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Politica
Vannacci e disabilità, "non limitatevi ai fuorvianti titoli di giornali"
ROBERTO VANNACCI 

Un saluto a tutti,
dopo l’annuncio della candidatura alle europee 2024 del generale Roberto Vannacci, leggo da alcuni quotidiani che è stato accusato per aver espresso suoi pensieri e pareri sull’argomento disabilità, e visto che son stato citato in causa (mi fa molto piacere) ho deciso di scrivere una mia opinione.
Un argomento a me molto caro, in quanto lo vivo da 32 anni in prima persona.
Vi anticipo che prima del mio trauma, sono stato campione d’Europeo di football americano ad Helsinki 1987 con la nazionale italiana con tanto di record dei placcaggi. A seguire; Campione italiano di pesistica paralimpica 2012 e record mia categoria nel 2016. Campione italiano di danza in carrozzina a Rimini 2019.
Quindi qualcosina anche sullo sport ho avuto modo di conoscere.
Fatta questa premessa entro in modo più specifico e dettagliato nei concetti espressi dal gen. Roberto Vannacci che con pacata umiltà si dichiara non conoscitore di tali problematiche, esprimendo con un’analisi diretta, coraggiosa e di grande realtà, il delicato argomento in oggetto. Il generale fa una precisa e chirurgica analisi di massima esprimendosi in perfetto e veritiero stile militare, sul come affronterebbe i diversi trattamenti a seconda dei casi
Ora vi chiedo:
Quando si parla di disabilità, a quale tipo si è indirizzati?
Disabile motorio o psichico o intellettivo o sensoriale?
Disabile dalla nascita o post malattia o post trauma?
Capite bene che la parola stessa racchiude miriadi di diversità, trattamenti educativi, d’insegnamento scolastico, medici, psicologici ecc…
Quindi ogni particolare caso ha una sua specifica strada, non generalizzabile come invece avviene strumentalizzando la parola che l’abile giornalista estrapola per indirizzare i media a proprio volere. Specie rimanendo lontani dai veri problemi che un disabile deve affrontare ogni giorno.
Io aggiungo che se da una parte la vita sociale, specie negli istituti scolastici e l’amicizia fra individui senza patologie con dei disabili aiuta la conoscenza sul come relazionarsi con loro e quindi da adulti avranno maggiori riguardi e rispetto, è altresì vero che la capacità d’apprendimento delle disabilità mentali, hanno dinamiche tutte loro e troppo soggettive. Non nascondiamoci dietro un dito o fare i finti moralisti e come giustamente afferma il generale Vannacci: 
“… di essere convinto che i disabili vadano aiutati nel modo più peculiare e specifico possibile. Il che, a volte, potrebbe non coincidere con il metterli insieme ad altre persone con caratteristiche diverse"
Frase giustissima che non esclude nulla sull’integrazione o esclusioni di generi, ma esprime una maggiore come migliore attenzione alla loro istruzione, diversificata e più personalizzata. Cosa scrive di così sbagliato? Ma come fate ad essere così miopi da non realizzare che ogni disabilità va analizzata caso per caso senza generalizzarla? Anche tante persone usano tutor privati in separate sedi per migliorare la propria istruzione e preparazione, quindi? 
Passo ora all’altro argomento sportivo
Qui il generale fa un elogio allo sport paralimpico considerandolo come essenza e inno alla vita, un’esaltazione dell’individuo disabile che grazie allo sport emana potenza, forza e capacità. Poi usa il mio fortunato trascorso sportivo per esaltare e spronare gli altri a fare altrettanto. E’ inequivocabilmente diretto e chiaro quando esalta e non denigra la categoria e son certo che lo fa di cuore, perché sempre col cuore che mi ha accolto in casa sua vicino le sue due figlie.
Preciso ai tanti commenti letti che olimpiadi e paralimpiadi hanno una loro precisa ma diversa identità come peculiarità. La stessa disabilità tiene separate le loro due associazioni sportive. Una è il CIP e l’altra è Special Olympics, con due ben distinte e separate competizioni. Gli Special Olympics non fanno le paralimpiadi ma un loro campionato mondiale.
Quei giornalisti così attenti e cari alla disabilità, hanno mai considerato questa divisione? Hanno mai portato alla luce serie lacune scolastiche? Per caso le conoscono o conoscete?
Bene, ve ne accenno alcune io:
Io portai il CIP (comitato Italiano Paralimpico, il CONI dei disabili) nelle scuole primarie e secondarie e qui mi si aprii un mondo nuovo. Ad esempio un istituto alberghiero senza accessibilità alle carrozzine o bagni “acrobatici” dove più per disabili erano per diventar disabili o, ahimè, insegnanti di sostegno più da sostenere che non per dar sostegno (ruolo spesso usato per scalare le graduatorie) o rivedere malattie debellate in passato (vedi focomelia, poliomielite ecc..)  ora riapparse fra gli studenti esteri a causa della multi inclusione o chiamatela come si vuole.
Ho anche collaborato con l’ufficio universitario a stretto contatto col delegato del magnifico rettore, informando i professori sulle differenze valutative e d’insegnamento a seconda delle specifiche problematiche, ma parlando di disabili maggiorenni l’attenzione mediatica scema. 
Quindi non nascondiamo certe problematiche dietro un dito e smettiamola di usare la disabilità solo in certi frangenti (politica docet) o quando ci si vuole detergere la coscienza.
Per quello che il generale Vannacci ha espresso io sottoscrivo tutto e lo faccio convintamente come persona di causa. Io col generale Vannacci ho vissuto una serena infanzia insieme. Io Lui la sua e mia famiglia e vi garantisco che MAI ho avuto la più vaga o lontana sensazione di sospettare le tante accuse e calunnie a lui spesso dirette. Si è vero siamo amici, vecchi e ottimi amici, ma per quel che può valere ciò che vi dico, lui è una persona di grande umanità, cuore e famiglia, oltre ad essere mio caro amico.
Sono stato insignito dell’onorificenza OMRI di cavaliere della Repubblica Italiana proprio per le mie azioni a difesa della disabilità in Africa (e non solo), quindi vi prego di smettere col travisare o martoriare chi, nello Specifico Vannacci, parla di reali ma scomode verità, pseudo tabù e non della solita puerile “fuffa”.
P.S. mi scuso per la lunga spiegazione, ma certi argomenti non si possono limitare a brevi o sintetiche frasi e come sempre dice l’amico Roberto, evitate di giudicare se non sapete o non avete letto, e non limitatevi ai mendaci come fuorvianti titoli di giornali creati ad arte dalle “magiche penne”.

Grazie, Norberto De Angelis
 






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