Politica

D'Anna (Ala): lavoriamo per costruire un'area liberale di centro


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


E' vero che tre senatori del gruppo Conservatori Riformisti, tra cui Antonello Milo, potrebbero venire con voi?
"Che io possa averne contezza è del tutto escluso, perché io faccio il portavoce e di altro non mi interesso. Non escludo che il senatore Milo possa assumere una decisione del genere perché è una voce che ricorre insistentemente, ma non conosco le sue reali intenzioni. Men che meno conosco chi siano questi altri due fantomatici senatori".

Altri arrivi nel gruppo Ala da Forza Italia?
"Noi stiamo portando avanti con una certa coerenza il progetto di mettere in un'unica area sia i liberl-democratici che i liberal-popolari e quindi un fronte moderato che, a vario titolo, è orfano della leadership berlusconiana. Con la presenza di Berlusconi al comizio della Lega ci sarà questo passaggio di consegne che noi avevamo già preconizzato, visto lo stato di completo abbandono e totale disorganizzazione di Forza Italia. Questo ci impone di guardare con speranza al fatto che molti possano vivere quello stato di disagio che ha accompagnato noi quando abbiamo abbandonato Forza Italia. Il sentimento di inutilità che c'è a restare in Forza Italia, che ha cambiato mission, può esserci in qualche altro parlamentare".

Quindi la presenza di Berlusconi alla manifestazione della Lega di Bologna spingerà altri parlamentari di Forza Italia verso Ala?
"Non dire proprio questo, però sancisce in modo irreversibile un passaggio di consegne. La presenza di Berlusconi alla manifestazione organizzata da un altro partito, e il fatto che Forza Italia abbia rinunciato ad una analoga manifestazione a Firenze nello stesso periodo, significa inequivocabilmente consegnare a Salvini la palma della leadership del Centrodestra e quindi agevolare quel ticket Meloni-Salvini che dovrebbe rappresentare quest'area alle prossime elezioni politiche".

Quindi stiamo andando verso un quadro politico con quattro poli: il Centrodestra di Salvini-Meloni, il M5S, la sinistra radicale e al centro Renzi con la sua Democrazia Cristiana?
"La Democrazia Cristiana in quanto partito di cattolici, come la definiva De Gasperi, non esiste più e nessuno la resuscita, così come nessuno resuscita i partiti della Prima Repubblica. Renzi, in questo momento, è il leader della sinistra. Noi abbiamo appoggiato le riforme per agevolare un percorso riformatore del governo e appoggeremo verosimilmente tutte le riforme che Renzi proporrà e che abbiano uno stampo liberale. Ma detto questo ci fermiamo, perché le questioni sono ancora molto di là da venire e chi predice il futuro viene sommersi dalla risate degli dei".

E' possibile alle prossime elezioni costruire un'area liberal-socialista con voi, Renzi, Alfano, l'Udc e Scelta Civica?
"In politica è possibile tutto e il contrario di tutto. Posso solamente dire una cosa: i due vecchi blocchi di Centrodestra e di Centrosinistra, che si sono fronteggiati per vent'anni, stanno subendo una metamorfosi. E le cose che stanno insieme cadono insieme. A destra abbiamo già parlato della metaforfosi del Centrodestra, quello che accade a sinistra non ci riguarda e quindi staremo a vedere che cosa accadrà sul quel versante, che non mi pare sia immobile ma non mi pare nemmeno che già fin d'ora si possa preconizzare l'evento".

Non vede all'orizzonte il Partito della Nazione?
"E' come voler prevedere il futuro. Le cose sono lente ad accadere, sono mutevoli per come si vanno a determinare e siccome in tutto ciò siamo osservatori posso solo dire che Renzi in questo momento è il leader del Partito Democratico. Tutto quello che potrà scaturire dopo non dipende da noi. Fare una previsione non è serio. Ma posso dire quello che abbiamo in animo noi...".

Dica...
"Vogliamo aggregare questo polo di centro liberale e troviamo ovviamente nei leader degli altri partiti che si richiamano in quest'area di centro i nostri inerlocutori naturali. Se questo sarà possibile non lo so, ma lavoriamo per questo obiettivo. Il resto ci interessa poco".