Politica

Zelensky a Sanremo non è una buona idea: ecco perchè

Di Giuseppe Vatinno

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L’ultima polemica è se sia appropriato oppure no che Volodymyr Zelensky, leader “a sua insaputa” dell’Ucraina, intervenga al festival a Sanremo. Una polemica che giunge come la classica ciliegina sulla torta di una vicenda che ha del surreale e che sta in piedi su un equivoco. L’Occidente ha appoggiato finora indiscriminatamente l’Ucraina in una guerra che non è la sua. Intanto cominciamo col dire che Zelensky è un guitto, un comico di avanspettacolo, un furbo promotore di se stesso (in famiglia infatti parla il russo, sua nazione di origine) che deve la sua fortuna a questi tempi matti e disperatissimi.

Solo in “Occidente” (inteso come espressione allargata e non solo geografica) poteva infatti essere eletto un attore di terzo ordine, un comico populista e chiacchierone, che aveva fatto una serie televisiva “Servitore del Popolo” in cui interpretava il ruolo di Presidente dell’Ucraina. E solo in terre che hanno perduto la bussola dell’eticità e della convenienza poteva poi trasformare in realtà una fiction, portando tutta la sua impreparazione politica al potere, peraltro ampiamente supportata economicamente dal super oligarca Kolomojskyj.