Politica
Unioni Civili/ Giovanardi ad Affaritaliani: “Scalfarotto si dimetta”
Carlo Giovanardi, capo gruppo Ncd Ap in commissione Giustizia del Senato chiede, con un'intervista ad Affaritaliani.it, le dimissioni di Ivan Scalfarotto che ha iniziato uno sciopero della fame per attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica sul ritardo dell'Italia in tema di diritti civili: "Scalfarotto - spiega Giovanardi - è il sottosegretario di Stato alle Riforme costituzionali e ai rapporti con il Parlamento e non sta né in cielo, né in terra che faccia lo sciopero della fame contro l'Aula attaccando singoli onorevoli e la manifestazione di Piazza San Giovanni. Lui ha giurato sulla Costituzione ed è lì per far rispettare le leggi vigenti. O interrompe lo sciopero della fame oppure si dimetta da sottosegretario e venga in Parlamento a fare la sua battaglia. Credo che sia il primo caso al mondo di un membro del governo che fa lo sciopero contro il Parlamento".
E sul ddl Cirinnà al vaglio del Parlamento spiega: "Cominceremo la prossima settimana a discutere gli emendamenti: ma diciamo no all'utero in affitto che il ddl in questione prevede. Le adozioni speciali permetterebbero alle persone di andare all'estero a procurarsi un bambino con l'utero in affitto e portarlo in Italia per poi farlo adottare dal compagno o dalla compagna. E' un ritorno alla compravendita e allo sfruttamento della povertà e della disperazione di chi è costretto a vendere se stesso per dare un bambino a queste coppie". Inoltre, prosegue il senatore del Nuovo centro destra, "se riconosciamo le unioni civili sappiamo già che la Corte Europea immediatamente le implementa col diritto all'adozione, con l'utero in affitto, perché tratta le coppie omosessuali alla stregua di quelle etero. Noi a questa barbarie, che lede i diritti dei bambini di avere un padre e una madre, siamo assolutamente contrari". Ma il ddl prevede anche la possibilità alle coppie di fatto etero o omo che siano di avere diritto all'eredità del compagno o di poterlo andare a trovare in ospedale: "Sull'ultimo punto siamo assolutamente disponibili a trovare un accordo. Le successioni, invece, non sono un problema, visto che nel nostro ordinamento la legittima va ai figli e ai genitori. Basta fare testamento e lasciare l'eredità al proprio compagno o compagna. Siamo disponibilissimi a fare quello che prevede già la Costituzione: il riconoscimento del diritto dei singoli che sviluppano la loro personalità nelle formazioni sociali: ovvero eliminare ogni tipo di discriminazione".
LO SCIOPERO DELLA FAME DI IVAN SCALFAROTTO
Con un post pubblicato sul suo blog (www.ivanscalfarotto.it) il sottosegretario Ivan Scalfarotto ha annunciato di avere intrapreso lo sciopero della fame per attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica sul drammatico ritardo dell'Italia in tema di diritti civili. "Il 25 giugno e' morto Stefano, da oltre vent'anni era il compagno di Cesare, un uomo che non conoscevo e che dal settembre scorso mi scriveva per parlarmi della loro battaglia contro un linfoma non Hodgkin. Ci siamo scritti per un po' di volte, Cesare e io. Gli ho raccontato dell'impegno pubblico e forte del presidente Renzi, gli ho detto delle complesse procedure parlamentari, l'ho incoraggiato a tenere duro perche' questa sarebbe stata finalmente la volta buona", scrive Scalfarotto, "ma il 25 giugno Stefano e' stato ucciso dal suo linfoma. Dall'inizio della legislatura, sono successe tante cose - continua Scalfarotto - il mondo si e' mosso in avanti con balzi da gigante: dal referendum irlandese alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, abbiamo appreso che i diritti dei gay nel mondo occidentale sono considerati a pieno titolo diritti umani. Che l'uguaglianza tra i cittadini e' un valore universale. Che l'amore non puo' essere misurato a peso, perche' l'amore e' amore".
Scalfarotto ribadisce la propria fiducia circa la serieta' e la determinazione con la quale il Pd sta perseguendo l'obiettivo di approvare la legge sulle Unioni civili attualmente in discussione al Senato, ma rileva anche che "la battaglia di chi e' contrario all'uguaglianza e' combattuta nel nostro Paese con strumenti evidentemente piu' efficaci che altrove. Chi si oppone lo fa con una forza e una persistenza che hanno dell'incredibile, chi e' favorevole sembra invece fermarsi a un generico e vago sostegno di principio che non riesce a incidere sulla realta'". Per questo, prosegue Scalfarotto "ho pensato che sia arrivato il momento di fare qualcosa in piu' per sostenere tutti coloro che stanno lavorando a questa legge. Compiere un'azione che e' parte della migliore tradizione pacifista e non violenta (e radicale, come mi ricorderebbe di dire Roberto Giachetti). E cosi' gia' da lunedi' mattina, 29 giugno, ho deciso di sospendere di assumere cibo fino a quando non avremo una certezza sulla data della cessazione di questa grave violazione dei diritti umani che si consuma nel nostro Paese." L'obiettivo e' anche quello "di aprire un dibattito nel Paese che sottragga questo tema all'idea che si tratti della battaglia di una minoranza e lo restituisca alla dignita' di una questione nazionale, che investe il modo di essere e la natura stessa della nostra democrazia. E chiedendo apertamente l'appoggio delle tante persone di buona volonta' che fino a oggi hanno magari pensato che bastasse aspettare, che le cose sarebbero andate per il meglio da sole. Non e' cosi'. Perche' per alcuni - come Stefano, che non ho mai conosciuto - il tempo si esaurisce, e non basta piu'".
Daniele Riosa (@DanieleRiosa)