Pillole d'Europa

FONDI PER ICT, CRISI, RETI CONTRO FURTI BENI CULTURALI, CONTRO OMOFOBIA

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: lavoro nel settore ICT e delle blockchain, ci sono progetti europei su questo ambito? Fausta Ercolini

Risposta: sì. Ci sono progetti europei e fondi europei nel settore ICT e delle blockchain. In particolare il programma comunitario denominato Europa Digitale e Le segnalo che sono aperti diversi bandi per le blockchain. Ad esempio un bando di 15 milioni di euro per  sostenere le azioni che rafforzano l'EBSI (Infrastruttura di servizi blockchain europea ) e i casi d'uso della EBP (European Blockchain Partnership ) coinvolgendo un'ampia gamma di attori europei in azioni relative alle priorità EBSI ed EBP tra cui piccole e medie imprese.

Domanda: ci sono tanti episodi di omofobia, cosa fa l’Unione Europea? Mariella Vucci

Risposta: c’è la  “strategia per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-25” della Commissione europea; inoltre sempre grazie alla Commissione europea, si stanno finanziando diversi progetti volti a combattere tutte le forme di disuguaglianza, discriminazione e intolleranza, comprese l'omofobia e la transfobia, ad esempio con i fondi del programma comunitario denominato “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori”. Ogni anno la Commissione europea celebra inoltre la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia e l'interfobia (IDAHOT), che sensibilizza al problema della discriminazione e alla violenza che le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non binarie, intersessuali e queer (LGBTIQ) continuano a subire. Helena Dalli, Commissaria per l'Uguaglianza, ha dichiarato: “L'affermazione dell'uguaglianza delle persone LGBTIQ nel diritto e nelle politiche pubbliche varia notevolmente all'interno dell'Unione. Per questo motivo nella strategia LGBTIQ invitiamo i paesi dell'UE ad adottare piani d'azione specifici per ciascun paese al fine di combattere gli stereotipi, la discriminazione e la violenza inflitti alla comunità LGBTIQ. Mi congratulo con i paesi dell'UE che hanno guidato il sottogruppo sull’uguaglianza delle persone LGBTIQ nell’ambito del gruppo ad alto livello sulla non discriminazione, l'uguaglianza e la diversità per aver adottato orientamenti per strategie e piani d'azione tesi a rafforzare l'uguaglianza delle persone LGBTIQ. Mi auguro che siano ampiamente utilizzati per migliorare l'elaborazione delle politiche di uguaglianza delle persone LGBTIQ in tutta l'UE”. Dal 2007 in tutto il mondo le comunità cristiane e i cristiani LGBT+ si mobilitano in occasione del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia (IDAHOT), per ricordare le vittime della violenza dell’omo/bi/transfobia affinché la nostra società e le nostre chiese sappiano fare spazio a tutti, per diventare “sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso le persone LGBT e verso ogni persona colpita da discriminazione”. “Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” (2Cor 3, 17) è stato l’invito che quest’anno unisce da domenica 15 maggio al 9 giugno 2022, le tante veglie ecumeniche e i culti domenicali in cui si è pregato per il superamento dell’omotransbifobia che hanno avuto luogo in tante parrocchie cattoliche e chiese evangeliche sparse in tutt’Italia, in Spagna, in Francia, a Malta e in Olanda. Il cammino delle veglie, dopo aver fatto tappa in diverse parrocchie a Genova, Parma, nei templi valdesi di Firenze, di Lucca, nella chiesa evangelica Battista di Cagliari e in quella di Milano. A Milano si è svolta anche una fiaccolata di preghiera con l’associazione Il Guado, La Fonte, Cammini di speranza, Checcoro, Samaria, Chiesa evangelica valdese, comunità pastorale Santi Profeti, Tenda di Gionata, Metropolitan Community Churches, 3 volteGenitori. Il cammino delle veglie si concluderà il 9 giugno 2022 con la veglia di preghiera per il superamento dell'omotransfobia che avrà luogo nella Parrocchia cattolica dei Dodici Morelli (Ferrara), dove porteranno la loro testimonianza anche una coppia di genitori cattolici con figlio gay, protagonisti del libro a più voci “Genitori Fortunati. Vivere da credenti il coming out dei figli LGBT+” della casa editrice Effatà. Nel libro viene ribadito che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare "ogni marchio di ingiusta discriminazione" e particolarmente ogni forma di aggressione e di violenza»(Amoris laetitia, n. 250). Le parole di Papa Francesco sono autentiche perché profondamente evangeliche, parlano di un bene che non si lascia ingabbiare dal gelo della legge, suonano come promessa e riscatto per ogni genitore con un figlio LGBT+. La fede tormentata, il desiderio di Dio, talvolta incerto e talvolta silenzioso, che trapela dai racconti delle madri e dei padri ospitati in questo libro, non nascondono sofferenze e delusioni, ma quella dei genitori di figli LGBT+ è una pressante richiesta di ascolto e di dialogo alla società civile e alla Chiesa. Perché accogliere, accompagnare, discernere e integrare ogni persona, indipendentemente dall'orientamento sessuale, non sia più profezia sorprendente e per qualcuno ancora motivo di disorientamento, ma bella e "normale" abitudine capace di radicarsi tra fratelli e sorelle impegnati in un cammino solidale e condiviso. La prima edizione di questo libro, pubblicato anche in Spagna e negli Stati Uniti, è stata donata da La Tenda di Gionata a Papa Francesco nel corso dell'udienza avuta con lui in Vaticano il 16 settembre 2020. Alla base della lotta alla discriminazione contro le persone LGBT+ c’è quindi l’educazione, l’istruzione, la condivisione e l’incontro-ascolto. L’associazione Tenda di Gionata agevola l’incontro tra genitori, figli, rappresentati delle varie chiese e cittadinanza in generale, scuole, proprio per agevolare la conoscenza reciproca e l’approfondimento di temi relativi alla diversità di genere. Anche quest’anno si sono organizzate delle veglie “per (ricordare) quelli che sono caduti, per chi chiede diritti, per chi vuole essere se stesso, per chi vuole giustizia e un posto nel mondo”, come ricorda il video delle veglie 2022 realizzato dall’artista e grafico italiano Alessandro Previti e dall’associazione cristiana La Tenda di Gionata col supporto della Commissione Fede, Genere e Sessualità delle chiese Battiste, Metodiste e Valdesi (BMV), dal Global Network of Raimbow Catholics, dall’European Forum of LGBT Christian Group, dal Progetto Gay Christian Africa e dall’associazione ecumenica inglese OneBodyOneFaith. C’è ancora molto da fare.  Dal 2013 ad oggi sono 1.384 le vittime dell'omotransfobia registrate in Italia, di cui 148 già quest'anno come ci ricorda il "Report dell’omofobia in Italia da maggio 2021 ad aprile 2022", curato da Massimo Battaglio, che, con grafici e dati divisi per città, mese per mese, mostra gli agghiaccianti dati delle violenze omotransfobiche in Italia, consultabile su omofobia.org/, mentre delle infografiche sul fenomeno saranno disponibili sulla pagina Facebook di DaVoceAlRispetto. Anche in Europa purtroppo sono ancora troppi e impuniti i reati contro le persone LGBT+.  Le veglie di preghiera e i culti domenicali per il superamento della violenza dell’omotransfobia hanno avuto luogo in Italia, Francia, Spagna e Olanda. Diverse le veglie svolte anche in Italia come ad esempio a Milano con le associazioni Tenda di Gionata, il Guado, diversi esponenti di chiese quali quella valdese con fiaccolata e lettura e preghiere in comunità proprio per ribadire che i principi fondamentali sono: ascolto, educazione, rispetto reciproco e che le famiglie possono essere il cardine per una accettazione della diversità comune e per ribadire il principio della campagna informativa e civica della Commissione europea “Uniti nella diversità”.   

Domanda: ci sono diversi furti di beni culturali, cosa fa l’Unione europea per tutelarli? Marco Iulliani

Risposta: per arginare il traffico di beni culturali la Commissione europea avvia una consultazione pubblica in quanto sta per essere varato un nuovo piano d'azione europeo per contrastare il traffico illecito di beni culturali. Il piano d'azione, annunciato nella “strategia dell'Unione Europea per la lotta alla criminalità organizzata”, fornisce un quadro strategico globale per coordinare gli sforzi volti a combattere il traffico illecito di beni culturali. L'obiettivo è interrompere le attività criminali connesse e proteggere il patrimonio culturale. Secondo Interpol, oltre la metà dei circa 850mila beni culturali sequestrati in tutto il mondo nel 2020 è stata confiscata in Europa. Tra questi figurano oggetti numismatici (monete, denaro o medaglie), dipinti, sculture e materiale archeologico e bibliotecario. Questo dimostra l'importanza e l'impatto dell'azione europea contro i reati connessi ai beni culturali. Tutte le parti interessate, compresi gli operatori del mercato dell'arte, i ricercatori, i musei, la società civile, le autorità pubbliche, le organizzazioni internazionali e i cittadini, sono invitate a partecipare alla consultazione pubblica. I risultati contribuiranno ad orientare l’elaborazione del piano d'azione. La consultazione pubblica (https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives) e rimane aperta fino al 15 luglio. Diversi sono i progetti già attivati in quanto l'Unione Europea collabora con altri organismi internazionali coinvolti nella tutela del patrimonio culturale quali il Consiglio d'Europa, UNIDROIT, Interpol, Organizzazione mondiale delle dogane. Tra questi si segnala il progetto "NETCHER - NETwork and digital platform for Cultural Heritage Enhancing and Rebuilding" che ha iniziato a concretizzarsi dopo gli attentati terroristici di Parigi alla fine del 2015. Le indagini penali hanno dimostrato che il traffico di antichità è una delle principali fonti di finanziamento del terrorismo internazionale. I partecipanti al progetto hanno istituito una rete europea di operatori interessati e una carta europea delle buone pratiche per combattere efficacemente il traffico illecito di antichità. L'UE finanzia questo progetto attraverso il programma Horizon.

Domanda: quali sono gli aiuti concreti per le persone ucraine? Gli slavi non sono davvero simili a noi europei? Sonia Curiale

Risposta: molti sono i fondi destinati ai rifugiati ucraini per la guerra decisi dall’Unione europea. Il Consiglio ha effettuato modifiche legislative che consentono agli Stati membri dell’Unione europea di reindirizzare le risorse provenienti dai fondi della politica di coesione e dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) per aiutare i rifugiati che fuggono dall'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina. Il Consiglio ha adottato il regolamento riguardante l'azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE) che modifica il quadro giuridico 2014-2020 che disciplina i Fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE) e il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). Lo sblocco dei fondi di coesione 2014-2020 non programmati e la quota 2022 di React-UE dovrebbero consentire di sbloccare quasi 17 miliardi di euro. Certo i Balcani sono sempre stati storicamente “la polveriera dell’Europa”, ce lo dice la storia. Perché l’Ucraina possa entrare nell’Unione europea passeranno almeno una decina di anni perché vanno parametrate scelte economiche, normative, legislazione, diritti garantiti ai cittadini. E’ stato avviato uno strumento di sostegno tecnico da parte della Commissione europea per aiutare nove Stati membri dell’Unione europea ad accogliere e sostenere le persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Si tratta di Belgio, Cechia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Polonia, Romania e Slovacchia. Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato: “L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha innescato una crisi umanitaria gravissima. È nostro dovere aiutare le persone in fuga dalla guerra che cercano sicurezza nell'UE. Questo significa dare loro accesso ad alloggio, istruzione, assistenza sanitaria e occupazione. Con lo strumento di sostegno tecnico, la Commissione europea sostiene gli Stati membri affinché questo avvenga in modo agevole e rapido”. E’ attiva anche una direttiva sulla protezione temporanea degli ucraini; sono condivise le modalità per facilitare il riconoscimento delle qualifiche e dei diplomi dei rifugiati ucraini al fine di facilitarne l'ingresso nel mercato del lavoro dell'Unione Europea; nell’adattare i programmi scolastici alle esigenze degli alunni ucraini e nel migliorare il coordinamento interministeriale e transnazionale. Lo strumento di sostegno tecnico integra le attività delle agenzie dell'Unione Europea, in particolare dell'Agenzia dell’Unione europea per l'asilo (EUAA), che opera a Malta, in Italia, in Grecia, in Spagna, a Cipro, in Romania, in Belgio, in Lettonia, in Lituania e presto anche in Cechia e nei Paesi Bassi.