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Riciclaggio, Bellavia: "Un registro dei titolari effettivi per arginarlo"

di Alessandro Grandi

L'esperto di "Report": "La criminalità organizzata si nasconde dietro i prestanome, ma chi conosce il giochetto se ne accorge"

La normativa antiriciclaggio già in vigore nel nostro Paese è importante, anzi importantissima. Ma la cosa davvero utile è che ognuno di noi faccia la sua parte: l'impiegato di banca, ad esempio, se vede situazioni di opacità deve attivarsi per denunciarle. Anche l'attività di controllo delle amministrazioni comunali è importante. Come è importante, ad esempio, creare una commissione antimafia per gestire al meglio ogni possibile situazione di criticità.

Se ne è parlato oggi durante la presentazione del libro "Il giro dei soldi, storie di riciclaggio. Da Milano al Delaware dove finiscono i capitali sporchi di evasori e criminali" (edizioni Altreconomia). Oltre agli autori Ilaria Ramoni, David Gentili e Mario Turla, sono intervenuti il sindaco di Milano Beppe Sala e Gian Gaetano Bellavia, esperto di diritto penale dell'economia e di riciclaggio, noto principalmente come consulente di "Report", che ne ha redatto anche la prefazione.

Dal dibattito è emerso che l'azione congiunta di più attori è fondamentale per capire dove finisca la montagna di denaro che le organizzazioni criminali cercano di riciclare. Perché proprio lì c'è il problema: le mafie hanno una quantità di denaro liquido inimmaginabile e in qualche modo lo devono riciclare. Che sia in Italia, o nei paradisi fiscali, il denaro si muove, genera altro denaro e soprattutto da sporco che era si ripulisce. In sostanza laddove si riesce a sequestrare una società, un'azienda, si scopre che ce ne sono altre dietro lo specchio, in una sorta di schermatura senza fine, tutto allo scopo di riciclare. Spesso sono società create solo per effettuare fatturazioni per operazioni inesistenti. O ancora società create ad hoc per schermare la presenza di un soggetto fisico.

Uno degli esperti di questo settore, capace di capire la presenza di scatole cinesi, società offshore, bilanci ballerini e possibili soggetti fisici dietro fantomatici soggetti giuridici, è il dott. Gian Gaetano Bellavia che oggi fa parte anche di un comitato di esperti antimafia, voluto dal sindaco Beppe Sala.

“Insieme alla corruzione il riciclaggio è un tema importantissimo. E' una condotta illecita di enorme rilevanza non tanto perché qualcuno movimenta denaro proveniente da azioni illecite, quanto perché molti tendono a reinvestire, quindi a riciclare, proprio nel nostro territorio, perché è attrattivo. Me ne occupo da più di 40 anni e a volte mi sembra di svuotare il mare con un cucchiaino ma vorrei riuscire ad usare un mestolo per fare meno fatica. Io sono certo che non riusciremo a eradicare questi fenomeni ma almeno dobbiamo fare di tutto per contrastarli. Dobbiamo farlo. Il libro in questione, facile da leggere e che tratta argomenti complessi in modo semplice, lo considero come un manuale delle tecniche di riciclaggio, un manuale che racconta ciò che accade davvero aldilà degli aspetti teorici”, ha detto durante il suo intervento Bellavia

“Ciò che però, mi interessa di più è il riciclaggio, il reinvestimento dei proventi illeciti all'interno del nostro territorio. L'argomento è molto delicato. La normativa antiriciclaggio è potentissima e fatta bene in quanto di impronta comunitaria. Ma ha un problema laddove la Pubblica Amministrazione deve individuare la controparte quando si tratta di gestire appalti milionari. Il lavoro della Pubblica Amministrazione su questo tema non è semplice ma è fondamentale perché quando un comune, come già detto, ha appalti per milioni di euro, subisce una specie di aggressione e quindi deve stare particolarmente attento e se ha sentore di qualcosa che non va, deve fare le segnalazioni del caso. Ovvio, che poi la criminalità organizzata è appunto 'organizzata' e non usa un titolare effettivo, ma dei prestanome. Però chi è esperto di riciclaggio si accorge quasi sempre del giochetto”, ha aggiunto Bellavia

Ma è sul Lussemburgo paradiso fiscale che l'autore della prefazione si sofferma. “Il Lussemburgo che è il paradiso dell'anonimato societario e della fiscalità ha recepito la direttiva comunitaria sul titolare effettivo. Da alcuni mesi è possibile quindi per chiunque accedere ai nomi del titolare effettivo. Ma la cosa non deve essere piaciuta troppo perché è scoppiato il finimondo. Ci sono migliaia di ricorsi perché si vuole evitare di arrivare a sapere i nomi di chi sta dietro alle società. Nonostante tutto, qualcosa è emerso e quindi alcune situazioni si sono rallentate. Qui da noi sarebbe importantissimo introdurre il registro dei titolari effettivi e renderlo accessibile agli addetti ai lavori, fra cui la Pubblica Amministrazione che deve assolutamente sapere con chi sta trattando per arginare il crimine e tutelare la legalità. La legalità non è una questione di opportunità ma deve essere una cosa rigorosa”, ha concluso Bellavia.