Politica
Fitto: una nuova direzione per il centrodestra italiano
"Care amiche, cari amici, ho un doppio onore:
-presentare a voi due grandi amici, Syed Kamall e Geoffrey Van Orden, che mi hanno accolto una settimana fa nel gruppo Ecr al Parlamento europeo, e subito dopo hanno accolto (lo scorso weekend a Winchester) il nostro movimento nella grande famiglia Conservatrice europea. Poche volte, nella mia vita politica, ho visto tanta convinzione ideale, unita a una umanità così calda e sincera. La politica deve avere gli stessi valori della vita, se vuole essere grande. Nella vita, per avere degli amici veri devi anche essere un amico vero. Loro lo sono stati con noi. E io prometto che noi lo saremo con loro.
-il secondo onore, non inferiore al primo, è presentare a loro tutti voi. Tanti parlamentari, tanti amici che, con un piccolo preavviso, avete voluto essere qui per questo primo appuntamento che ha un valore per noi "fondativo". Grazie a tutti voi, che sarete protagonisti in Italia di una iniziativa che vuole ridare agli italiani due parole quasi dimenticate: "speranza" e "futuro"
Nella politica italiana, c'è stata, a distanza di anni, tanta retorica, un fiume di retorica, dapprima per l'ingresso della sinistra italiana nel Pse, e poi per l'ingresso di Forza Italia nel Ppe. Sarebbe il caso - retorica a parte - che ciascuno facesse un bilancio onesto di quelle esperienze. La sinistra italiana è stata (e forse era il suo destino) omologata nella sinistra europea che vuole più spesa, più tasse, più burocrazia. Un disastro.
Il centrodestra italiano si è fatto ingabbiare per anni in un Ppe che si è sempre fatto dettare la linea dalla Germania a guida Merkel. Un altro disastro. E ora il paradosso è che PPE e PSE sono sempre più uniti e intercambiabili a livello europeo. L'unione di due disastri politici. Si dividono le poltrone, le cariche e gli incarichi, e mantengono quell'assetto e quel sistema di regole che hanno soffocato la crescita in Europa. Noi amiamo l'Europa. Ma non amiamo la "gabbia" costruita da Berlino e Bruxelles.
E oggi l'unico modo di sfidare quella gabbia sta nell'iniziativa di rinegoziazione avviata dal Governo Cameron. Certamente Cameron (ed è ovviamente giusto) difende l'interesse nazionale della Gran Bretagna. Ma offre anche un'opportunità a tutti noi, al resto d'Europa. Oggi l'Europa è a un bivio: accettare lo status quo (la non crescita, un'economia da "zero virgola") oppure raccogliere in positivo e fare tesoro dell'iniziativa politica di Cameron, che può aiutare tutti a cambiare in meglio.
Rinegoziare vuole anche dire (lo ha sottolineato un grande studioso come Paolo Savona ) recuperare la parte buona dei Trattati (c'era anche quella) che e' stata tradita. E' noto ad esempio che il Fiscal compact tradiva il Trattato di Lisbona. Noi dobbiamo organizzare una contestazione politica e giuridica del Fiscal Compact e del 3% che oggi crea una cappa sulla crescita economica e soffoca la ripresa.
L'Italia ha disperatamente bisogno di costruire un'alternativa a Renzi. Il centrodestra attuale va rifondato, e una stagione è irrimediabilmente alle spalle. L'ultimo anno e mezzo ha visto errori di ogni tipo: prima di assoggettamento a Renzi, ora di sterile e marginale protesta senza il respiro di un'alternativa credibile. Sudditanza sempre verso il Governo, nel consenso e nel dissenso. Errore grave.
Invece, serve la chiarezza di un'alternativa credibile per il Governo, di una sfida chiara di un rinnovato centrodestra che voglia competere per vincere, non per fare "compagnia" a Renzi.
Altrimenti, il rischio vero sarà quello di una specie di "monopartitismo", con un solo partito - quello renziano - in campo per vincere, e gli altri solo per fare testimonianza. Il cammino che abbiamo intrapreso lanciando il movimento dei Conservatori e Riformisti, accolto in questa settimana nella famiglia dei Conservatori e Riformisti Europei, serve ad aprire una strada e a indicare un modello vincente.
Desidero, quindi, oggi fare due annunci. Il primo è che vorrei convocare a giugno prossimo una Convention di fondazione di questo nuovo percorso politico. Sarà l'occasione in cui presenteremo una prima traccia programmatica, per farla discutere in rete, in modo aperto. Perché tutto dovrà essere deciso con i cittadini. E da qui ad allora, tutte le persone, le associazioni, i parlamentari, i movimenti che vorranno con noi costruire questa casa, saranno i benvenuti. C'è una casa da costruire insieme, perché non si guardi più il centro-destra con lo specchietto retrovisore, ma si guardi avanti, si guardi al futuro".
onorevole Raffaele Fitto