Guardia costiera europea, Dieselgate, ricerca e... le Pillole d'Europa - Affaritaliani.it

Pillole d'Europa

Guardia costiera europea, Dieselgate, ricerca e... le Pillole d'Europa

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

UNA GUARDIA COSTIERA EUROPEA, IL DIESELGATE, OPPORTUNITA’ EU-AMERICA LATINA, PROGETTI DI RICERCA EUROPEI, PARTENARIATO COMMERCIALE CON GLI USA

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.comeurochat2013@gmail.com

 

Domanda: non si sa più nulla del cosiddetto Dieselgate, mi aggiorna in proposito per favore? Ludovico Finetto

Risposta: sul Dieselgate il Parlamento europeo ha istituito una commissione d'inchiesta composta da 45 membri per indagare sulle violazioni delle norme comunitarie in materia di misurazioni delle emissioni di auto e sulla mancata adozione da parte della Commissione europea e delle autorità degli Stati membri di misure per far rispettare le norme comunitarie. Tra i compiti della commissione c’è anche quello di indagare sulla mancata fissazione da parte degli Stati membri di sanzioni effettive, proporzionale e dissuasive applicabili ai costruttori per le violazioni, e di verificare se la Commissione europea e gli Stati membri disponevano di elementi di prova dell'uso di meccanismi di manipolazione prima del 18 settembre 2015, data in cui è scoppiato lo scandalo.

Domanda: in Europa stanno, mi pare aumentando, con l’invecchiamento della popolazione, le problematiche neurologiche e dell’Alzheimer, ci sono progetti europei in corso? Licia Nasceto

Risposta: Le segnalo il progetto NET coordinato dal dott. Fabrizio Tagliavini, Direttore dell’Unità Operativa di Neuropatologia dell’Istituto Besta che mira a realizzare un percorso di cura integrato per la diagnosi precoce e la migliore gestione delle demenze nel Servizio Sanitario Nazionale di cinque regioni italiane (Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Umbria). Il progetto sviluppa criteri operativi di ricerca per la diagnosi della malattia di Alzheimer in fase preclinica/predemenza e implementazione di SOP per l'imaging e i biomarcatori liquorali nelle Memory Clinics. I partners principali sono oltre al Besta che è coordinatore del progetto, l’ospedale San Raffaele, l’I.R.C.C.S Fondazione Santa Lucia, Roma,  l’I.R.C.C.S. Centro S. Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Brescia e Regione Lombardia.  Il progetto, pilota a livello europeo, è iniziato il primo settembre 2015 e terminerà il 31 agosto 2018. Il finanziamento totale ammonta a oltre cinque milioni di euro. Si lavora sui marcatori genetici e biochimici, sui marcatori di imaging, sui marcatori neuropsicologici, sui biomarcatori per centri esperti e sul trasferimento dei dati al Servizio sanitario nazionale (SSN). Tra i progetti europei si segnala anche che nel periodo 2007-2013 il Besta ha ottenuto finanziamenti in vari ambiti per un totale di 21.533.800 euro. I progetti finanziati sono stati undici di cui sei coordinati dalla Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta. Nel solo 2013 l’Istituto Besta ha ottenuto due progetti in qualità di coordinatore (PROPANE e THERAGLIO) e uno in qualità di co-coordinatore (DESIRE) per un volume di finanziamento di 12.622.000 euro. Nell’ambito della nuova programmazione europea HORIZON 2020 la Fondazione ha già due progetti in qualità di coordinatore (DIACHEMO e PATHWAYS) per un finanziamento totale di circa 5.000.000 di euro ed è partner in altri due progetti europei. L’integrazione tra assistenza e ricerca si realizza tramite un approccio sistematico alle patologie e con l’uso estensivo dei mezzi informatici, la costituzione di archivi elettronici (DBs) e un approccio di analisi basato sulla connettività. Sono attivi progetti di ricerca pre-clinica su modelli sperimentali, di ricerca patogenetica e diagnostica avanzata, di sperimentazione clinica in neurologia e neurochirurgia, studi di neurologia clinica e di impatto sul sistema sanitario nazionale e regionale.

 

Domanda: sono una imprenditrice dell’America Latina, è vero che ci sono bandi e opportunità di collaborazione tra America Latina e Unione Europea? Alicia Guerrera

Risposta: Sì ci sono Il primo vertice fra l’UE, l’America Latina e i Caraibi, tenutosi a Rio de Janeiro nel giugno 1999, ha istituito un «partenariato strategico biregionale». L'ultimo vertice biennale, tenutosi nel giugno 2015 a Bruxelles, è stato il secondo vertice organizzato fra l'UE e la Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi (Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños, CELAC). In totale 60 paesi, fra cui i 33 Stati dell’America Latina e dei Caraibi membri del CELAC, hanno partecipato al vertice di Bruxelles. Il Vertice di Bruxelles ha adottato una breve dichiarazione politica, una dichiarazione più lunga sui vari aspetti del partenariato e un Piano di azione UE-CELAC basato sulle priorità stabilite negli ultimi vertici. Il piano stabilisce dieci settori prioritari di cooperazione biregionale tra cui scienza, ricerca, innovazione e tecnologia; parità uomo-donna; investimenti e imprenditorialità per uno sviluppo sostenibile. Ci sono poi per le imprese opportunità come la rete EEN –Enterprise Europe Network che organizza B2B gratuiti e programmi come Al-Invest IV di cooperazione economica che mira a sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese in America Latina, in collaborazione con i partner europei, al fine di contribuire a rafforzare la coesione sociale. Inoltre l’on. Elisabetta Gardini , eurodeputata, membro della Delegazione all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e presidente della parte europea del Forum delle Donne di Eurolat, in un recente incontro al Parlamento europeo di Strasburgo ci ha detto:”Con le donne del Sud America stiamo sviluppando progetti per agevolare il Fare Impresa al femminile. La cooperazione tra Unione europea e Sud America è importante. Sono sempre stata vicina alle esigenze delle piccole e medie imprese, che necessitano di essere maggiormente supportate e agevolate. Ma il compito che come Parlamentari europei siamo chiamati a svolgere è anche quello di predisporre un quadro giuridico che non metta in difficoltà il tessuto industriale  imponendo norme e obiettivi troppo stringenti e irrealizzabili. Garantire la tutela dell’ambiente è una priorità per tutti noi ma dobbiamo anche stare attenti a non sacrificare la competitività della nostra industria in nome di un ambientalismo ideologico. E’ necessario lottare contro la desertificazione del Pianeta ma anche contro la desertificazione industriale dell’Europa”.

 

Domanda: ma come si proteggono i confini marittimi? Diego Nuresi

Risposta: con una guardia costiera e di frontiera europea per proteggere le frontiere esterne dell'Europa. Per aumentare ulteriormente la sicurezza dei cittadini europei, la Commissione europea ha proposto inoltre di introdurre controlli sistematici, basati sul raffronto con banche dati pertinenti, di tutte le persone che entrano nello spazio Schengen o ne escono. La guardia costiera e di frontiera europea riunirà l'Agenzia europea per la guardia costiera e di frontiera istituita da Frontex e le autorità degli Stati membri responsabili della gestione delle frontiere, che continueranno a occuparsi delle attività giornaliere di gestione delle frontiere esterne. La nuova guardia costiera e di frontiera europea avrà una squadra di riserva rapida di guardie costiere e un parco di attrezzature tecniche; l'Agenzia potrà contare su almeno 1 500 esperti, il cui intervento potrà essere dispiegato entro tre giorni. Per la prima volta l'Agenzia potrà procurarsi le attrezzature autonomamente e attingere a un parco di attrezzature tecniche messo a disposizione dagli Stati membri; le risorse umane della nuova Agenzia, che entro il 2020 arriveranno a mille dipendenti a tempo indeterminato (più del doppio rispetto a Frontex), includeranno forze operative sul campo. Sarà istituito un centro di monitoraggio e analisi dei rischi per controllare i flussi migratori verso l'Unione europea e al suo interno e per svolgere analisi dei rischi e valutazioni obbligatorie della vulnerabilità. Le guardie costiere nazionali faranno parte della guardia costiera e di frontiera europea nella misura in cui svolgeranno operazioni di controllo delle frontiere. I mandati dell'Agenzia europea di controllo della pesca e dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima saranno allineati a quello della nuova guardia costiera e di frontiera europea. Le tre agenzie saranno in grado di avviare operazioni di sorveglianza congiunte, ad esempio utilizzando sistemi aerei a pilotaggio remoto (droni) nel Mar Mediterraneo.

Domanda: come procedono i negoziati commerciali UE-USA in corso per il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) ? Sui giornali non si legge più alcunché in proposito! Aurelio Moreschi

Risposta: la Commissione europea ha presentato una prima relazione dettagliata (http://trade.ec.europe.eu) sull'ultimo ciclo di negoziati TTIP che sintetizza le discussioni avute in tutti e tre gli ambiti dell'accordo: accesso al mercato, questioni normative e norme. Inoltre abbiamo chiesto a Strasburgo all’eurodeputato Flavio Zanonato che ci ha risposto:L’accordo con gli USA rappresenta sia una sfida che un’opportunità, ma come Unione Europea dobbiamo monitorare affinché il nostro tessuto industriale e produttivo non ne venga danneggiato e possa essere tutelato nel suo sviluppo e nella sua qualità. L’Unione Europea è impegnata a negoziare un accordo commerciale con gli Stati Uniti, noto come partenariato transatlantico su commercio e investimenti o TTIP. Con il TTIP, vogliamo aiutare i cittadini e le imprese grandi e piccole attraverso le seguenti azioni: apertura degli USA alle imprese dell'UE; riduzione degli oneri amministrativi per le imprese esportatrici; definizione di nuove norme per rendere più agevole ed equo esportare, importare e investire oltreoceano. L’ Unione Europea importa il 52 per cento delle materie necessarie a produrre energia; petrolio, metano, carbone e serve una strategia energetica europea per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e per differenziare le fonti, ad esempio ad oggi l’acciaio cinese costa molto meno di quello europeo e non possiamo stare a guardare morire le nostre aziende. Occorre fare delle scelte che tutelino sia l’ambiente che l’industria vista la globalizzazione del mercato.”