Politica
Ue, Giorgia Meloni nei Conservatori. La verità sulla svolta europea di Fdi

Fdi: uomini, date e... Ecco come Giorgia Meloni è entrata nel gruppo ECR al Parlamento europeo
L'ingresso di Fratelli d'Italia nel gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti) del Parlamento europeo nasce da lontano ed è un progetto a cui Giorgia Meloni sta lavorando da quasi un anno. Nella tarda primavera dello scorso anno Carlo Fidanza, deputato milanese di Fdi ed ex europarlamentare, ha iniziato a lavorare per far entrare la destra italiana nel gruppo Ecr. Un lavoro meticoloso, fatto di incontri e viaggi a Strasburgo e Bruxelles. Il tutto ha poi avuto un'accelerazione tra ottobre e novembre del 2018 quando Raffaele Fitto ha aderito al partito della Meloni. Se per alcuni l'ingresso dell'ex esponente di Forza Italia e del Pdl pugliese, reduce dal fallimento di NcI-Udc il 4 marzo, era stato un errore di immagine, per altri è stato invece una mossa azzeccata. Proprio perché Fitto era già da anni nel gruppo dei Conservatori Ue (era entrato quando nel Regno Unito c'era ancora David Cameron come primo ministro) e i suoi rapporti collaudati (è vicepresidente uscente di Ecr) hanno sicuramente facilitato e velocizzato il lavoro dell'abile Fidanza, dando la spinta necessaria per l'ingresso di Fdi.
Tutti i sondaggi danno la Meloni in crescita e ormai ci sono pochissimi dubbi sul fatto che Fratelli d'Italia alle Europee del 26 maggio superi lo sbarramento del 4% ed elegga così un buon numero di europarlamentari. Anzi, l'obiettivo per nulla segreto è quello di superare Forza Italia per poi continuare a svuotare il partito di Silvio Berlusconi. La strategia politica europea della Meloni ricalca quella italiana. Se a Roma l'obiettivo è quello di costruire la seconda gamba del Centrodestra da affiancare alla Lega di Matteo Salvini, come ha spiegato Guido Crosetto ad Affaritaliani.it (clicca qui per leggere l'articolo), a Strasburgo e a Bruxelles Fdi, con Ecr, vuole arrivare a costruire un gruppo medio-grande numericamente quasi consistente come i sovranisti della Le Pen e di Salvini per poi stringere un'alleanza con il gruppo dei 'cugini' leghisti e una parte del Ppe (se non tutto) per rompere la grande coalizione popolari-socialisti-liberali e imprimere una vera svolta all'Unione europea.