Politica
Altri senatori azzurri con Verdini. La finta opposizione di Silvio
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Denis Verdini ha fatto tredici. Ma non si ferma. Il gruppo pro-Renzi Ala, di fatto una stampella del governo nel caso in cui ci fossero nuovi problemi nel Pd con la minoranza o si realizzasse davvero la spaccattura nell'Ncd-Area Popolare, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, ben presto raggiungerà quota 15 o 16 a Palazzo Madama. Sono infatti in arrivo nei prossimi giorni, prima del voto finale in Aula sul ddl Boschi, altri due o tre senatori di seconda fascia di Forza Italia. Non solo, anche un paio di deputati si potrebbero aggiungere ai sette verdiniani a Montecitorio (che però visti i numeri alla Camera sono del tutto ininfluenti). E non finisce qui. Fonti ben informate azzurre raccontano ad Affaritaliani.it che, oltre ai verdiniani ufficiali ci sono anche quelli "nascosti", ovvero senatori di Forza Italia che non passano con Ala ma si comportano come se avessero già lasciato Berlusconi.
In che modo? Semplice. Quando a Palazzo Madama ci saranno votazioni chiave su emendamenti alle riforme istituzionali, e soprattutto in occasione del voto finale, tra cinque e otto parlamentari azzurri, casualmente, non si presenteranno in Aula, facendo così diminuire i numeri delle opposizioni favorendo il governo Renzi. Una sorta di sostegno celato al premier, una strategia messa a punto a tavolino e coperta da scuse facilmente trovabili per giustificare l'improvvisa assenza a Palazzo Madama. Dietro tutto questo c'è l'ex Cavaliere che non vuole, ma soprattutto non può, sposare al 100% la linea di opposizione netta al segretario dem. Berlusconi finge di dialogare con Salvini e lascia che i duri e puri del suo partito, Brunetta su tutti, attacchino l'esecutivo su economia e immigrazione. Ma poi favorisce la nascita del gruppo dei verdiniani, o comunque non fa nulla per evitare la fuga dal suo partito, e di fatto lascia che il Patto del Nazareno continui ad esistere anche se in modo strisciante e non palese.
L'ex premier subisce fortemente la pressione del cosiddetto 'partito di Mediaset', quello formato dai figli, da Confalonieri e da Gianni Letta, che non vuole assolutamente una crisi e che punta alla stabilità del governo Renzi. Esattamente l'opposto di quello che chiedono sia Salvini sia Fitto sia la Meloni. Ed ecco che Berlusconi si è inventato un ruolo di formale blanda opposizione lasciando però uscire alcuni dei suoi, o in modo evidente o con le assenze in Aula, per "aiutare" il presidente del Consiglio in modo informale. Chissà se il leader della Lega, sempre pronto a spendere belle parole per il presidente del suo Milan, si è accorto di quello che sta accadendo...