Politica
Uniti solo per attaccare Salvini. Renzi, Calenda e il giorno della civetta
Renzi e Calenda ritrovano la loro unità solo nei confronti del nemico comune: Matteo Salvini. E il leader della Lega cita "Il giorno della civetta"
Renzi e Calenda contro Salvini
Come in quelle vecchie coppie scoppiate Renzi e Calenda ritrovano la loro unità solo nei confronti di un nemico esterno comune, in questo caso si tratta del ministro Matteo Salvini. L’ennesimo tentativo di fare il Terzo Polo centrista è miseramente naufragato sugli scogli di una unione nata a freddo nel 2022 solo per entrare in Parlamento. Visto che Calenda l’annunciò in extremis in diretta TV dall’Annunziata, quando ormai tutti lo davano nel Pd, compreso lo stesso Renzi. Ora la situazione è deflagrata ma una unità di intenti, come dicevamo, i due ce l’hanno ed è dare addosso a Salvini.
Qualche giorno fa Renzi aveva detto: “Io credo che sostenere che Amnesty sia razzista è l'ennesima frase a effetto di Matteo Salvini che non condivido. E, contemporaneamente, non condivido la decisione di Amnesty di non partecipare a Lucca Comics”. E poi ancora: "Siamo al livello in cui queste organizzazioni, questi politici, in questo caso il vicepresidente del Consiglio, utilizzano argomenti molto delicati e complessi per fare soltanto polemica ideologica. Occupiamoci di risolvere il problema Israele-Palestina con la politica e non con gli slogan".
Questo in risposta al ministro che sulla vicenda aveva criticato Amnesty definendo razzista la sua decisione di disertare Lucca a causa della sponsorizzazione dell’Ambasciata di Israele all’evento.
Renzi quindi non prende posizione ma accusa il vicepremier di proferire “l’ennesima frase a effetto” e di parlare per “slogan”, mentre mira addirittura a risolvere il problema Israele-Palestina, forse grazie ai contatti con gli amici arabi. Calenda, che nonostante la parentela con il regista Comencini che era il nonno, deve aver assorbito più la fragranza dei mercati generali di Testaccio che quella dei Parioli, non ha perso occasione per scandire il suo solito slogan nei confronti di Salvini: “Vai a lavorare”.
A questo punto il leader leghista ha risposto: “Un signorotto della Roma bene ogni giorno twitta, Salvini vai a lavorare. Secondo me è un piccolino, un ominicchio”. E Calenda non solo ha risposto appunto su “Xwitter” con la solita solfa ma vi ha aggiunto un seguito inedito: “La mia risposta è sempre la stessa, vai a lavorare e non romperci le balle”.
Salvini e la citazione da Sciascia de Il giorno della civetta
Occorre riconoscere –in questo singolar tenzone- a Salvini maggiore cultura, nonostante i quarti di nobiltà pariolina dell’antagonista, perché ha citato Leonardo Sciascia che Nel giorno della Civetta faceva così esprimere il padrino mafioso Mariano nei confronti del protagonista del romanzo, il capitano Bellodi: “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.” Buona lettura.