Pillole d'Europa

PENSIONI E REVERSIBILITA’ IN EU, FONDI PER LA RICERCA E PER LA FORMAZIONE

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono le stesse regole per le pensioni di reversibilità nei diversi Stati dell’Unione europea? Lisa Dutto

Risposta: no, ad esempio in Francia la pensione di reversibilità corrisponde al 54% della pensione percepita dal coniuge scomparso o di quella alla quale questi avrebbe avuto diritto (art. D353-1 del Code de la Sécurité sociale) ed è possibile cumulare la pensione di reversibilità con una pensione personale, ma in tal caso le risorse del coniuge vedovo non devono superare una determinata soglia stabilita con decreto ministeriale; in Germania il coniuge superstite può beneficiare di una percentuale pari al 55% della pensione spettante al defunto, dalla pensione ai superstiti si detrae il 40% del reddito personale, se questo supera una determinata franchigia. In Spagna l’ammontare della pensione di reversibilità, in percentuale rispetto al trattamento pensionistico di cui godeva il deceduto, è fissato nel  52% per il coniuge, elevabile al 70% nei casi in cui il beneficiario abbia contemporaneamente: familiari a carico; la pensione di reversibilità sia la principale o unica fonte di entrate; il suo reddito annuale complessivo non superi un tetto prestabilito (16.659,50 euro ). Per dare un parere sulla situazione italiana lo abbiamo chiesto a due esperti , il prof. Marco Perelli Ercolini, vicepresidente di FEDER.S.P.E.V e il Presidente prof. Michele Poerio che spiegano: ”La pensione di reversibilità è un diritto, maturato a seguito della contribuzione obbligatoria versata a valore corrente per tutta la vita lavorativa. I tagli in Italia sulla reversibilità sono operati in base al reddito del coniuge superstite e precisamente: lavoro proprio, pensione propria (non altre reversibilità), fabbricati (seconde case), altri redditi personali; sono esclusi i redditi derivanti da casa di proprietà abitata   dal coniuge superstite, i trattamenti di fine rapporto   e anticipazioni, altra/e pensione/i  di reversibilità, i redditi di capitale. Negli altri Stati dell’Unione europea la pensione di reversibilità ma anche tutte le altre pensioni non sono così vessate come in Italia. Anche al nostro congresso nazionale a Palermo  evidenziamo la necessità per l’Italia di separare assistenza da previdenza come fanno negli altri Stati europei. Facilmente si supera la soglia complessiva Irpef di 28.000 euro ed ecco il taglio con l’aliquota del 35% cui si aggiungono le code della competenza regionale e di quella comunale, ma se poi si supera un reddito complessivo di 50.000 euro l’aliquota è del 43% più le addizionali regionali e comunali. E  il 30% scende sotto il 20%, così molte persone si ritrovano con una pensione da fame, che non rispetta i versamenti effettuati allo Stato e che lo Stato si tiene indebitamente. La Corte dei Conti nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2021 ha chiesto di ripensare al sistema di tassazione delle pensioni, denunciando il persistere di «sbilanciamenti» sui redditi medi nonché andamenti «irregolari e distorsivi delle aliquote marginali effettive», affermazioni che ben si ingranano alle pensioni di reversibilità. nella bozza del disegno di legge delega sulla riforma fiscale all’articolo 3 riguardante la Revisione del sistema di imposizione  personale sui redditi» al punto 1.b2 si legge: «ridurre gradualmente le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef». La suddetta raccomandazione è stata peraltro ignorata nelle recenti discussioni in Commissione di revisione del sistema fiscale. Al congresso FEDERSPEV di Palermo (20-23 maggio) con tutti i delegati nazionali emergerà la sfiducia nei confronti di istituzioni, quando queste non rispettano le norme da loro stesse dettate da parte di pensionati che, con le loro tasse, già versano all’erario ben il 30per cento di Irpef. Il quadro di governance economica dell'Unione Europea è costituito dal quadro della politica di bilancio dell'UE (patto di stabilità e crescita e requisiti per i quadri di bilancio nazionali) e dalla procedura per gli squilibri macroeconomici, attuati nel contesto del semestre europeo per il coordinamento delle politiche, nonché dal quadro per i programmi di assistenza finanziaria macroeconomica. I programmi europei (EU4Health, programma Sanità pubblica) e il patto per l'Unione europea della Salute evidenziano le criticità comuni come la carenza di medici e la Commissione europea ha proposto pure una riforma della legislazione farmaceutica per medicinali più disponibili, a prezzi più accessibili e più innovativi. Al nostro Congresso parleremo di come sia prioritario dividere assistenza da previdenza, su progetti per un invecchiamento attivo e sulle politiche urgenti di previdenza anche complementare come i Pepp europei di cui il governo italiano neanche parla”.

Domanda: lavoro nel settore scientifico ci sono iniziative europee per noi per ampliare le possibilità di incontro  e collaborazione in un periodo in cui i governi danno solo esempio di disarmonia e discrasie? Lino Burtelli

Risposta: sì. Ce ne sono diverse. Le segnalo che, con l’obiettivo di rafforzare la Cooperazione Internazionale nell’ambito della Ricerca e dell’Innovazione, APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea - in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), organizza il 24 e 25 maggio, due giornate di incontri on line tra la comunità italiana R&I e le Addette e gli Addetti Scientifici e Spaziali presso le sedi diplomatiche all'estero.

Domanda: si parla tanto di competenze ma si stanno stanziando fondi per i nuovi percorsi formativi soprattutto nel settore energia? Barbara Levina

Risposta: sì. Inoltre proprio quest’anno è stato proclamato Anno europeo delle competenze e si è svolto di recente il festival europeo  delle competenze incentrato sulle nuove professioni per le transizioni verde e digitale. Il festival è collegato ad altri eventi legati alle competenze in Grecia, Belgio, Spagna, Lettonia, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo e molti altri paesi dell'UE nel corso di tutto il 2023. Diversi sono i  progetti finanziati dall'UE, ad esempio mediante il Fondo sociale europeo Plus, volto alla formazione e allo sviluppo delle competenze. Inoltre c’è un nuovo partenariato europeo su vasta scala nei settori ad alta intensità energetica nell'ambito del patto per le competenze.  

Domanda: cos’è la legge europea per la libertà di stampa di cui poco si parla? Erminia Vusco

Risposta: già nel settembre 2022 la Commissione europea aveva proposto una legge europea per la libertà dei media, che prevede, tra l'altro, garanzie contro le ingerenze politiche nelle decisioni editoriali e contro la sorveglianza. La proposta pone l'accento sull'indipendenza e sul finanziamento stabile dei media del servizio pubblico come pure sulla trasparenza della proprietà dei media e sulla distribuzione della pubblicità statale. La legge europea per la libertà dei media fa parte di un approccio europeo globale per i media, basato sul piano d'azione per la democrazia europea e sul piano d'azione per i settori dei media e degli audiovisivi (MAAP). Lo scorso anno la Commissione europea ha inoltre adottato una proposta per contrastare le azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica (dette anche "SLAPP" o "azioni bavaglio"), fornendo ai giornalisti e ai difensori dei diritti umani strumenti per contrastare i procedimenti giudiziari abusivi. L’iniziativa integra la raccomandazione della Commissione sulla sicurezza dei giornalisti.  Nel frattempo la Commissione europea prosegue la fornitura di sostegno finanziario per promuovere la libertà e il pluralismo dei media con fondi ad hoc per testate indipendenti e per la formazione di giornalisti con deontologia professionale.