Verdini sposta la sua Ala verso il centro: "C'è spazio" - Affaritaliani.it

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Verdini sposta la sua Ala verso il centro: "C'è spazio"

"Nel centro c'è un grande movimento e un grande interrogativo: che fare? Io penso che si possono fare grandi cose, senza andare nel giardino dei vicini. Il giardino c'è già, bisogna ordinarlo, abbassare gli steccati e riunire tutto ciò che c'è". Lo dice il leader di Ala, Denis Verdini, ospite di Giovanni Minoli a 'Mix 24' su Radio 24.

"La decisione che abbiamo assunto, che e' stata forte, prevede al momento il voto sulla riforma, stare all'opposizione, non andare al governo, ma stimolare questo governo che, ricordo anche agli amici del Pd, non ha la maggioranza, a fare cio' che riteniamo giusto che venga fatto". Lo dice Denis Verdini a Mix24 su Radio 24. Per esempio, aggiunge, "lLe unioni civili le voterei subito". Ma "entrare in maggioranza - chiarisce il leader Ala - significa contrattare, avere posti, cosa che i pettegoli dicono, ma non e' cosi'".

 "Verdini non e' un pezzo della maggioranza, lo era quando Speranza era capogruppo". Lo dice, in una intervista a L'Unita', il presidente dei deputati del Pd alla Camera, Ettore Rosato, che replica alle polemiche del suo predecessore, esponente della minoranza del partito. Rosato rileva: "Oggi Verdini vota la riforma come ha fatto durante la prima lettura al Senato, dunque e' solo piu' coerente di Romani", capogruppo di Forza Italia. Quanto alle nuove annunciate strategie ostruzioniste di Calderoli, Rosato afferma: "Siamo abituati alle armi letali di Calderoli, ma sarebbe piu' utile confrontarsi sul referendum per vedere cosa pensano gli italiani, piuttosto che ingolfare il Parlamento con un ostruzionismo inutile". Rosato definisce "un comportamento ingiustificabile" quello del verdiniano Barani in Aula a palazzo Madama, cosi' come pero' - sottolinea - "lo era stato quello dell'esponente del M5S De Rosa alla Camera, con gli stessi toni e lo stesso linguaggio". Sulla questione delle unioni civili, Rosato precisa: "Sui diritti civili il Pd non ha alcuna intenzione di tornare indietro".