Politica
Un pezzo di Cdx ha già detto sì a Draghi. Toti: "No alla vecchia maggioranza"
Lupi: "Autorevole, ci sarà un secondo giro di consultazioni"
Toti: disponibili a Draghi ma no a riedizione vecchia maggioranza - "Abbiamo ribadito a Draghi che guardiamo con grande disponibilità allo sforzo che sta facendo con grande attenzione e con spirito propositivo. Abbiamo detto a Draghi che ci auguriamo che questo possa essere un governo che somma le migliori energie del paese, non la riedizione della maggioranza che ha già governato, ma una cosa a cui si possano aggiungere tutte le sensibilità senza sbarramenti o veti". Lo ha detto Giovanni Toti, leader di Cambiamo, al termine delle consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi. "Il centrodestra - ha aggiunto - dovrebbe impegnarsi in questo governo, ci auguriamo nel modo più ampio possibile. Un governo di salute pubblica, di unità nazionale, crediamo debba coinvolgere l'insieme delle forze politiche ma anche sociali, economiche, culturali. E' uno sforzo che deve partire dalla politica ma non può rimanere relegato al mondo della politica soprattutto in un paese dove i corpi intermedi soffrono di crisi di rappresentanza", ha aggiunto.
Consultazioni: Lupi, Draghi autorevole, ci sara' secondo giro - "La sua e' una figura autorevole e forte, e' una risorsa e una grande opportunita' per l'Italia". Lo ha detto Mario Lupi, in rappresentanza delle componenti Idea, Noi con l'Italia, Usei, Cambiamo, Alleanza di centro, dopo le consultazioni con il presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi. "Ci sara' un secondo incontro - ha aggiunto - un secondo giro".
LE ALTRE CONSULTAZIONI DI OGGI
+EUROPA - "Abbiamo espresso il più ampio sostegno e convinto al tentativo che sta facendo il presidente Draghi". Lo ha detto Emma Bonino in rappresentanza delle componenti Azione, +Europa, Radicali dei gruppi misti di Camera e Senato. "Forse perché uno è stato presidente della Bce, allora è un tecnico? Draghi ha fatto scelte politiche, nella difesa dell'Euro. Se intendete per governo tecnico il fatto che pone fine a questa politica cattiva, può starci, ma il suo sarà un governo totalmente politico. Poi starà a lui decidere il profilo dei ministri che vorrà chiamare". Lo ha detto Emma Bonino (+Europa), parlando con i cronisti davanti a Montecitorio dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi.
AZIONE - "Al termine della legislatura più pazza degli ultimi anni, la più trasformista e incoerente, a cui +Europa e Azione non hanno partecipato, l'unico atteggiamento responsabile è non mettere condizioni alla costruzione del governo. Il nostro sostegno è pieno e incondizionato". Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi.
MAIE-MISTO - "E' una crisi inopportuna e irrazionale, ci interessa andare avanti perché le difficoltà economiche e sociali sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo accolto con forte condivisione l'esortazione di Mattarella e con grande apprezzamento le parole di Conte". Lo ha detto Antonio Tasso, in rappresentanza delle componenti Maie e Psi del gruppo Misto Camera, al termine delle consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi. "Dichiaro qua il nostro appoggio a Draghi, abbiamo offerto una nostra riflessione affinché il governo abbia una connotazione politica"."L'occasione non la si può sprecare e l'appello di Mattarella, così coraggioso e inatteso, che è la conseguenza di questa crisi che ci ha tolto il respiro e la pazienza". Lo ha detto Bruno Tabacci, in rappresentanza di Centro Democratico - Italiani in Europa, componente del gruppo Misto alla Camera, dopo e consultazioni con il presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi. Da Mattarella, ha aggiunto, è arrivata "una frustata". "Credo che Draghi scriverà un proprio Recovery Plan, e nessuno potrà porgli condizioni". Lo ha detto il leader di Cd, Bruno Tabacci, Tabacci ha insistito non solo sulle competenze di Draghi, ma soprattutto sulla autorevolezza in Europa: "Draghi ha retto per sette anni la BCE mettendo all'angolo il governatore della Bundesbank, jens Weidmann. Immagino le riunioni del Consiglio europeo, in cui i partecipanti chiedano il parere non solo a Macron o Merkel, ma soprattutto di Draghi". Il leader del Cd ha ribadito con i cronisti le critiche a Iv per aver provocato la crisi, ma ha aggiunto: "se però le conseguenze sono l'arrivo di Draghi, dal male è arrivato un bene".