleggiare con quello di Beppe Grillo, è praticamente morto. La strombazzatissima pagina In cammino si è fermata per sempre. Per non parlare nello specifico della comunicazione piddina, ormai alla deriva fra rispetto della tradizione dem e suggestive fascinazioni pentastellate (vedi le polemiche che hanno investito Matteo Renzi News, poi Pd2018, poi Millennials, tutte pagine ufficialmente unofficial ma in realtà ufficiosamente amministrate dall'inamovibile Alessio De Giorgi, esponente della Community Pd che fa capo al silurato ex responsabile della comunicazione dem, ovvero Francesco Nicodemo, impegnato a sua volta in un tour infinito per presentare il suo libro, in diretta concorrenza con quello del suo ex mentore Renzi). Senza contare la bizzarra decisione di cancellare L'Unità in versione digitale per realizzare quattro-cinque pagine scaricabili in pdf (in pdf!) dal titolo Democratica.
Intanto i sondaggi, dopo una lieve ripresa che aveva fatto gridare al "Sorpasso" proprio la succitata Democratica (con tanto di foto tratta dal film omonimo di Dino Risi, dimenticando che - dopo il suddetto sorpasso - Gassmann e Trintignant vanno a schiantarsi contro un camion e precipitano in un burrone), vedono il Pd scendere di nuovo a favore del M5s (effetto Rosatellum), e la coalizione di Centrosinistra auspicata da Walter Veltroni al decennale della nascita del Pd ancora molto lontana e forse del tutto irrealizzabile.
Il viaggio in Italia di Renzi, insomma, potrebbe essere occasione di rilancio di una figura politica appannatasi troppo in fretta, o - Dio non voglia - l'ultimo treno verso un futuro incerto, a grande rischio di definitivo deragliamento, mentre in Europa avanzano le forze di destra ed estrema destra, sempre più forti anche in Italia, e il m5s non accenna a perdere consensi.