Pillole d'Europa

Benessere nelle città, Ricerca, SMA, Gender, Sicurezza e mobilità aerea

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda:  ci sono dei dati sulla sicurezza nella mobilità aerea a livello europeo? Luca Girardi

Risposta: sì. Uno dei principali obiettivi della politica europea dell'aviazione è modernizzare la gestione del traffico aereo in tutta Europa nell'ambito del progetto "Cielo unico europeo"  ; inoltre è operativa dal 2002 l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA) che ha il compito di garantire la sicurezza e la protezione dell’ambiente nel settore dell’aviazione civile in Europa, ne fanno parte    27 Stati dell’Unione Europea più Islanda, Liechtenstein, Svizzera, Norvegia con tutte le autorità dell’aviazione civile europea ed 840 dipendenti ha sede a Colonia. Di questo ed altro se ne parlerà a Cortina il 10 settembre ad un corso per giornalisti organizzato da UGIS nell'ambito della importante manifestazione “Cortina tra le righe” (9-12 settembre). L’ Unione Giornalisti Italiani Scientifici si occupa da tempo di questi temi anche con EUSJA, l’associazione europea dei giornalisti scientifici. L’iniziativa  di settembre  si svolge con il patrocinio di Fondazione OdG Emilia Romagna, OdG Piemonte, OdG Trentino Alto Adige. L’evento a Cortina d'Ampezzo del 10 settembre presso l’Alexander Girardi Hall-Centro Polifunzionale (www.fast.mi.itwww.ugis.it)  si intitola “Dalla security alla safety. Informare sulla sicurezza che cambia nella mobilità aerea e negli ospedali al tempo della pandemia”. Il tema della sicurezza coinvolge sia aspetti scientifici e tecnologici, che sociali ed economici. Il giornalista deve informare i cittadini anche su come la pandemia da Covid 19 abbia cambiato e continuerà a modificare il modo di ripensare le caratteristiche della mobilità, soprattutto aerea, e degli ospedali. Rispetto al passato si prospettano nuove esigenze dalla “security” alla “safety”, differenti modalità digitali e di elaborazioni dei dati. Eugenio Sorrentino, segretario e tesoriere UGIS, responsabile ufficio stampa SACBO Aeroporto di Milano Bergamo, spiega il problema di come cambia la gestione dei nuovi flussi di passeggeri negli aeroporti durante e dopo l’epidemia. Fabrizio S. Bovi, consigliere UGIS, consigliere UGAI-Unione Giornalisti Aerospaziali Italiani, giornalista specializzato in aeronautica, racconta come la pandemia da Covid 19 in pochi giorni abbia travolto l'intera filiera dell'industria del trasporto aereo mondiale, ridisegnando i profili della safety aeronautica dal punto di vista sanitario e operativo. La consigliera UGIS con delega alle relazioni internazionali, esperta di comunicazione della salute su scala internazionale, illustra novità in ambito digitale “Security & Safety”, le app sulla salute sviluppate in Europa, le normative, i fondi per progetti di innovazione in sanità e i bandi aperti di ricerca e sviluppo tecnologico, i progetti europei cofinanziati per la cybersecurity e le attività dell’Agenzia europea Chafea a supporto di aziende, operatori sanitari e reti di pazienti.

 

Domanda: è vero che si sta collaborando a livello europeo per migliorare il benessere nelle città? Myriam Butteri

Risposta: sì.  Ci sono diversi progetti europei e bandi per migliorare la vita nelle aree urbane con soluzioni ecosostenibili. Vi sono le iniziative europee UIA. Le  segnalo anche un progetto su cui si concentrano le attività di Health City Institute (healthcityinstitute.com) che  é Cities Changing Diabetes (citieschangingdiabetes.com), un progetto globale, realizzato in partnership con lo Steno Centre di Copenhagen e l'UCL di Londra, che coinvolge oggi 25 città nel mondo impegnate nell'intervenire, tramite politiche pubbliche, sui fattori di rischio determinanti il diabete cosiddetto urbano nelle città. Il progetto si articola in tre fasi: MAP, SHARE, ACT. L'Italia vi partecipa con Roma (dal 2016) e Milano (dal 2018), ufficialmente, oltre ad aver scalato il programma e il metodo a livello nazionale creando una rete di città che lavorano sugli stessi temi che si chiama C14+, un Osservatorio nazionale dedicato alle 14 Città Metropolitane e a un gruppo di Comuni sensibili al tema. Il documento fondativo di HCI é il Manifesto "La salute nelle città: bene comune", che é stato adottato come opinion anche dal Comitato delle Regioni dell'UE (maggio 2017) e dal G7 Health nel semestre di presidenza italiana (novembre 2017). Qui il testo: https://healthcityinstitute.com/manifesto/, 10 punti attraverso i quali costruire delle città per la salute, vere e proprie health cities promotrici di stili di vita sani, in grado di prevenire o contrastare l'insorgenza di malattie, trasmissibili e non trasmissibili (specie quelle croniche), nei contesti urbani. Il 2 luglio Health City Institute ha celebrato, insieme a molti altri partner, la Giornata Nazionale per la salute e il benessere nelle città, giunta nel 2020 alla sua terza edizione. Ci sono inoltre diversi bandi di ricerca e sviluppo tecnologico europeo del programma Horizon 2020. Un progetto in fase di valutazione si chiama EnlightenME (SC1-BHC-29-2020) ed é basato su innovazione dei sistemi di illuminazione pubblica e loro correlazioni con il ritmo circadiano delle attività dell'uomo, la conciliazione tra domanda di sicurezza e di salute, fattori di inquinamento luminoso. ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e l’Health City Institute stanno predisponendo un percorso formativo per la creazione di una nuova figura professionale, l'Health City Manager, all'interno dello staff di Sindaco e/o Giunta assessorile, in grado di coniugare tutte le politiche per la salute, misurandone e monitorandone l'impatto, e implementandone di nuove . La prima edizione del corso sarà svolta a inizio 2020 (80 ore, 3 corsi in 3 città ospitanti) per 120 partecipanti ed é stata approvata anche dal Ministero per le Politiche Giovanili che, nel riparto dei fondi annuali per i Comuni, ha stanziato una parte delle risorse per la realizzazione del percorso. Il Presidente di HCI, il Prof. Andrea Lenzi, presiede anche il CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all'interno del quale si é introdotto il tema dell'urban health come sfida per la sicurezza e la salute dell'uomo, anche tramite la neo-costituita "Cabina Benessere Italia", così come nei progetti di bioeconomia circolare, in collaborazione con il Prof. Fabio Fava dell'Università di Bologna e Rappresentante Paese a Bruxelles sul tema. In corso la costituzione di un gruppo di lavoro per partecipare ai bandi di prossima emissione del pacchetto europeo Green New Deal. Il tema, più specifico, della salute delle città di mare o di acqua é stato inserito nel documento pubblicato dalla Missione Board dell'UE su "Healthy Oceans, seas, coastal and inland waters", a guida Pascal Lamy, che andrà a definire gli obiettivi di Horizon Europe 2021-27.


 

Domanda: ci sono dei progetti relativi alla SMA ? Laura Giobertini

Risposta: FDA ha di recente approvato l'uso di risdiplam per il trattamento dell'atrofia muscolare spinale (SMA), in tutte le forme cliniche della patologia sopra i due mesi di età ci ha spiegato  il dott. Riccardo Masson,  ricercatore della Unità di Neurologia dello sviluppo della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ”Carlo Besta” che abbiamo contattato per Lei. Si tratta del  primo farmaco per la SMA che può essere assunto per via orale a domicilio del paziente. Rappresenta  pertanto una conquista davvero importante per i nostri pazienti e la loro qualità della vita. Aumenta la produzione di proteina SMN. L'unità di Neurologia dello Sviluppo è il centro che a livello internazionale ha reclutato il maggior numero di pazienti nell'ambito dello studio multicentrico Firefish (SMA 1), e tra i principali centri dello studio Sunfish (SMA 2 e 3). Questo è stato possibile grazie all'impegno di tutta l'equipe e di tutti coloro che in Istituto hanno lavorato e lavorano a questo progetto, che ha finalmente dato i primi importanti frutti. L’Unità collabora a progetti di ricerca a livello europeo ed internazionale ed è  diretto dalla dr.ssa Chiara Pantaleoni, della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta. Ha anche  sviluppato un percorso riabilitativo on line condiviso tra esperti e genitori ed un supporto di telemedicina personalizzato per i pazienti pediatrici con un utile opuscolo che è una ‘Guida per i genitori’ che a casa possono svolgere delle attività motorie e ludiche,  sempre con il supporto on line di medici e fisioterapisti. La SMA - atrofia muscolare spinale è una malattia caratterizzata da degenerazione dei motoneuroni delle corna anteriori del midollo spinale cui consegue atrofia e debolezza dei muscoli del tronco e degli arti. E’ possibile dividere la SMA in tre tipi clinici secondo l’età d’insorgenza, il grado di compromissione muscolare e l’età del decesso. Nella realtà clinica molti pazienti presentano una gravità della malattia tale da realizzare piuttosto un continuo tra la forma grave e quella lieve che sembrano sfumare l’una nell’altra. La diagnosi è soprattutto clinica e deve essere confermata dall’indagine genetica. La SMA ha un'incidenza di circa un paziente su diecimila nati.

 

Domanda: che Lei sappia ci sono degli studi europei ed internazionali sul covid 19 e la salute delle donne? Siamo a rischio in modo  diverso? Mariella Minnoti

Risposta: Sì. Ci sono studi europei ed internazionali sulla medicina di genere anche riguardo al covid 19. Le implicazioni della medicina di genere si sono rivelate centrali nell’ambito dell’epidemia da SARS-CoV-2 che si è diffusa in scala globale. L’infezione da SARS-CoV-2 (Covid-19) ha manifestato una ampia suscettibilità alla dimensione del genere, che ha riguardato, tra gli altri, la prevalenza, la severità e la mortalità, lo spiega  la dott.ssa Barbara Garavaglia, che fa parte degli esperti referenti del tavolo IRCCS per la medicina di genere istituito dal Ministero della Salute e che ha coordinato il capitolo sugli aspetti neurologici. Con la diffusione dell’epidemia è andata di pari passo un incremento della ricerca e  la proliferazione di letteratura scientifica, anche dedicata alla componente del genere, la cui fondatezza e il cui rigore scientifico sono risultati non sempre ineccepibili. E’ stato redatto e pubblicato di recente un  testo, redatto da referenti del tavolo IRCCS per la medicina di genere,  nato proprio dall’esigenza di elaborare un contributo che potesse raccogliere, analizzare secondo criteri di validazione scientifica e organizzare le evidenze scientifiche emerse e emergenti sulla correlazione tra l’infezione da SARS-CoV-2 e il genere. Avvalendosi della profonda e ramificata competenza scientifica delle autrici e degli autori, a testimonianza dell’avanguardia e dell’eccellenza degli IRCCS, è stato possibile pensare e realizzare, in tempi brevissimi, un testo che esamina la correlazione tra infezione da SARS-CoV-2 e genere articolandosi in due principali dorsali: una inerente al legame tra patologia e genere e l’altra inerente alla correlazione tra patologia e genere in condizioni di fragilità e comorbidità.