Fisco e Dintorni

Gli interessi del Fisco devono essere chiari

Partite Iva Nazionali e Movimento Consumatori segnalano una recente pronuncia della Cassazione in materia di interessi applicati dal Fisco e denunciano “Ok con la trasparenza ma le imprese e i cittadini devono poter controllare l’operato delle Amministrazioni”.

 

È stata resa nota in questi giorni la recentissima Ordinanza della Corte di Cassazione n.34634 del 24 novembre scorso in materia di interessi applicati dal Fisco e, in particolare, degli obblighi di trasparenza e di motivazione nei confronti dei contribuenti (si veda ordinanza sul sito www.partiteivanazionali.it – sez. Documenti).

Sul punto è intervenuto il presidente di Partite Iva Nazionali (P.I.N.), il Dott. Antonio Sorrento,  per segnalare che “E’ importante quanto ribadito della Cassazione che finalmente ha aderito a quanto da noi sostenuto in questi anni in tema di trasparenza dei calcoli fatti dal Fisco. Da tempo il nostro comitato scientifico segnala l’esigenza di maggiore trasparenza degli atti esattoriali sia in merito ai tributi richiesti ma anche relativamente agli accessori applicati (ossia sanzioni e interessi) che spesso hanno importi esorbitanti. I giudici di legittimità hanno dunque chiarito che se la cartella esattoriale è il primo atto inviato al contribuente gli interessi devono indicare oltre all’importo totale anche le norme di riferimento e la decorrenza dalla quale gli interessi sono dovuti in modo da poter essere agevolmente verificati dal contribuente. Siamo soddisfatti di questa pronuncia ma riteniamo che questo sia solo un primo passo per un rapporto diverso tra contribuenti e Fisco ed è per questo motivo che chiediamo alle istituzioni una maggiore partecipazione con le Amministrazioni al fine di controllarne l’operato e segnalare eventuali disfunzioni”.

Sulla stessa linea è anche il Vice Presidente Nazionale di Movimento Consumatori, il Dott. Bruno Maizzi, il quale fa sapere che “Questa pronuncia è importante perché mira a una maggiore trasparenza degli atti fiscali ma sono fermamente convinto che una vera riforma fiscale deve passare dalla modifica dell’Autorità di Garanzia in ambito tributario, ossia del Garante del Contribuente ed è per questo che da tempo spingiamo affinchè rappresentanti dei cittadini e delle imprese possano far parte di questo organo, magari anche attraverso professionisti di loro fiducia. Sicuramente nei prossimi mesi lavoreremo in questa direzione”.