Politica

Trieste, porto in rivolta per la rimozione di D'Agostino. La pista cinese

Il governo cerca una soluzione per l'Autorità portuale di Trieste

"Il governo sta tenendo conto delle esigenze della citta' di riavere Zeno D'Agostino a capo dell'Autorita' portuale di Trieste" tenendo anche conto "del sostegno trasversale nei suoi confronti da parte di tutta la citta': se lo e' meritato sul campo lavorando in modo eccellente". Lo ha detto a Trieste il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli ai microfoni del Tgr 3 del Fvg aggiungendo che il governo "sta cercando tutte le soluzioni possibili perche' Zeno D'Agostino resti a Trieste". Stiamo quindi "studiando tutti gli elementi necessari per cercare una soluzione definitiva". Possibile una sua nomina alla presidenza del porto alla scadenza del suo mandato novembre? "Stiamo valutando - ha aggiunto Patuanelli - anche questa ipotesi pero' ovviamente c'e' un piano giuridico e qui ci sono i tecnici al lavoro, e confidiamo che una soluzione si possa trovare in tempi rapidi". A Trieste si apre anche una settimana di confronti sull'accordo di programma per la Ferriera di Servola sul piano occupazionale dopo la chiusura dell'area a caldo, situazione che questa potrebbe coinvolgere per gli esuberi l'autorita' portuale. "E' assolutamente cosi' - ha precisato Patuanelli. - E' stata una fortuna avere al nostro fianco Zeno D'Agostino in questo percorso ed e' per questo - ha ribadito - che non possiamo permetterci di perderlo ed e' per questo che facciamo tutto il possibile perche' resti a Trieste come presidente".

"Far capire all'estero cosa e' successo" con la destituzione di Zeno D'Agostino dalla presidenza dell'Autorita' di Sistema portuale del Mare Adriatico orientale "e' molto difficile". "Siccome l'autorita' che ha emanato questo provvedimento si chiama 'Anticorruzione', all'estero si aspettano che alla base di questo provvedimento ci sia appunto un profilo corruttivo, invece non c'e' nulla e quindi da questo punto di vista c'e' un danno di immagine non tanto di una persona, ma di una citta', di un porto, di una comunita', di un Paese. Un danno enorme". Lo ha affermato il commissario straordinario dell'Authority, Mario Sommariva, rispondendo ai giornalisti sulle reazioni dei partner stranieri dopo il pronunciamento dell'Anac.

"Per fortuna - spiega Sommariva a margine di un incontro alla Torre del Lloyd a Trieste - non abbiamo avuto avvisaglie, salvo alcune richieste di chiarimenti. Abbiamo avuto il sostegno della Camera di commercio italo tedesca; la societa' ferroviaria Obb ha espresso la sua solidarieta'". In pratica - precisa Sommariva - stanno "arrivando testimonianze di stima e riconoscimento di quello che e' ampiamente noto in citta' e all'estero: un uomo Zeno D'Agostino, che ha lavorato con molta energia per promuovere lo sviluppo del porto di Trieste. Mi auguro che pur nella difficolta' di andare a spiegare all'estero cosa e' successo, arrivera' la verita'". Per quanto riguarda il Governo Sommariva crede che "stia lavorando su norme considerate dalla stessa Anac farraginose, di incerta applicazione, complesse, non chiare. Mi pare una situazione che sono convinto si risolvera' bene". 

Ma secondo quanto scrive Giulia Pompili nella sua newsletter Katane, ci sono voci di corridoio "che raccontano una storia un po' diversa, e cioè che non sia molto piaciuto l'attivismo di D'Agostino con la Cina. D'Agostino fece una prima riunione a Shanghai" con il ministro del Mise (all'epoca Di Maio) alla import export fair del 2018. "Poi, un anno dopo", prosegue Pompili, "era tornato lì e aveva firmato con la China Communications Construction Company un memorandum d'intesa, sempre benedetto da Di Maio (nel frattempo passato da ministro dello Sviluppo a ministro degli Esteri)".