Politica
Venezia, il Governo di Mario Draghi blocca le grandi navi in laguna
Nessun gigante del mare potrà più navigare sul Canale della Giudecca fino a San Marco. I gruppi da anni denunciavano l'erosione delle fondamenta della città
Venezia, Mario Draghi blocca le grandi navi in laguna
Mario Draghi sembra aver accolto le storiche richieste di molti veneziani, delle tante organizzazioni ambientaliste e dell'UNESCO che da tempo minacciavano di eliminare Venezia dalla lista delle città Patrimonio dell'Umanità. E’ di questi giorni infatti l’approvazione di un decreto che, progressivamente, non permetterà più alle grandi navi da crociera e a quelle mercantili di solcare le acque che bagnano la città e i suoi canali. Non succederà più che si possano vedere i giganti dei mari in mezzo alla laguna, a pochi metri da San Marco e Palazzo Ducale.
I gruppi che da anni stanno facendo pressione denunciavano che le navi di grande tonnellaggio, passando attraverso il Canale della Giudecca per arrivare a San Marco, stavano erodendo in maniera irreversibile le fondamenta sommerse della città. Nondimeno drammatici erano considerati i danni ambientali e paesaggistici causati da un surplus di turismo non controllato.
E’ vero che al momento, in tempo di pandemia da Coronavirus, nessuna nave ha potuto entrare in laguna e tutto questo ha ripulito in maniera incredibile le acque della laguna tornate limpide e, purtroppo, pure i conti economici dei veneziani. Solo nel 2018 quasi 600 navi da crociera avevano attraversato la città (una media di due al giorno) e scaricato migliaia di turisti.
Il decreto firmato dall’esecutivo Draghi stabilisce che, da adesso in poi, tutti i giganti del mare potranno attraccare nel porto industriale della limitrofa Marghera, comune ad ovest della città e sulla terraferma, anch'essa bagnata dalla laguna veneziana.
Questa proposta, a cui sono contrarie le associazioni anti-crociera, è una soluzione temporanea, poiché l'obiettivo finale è quello di togliere completamente dalla laguna le navi di grande tonnellaggio.
A questo proposito nei prossimi mesi verrà lanciato un concorso per scegliere un terminal portuale alternativo, lontano dall'area, per navi di oltre 40.000 tonnellate. Una soluzione che richiederà tempo e risorse. Il Governo ha approvato 2,2 milioni di euro necessari a tener conto sia delle esigenze di salvaguardia del patrimonio veneziano sia della fattibilità tecnica ed economica. “Una decisione corretta e attesa da anni. La priorità è proteggere Venezia, sostenuta da una foresta di milioni di pali di legno sommersi e danneggiata dalle correnti generate dalle grandi navi” ha detto il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
La decisione politica, in stallo da parecchi anni, è stata accelerata nel 2019 quando lo scontro contro il molo di una grande nave MSC ha colpito una piccola imbarcazione con un centinaio di turisti. Da quell'incidente la pressione è aumentata. Già nel 2013 il Governo aveva vietato l'accesso al Canale della Giudecca alle navi di oltre 96.000 tonnellate, ma la norma è stata ritirata poco dopo. Altri progetti non sono mai riusciti a decollare nonostante il referendum popolare degli abitanti del centro storico che compatti, quasi il 99%, avevano votato per bloccare le grandi navi in laguna. Ma adesso il decreto sembra fare davvero sul serio.