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Ringraziamenti ‘Millenari’ al FAI e ai suoi ‘Apprendisti Ciceroni’

Nel commento alle Giornate FAI di Primavera troiane, il ringraziamento a tutti i volontari che in Puglia e in Italia hanno reso possibile l'appuntamento plurale

Dall’antica città di Troia (Fg) il sigillo di un ringraziamento “millenario” al FAI - rivolto soprattutto al futuro rappresentato dai suoi Apprendisti Ciceroni - da estendere a tutti i presidi in Puglia e in Italia delle Giornate FAI di Primavera. La testimonianza ‘vivace’ che le staminali tengono, la conferma - rinforzata dall’entusiasmo diffuso - che “Il futuro è nelle radici”.(ag)

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di Mina De Santis

Una città medievale dall’impianto urbanistico romano che quest’anno compie Mille anni, ma con alle spalle una storia che di secoli ne conta almeno venti.

Una Cattedrale: un sogno di pietra impalpabile come un ricamo, bella da togliere il respiro, che di anni ne compie Novecento.

47 ragazzi, tutti del Liceo Scientifico "A. Volta" di Foggia, sedicenni o poco più, che per mesi hanno studiato monumenti e opere d’arte, convinti all’inizio di dover raccontare solo la storia della loro città, e che lentamente scoprono, tra stupore e fierezza, che quella storia è anche la loro in quanto eredi di un passato che in loro vive come identità. Un’identità che sei certa concepiranno non come diversità, ma come ricchezza da condividere perché ci renda tutti un po’ più preziosi, ora che sanno di quali capolavori sia capace la contaminazione delle culture, l’incontro tra i popoli.

FAI Troia3

Giovani studenti che parlano con la sicurezza e la competenza dei ciceroni di professione, ma con l’entusiasmo e la passione che solo gli apprendisti hanno.

E i volontari, infaticabili dispensatori di tempo e di energie nel formare i ragazzi, allestire i siti e risolvere problemi, sempre pronti a mettersi in gioco e a dare una mano perché tutto sia perfetto.

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La piazza che torna ad essere agorà. La passione condivisa per l’arte che si fa linguaggio capace di annullare le differenze, accorciare le distanze, riannodare il dialogo tra le generazioni.

Russo Saverio

E poi i visitatori, tanti: studenti e professori, turisti giunti d’ogni dove, in gruppo o da soli, italiani e stranieri, intere famiglie con nonni e bambini al seguito, che a centinaia, come un fiume in piena per due lunghi, indimenticabili giorni si spostano freneticamente tra musei e palazzi, chiese e Cattedrali, sotto lo sguardo consapevole, ma non disincantato, di un paese dal respiro lento e dagli orizzonti aperti.

Un’esplosione di vita, linfa nuova che scorre lungo le arterie antiche delle lunghe strette vie del borgo antico.

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La tradizione che cessa di essere “culto delle ceneri” per divenire “custodia del fuoco”. Una gioia per gli occhi. Una speranza per il cuore. Tutto questo sono state le giornate FAI di primavera a Troia, come altrove : in Puglia e in Italia.

E molto altro ancora...

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Pubblicato sul tema: FAI, Giornate di Primavera: Il Millennio a Troia (Fg)

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