Politica
Trionfo Verdi in Germania, una lezione utile per la sinistra
Pietro Mancini
Tutti pazzi, a sinistra, per la giovane leader dei Verdi tedeschi, Katharina Schulze
Trionfo Verdi in Germania, una lezione utile per la sinistra
Tutti pazzi, a sinistra, per la giovane leader dei Verdi tedeschi, Katharina Schulze, 33 anni. Una politica carismatica, che dice che «essere antifascista non significa essere un’estremista di sinistra», mescola femminismo e orgoglio bavarese, parla di donne e di cura della terra.
"È bello vedere i Verdi- ha esultato Paolo Gentiloni Silverj- prendere quasi il doppio dei voti della destra sovranista. Un messaggio anche per noi".
Passare, in un lustro, dal 9 al 18% non era un risultato pensabile, alle Regionali del Land. Ancora nella primavera scorsa, quando il partito ecologista oscillava tra il 10% e il 12%, testa a testa con l'estrema destra di Afd, figuriamoci nel resto della Germania e in Europa.
In Baviera, nelle elezioni regionali più importanti del dopoguerra, parte degli agricoltori, che votavano cristiano-sociali, ha virato verso gli ecologisti di Schulze, catturato dal suo carisma e dalle politiche per le energie alternative e il biologico. Ma il grosso travaso di voti verso ii Verdi è venuto dai socialdemocratici (Spd).
Ciò che è successo in Baviera sembra riflettere una tendenza generale in Germania. Anche in Assia, dove si terranno le elezioni regionali a fine mese, i Verdi sono in crescita e sono dati al 18 per cento (al doppio, dunque, dei precedenti risultati). La stessa cosa vale a livello nazionale: nei sondaggi, i Verdi sono stimati tra il 15 e il 17 per cento, alla pari o anche oltre i socialdemocratici della SPD.
Come in passato, i progressisti nostrani cercano, fuori dai confini del bel Paese, slogan e leader, In una fase, quella del dopo-Renzi nel PD caratterizzata da molte difficoltà e profonde divisioni . Lo fanno, provando a nascondere una certa dose di invidia per il successo dei Grunen, che sono i nipoti dei fondatori delle campagne di protesta degli anni 80 e sono riusciti a intercettare i voti dei moderati, delusi dall'SPD. Quello della bionda Schulze è il solo partito politico tedesco schierato su una linea europeista, liberal-democratica, favorevole all'accoglienza e all'integrazione.
Secondo i Verdi nostrani, ormai ininfluenti nel teatrino politico, quello della Schulze,
in Baviera, può "rappresentare un'alternativa di governo credibile, una risposta forte e un antidoto alla demagogia dei cosiddetti sovranisti".
Come il declinante Pd, in Italia, così, in Germania, la Spd si è dimostrata incapace di leggere i nuovi fenomeni e ha inseguito le politiche neoliberiste. L'elettorato di sinistra, deluso dal partito di riferimento, logoro come il PD-che si è adeguato alle politiche dI destra-ha piazzato la croce sul simbolo dei Verdi: «Siamo l'unico partito che non fa zig zag da un giorno all'altro», ha chiosato la candidata a governatrice Schulze.
La sinistra italiana, dal voto in Baviera, deve ricavare la spinta a non inseguire la destra sul suo terreno, ma a farsi carica non solo dei diritti umani, ma anche di quelli sociali.
Facciano come i Verdi, che si sono rivolti anche a nuove categorie di elettori, e non più solo alle persone giovani, garantite, laureate e che vivono in città.