Pillole d'Europa
PROGETTI PER AERONAUTICA, BIBLIOTECHE, MEDIA E PENSIONI
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono realtà che si occupano in Europa delle pensioni? Luca Frigerio
Risposta: sì. C’è la FEDER.S.P.e V. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove) che è molto attiva, sta anche raccogliendo firme per una petizione al Presidente Mattarella per la difesa delle pensioni. Si tratta dell'unica associazione sindacale che non si occupa solo di titolari di pensione, ma si fa carico istituzionalmente anche dei problemi delle loro vedove, che entrano a far parte in prima persona degli Organi Direttivi dell'Associazione stessa. Inoltre informa giovani e meno giovani sulle pensioni integrative quali i PEPP europei. Dialoga con le istituzioni italiane ed europee. Dice il prof. Michele Poerio, Presidente di Federspev e segretario nazionale di Confedir :”In Unione europea i pensionati italiani sono i più vessati e le pensioni di reversibilità sono talmente tassate e ridotte da denuncia. Ecco perché abbiamo avviato azioni legali. Denunciamo l’iniqua vessazione in atto nei confronti dei pensionati. Dal 2008 al 2024 per 14 anni i meccanismi di perequazione delle pensioni sono stati abbattuti o azzerati, rispetto agli standard della legge 388/2000, in spregio alle argomentazioni della Corte costituzionale, secondo la quale la reiterazione di provvedimenti di abbattimento o azzeramento della indicizzazione delle pensioni non avrebbe adeguatamente tutelato dagli insulti inflattivi anche le pensioni di maggiore importo. Stiamo raccogliendo firme per una petizione al Presidente Mattarella certi che comprenderà come non si possano vessare continuamente i pensionati. Inoltre i meccanismi di indicizzazione sono nettamente peggiorati dal Governo Letta (L.147/2013) in poi, con l’unica eccezione del Governo Draghi (L.234/2021 per il 2022). Infatti la rivalutazione è stata correlata all’importo complessivo del trattamento pensionistico, e con una unica percentuale sempre decrescente al crescere della misura complessiva della pensione, per finire nel 2023 con la rivalutazione del 32% per gli importi oltre 10 volte il minimo INPS ( rispetto al + 7,3% provvisorio e al + 8,1% definitivo accertato dall’Istat). In precedenza, invece, la rivalutazione avveniva “a scaglioni”, per cui almeno una quota della pensione (fino a 3-4 volte il minimo INPS) veniva rivalutata al 100% dell’indice Istat, una quota (da 3-4 volte a 5 volte il minimo) al 90% e per la restante quota al 75%. Ogni ulteriore taglio e non rivalutazione equa delle pensioni sarà da noi, (Federspev e Confedir), combattuta con azioni legali a favore dei diritti dei pensionati sia in sede italiana che in sede europea”.
Domanda: ci sono progetti europei che coinvolgono l’aeronautica? Marzia Nucci
Risposta: sì. C’è ad esempio l'impresa comune denominata "Aviazione pulita" (CAJU) che è un partenariato pubblico-privato tra la Commissione europea e l’industria aeronautica europea che lavora per conseguire gli obiettivi di prestazione ambientale stabiliti dal Green Deal comunitario per inquinare di meno e trovare soluzioni ecosostenibili. C’è poi l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (AESA) che ha il compito di garantire la sicurezza e la protezione ambientale del trasporto aereo in Europa e di cui sono membri i 27 Stati dell’Unione Europea, oltre a Islanda, Liechtenstein, Svizzera, Norvegia. Non dimentichiamo che l’aeronautica è il fulcro di tante innovazioni tecnologiche che poi hanno ritorni anche in altri settori, pertanto ci sono diversi fondi e progetti europei di ricerca e sviluppo. Di recente a Desenzano è stato ricordato il record di velocità del maresciallo Francesco Agello alla presenza delle massime autorità. In particolare erano presenti i soci del comitato Idroscalo Desenzano, associazione di promozione sociale molto attiva sul territorio apartitica e aconfessionale che ha collaborato per il museo, per l’evento, per rivitalizzare l’idroscalo e mantenere viva la memoria storica nel settore. Francesco Agello è stato autore del primato mondiale di velocità su idrovolanti, raggiunto nell'ottobre 1934 ai comandi di un Macchi-Castoldi M.C.72 portato alla velocità media di 709,202 km/h, record ancora imbattuto, e, di recente, all’idroscalo di Desenzano, alla presenza delle massime autorità si è riattivato il motore AS6, e si è messo in esposizione aperta al pubblico un modello di idrovolante identico in occasione del centenario dell’aeronautica militare. Si ricorda che ben quattro progetti presentati dall’Aeronautica Militare ed elaborati dal 3° Reparto Genio A.M. di Bari Palese, a seguito di valutazione da parte di una commissione tecnica, sono risultati tutti meritevoli di accedere ai fondi europei, per un totale di circa 3,4 Mln di Euro, nell’ambito del Programma Operativo Interregionale (POIn) “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico”. Tra i progetti recenti c’è ad esempio il progetto europeo CERTIFLIGHT che propone un nuovo servizio U-space per la certificazione legale delle tracce generate da UAS e voli aerei, attraverso l'introduzione di un nuovo dirompente sistema digitale EGNSS-IoT. CERTIFLIGHT dispone di una piattaforma software che offre ai propri clienti (operatori UAS, piloti GA) un servizio digitale per la generazione di rapporti certificati delle tracce di volo e dei registri di volo di velivoli UAS e GA, in particolare per scopi legati alla sicurezza e di valore commerciale.
Domanda: ci sono fondi europei per le biblioteche? Marica Cuppone
Risposta: sì. Ci sono diversi bandi aperti. Se ne è parlato anche il 28 ottobre a Milano presso l’Università Cattolica ad un incontro al quale hanno partecipato esperti a livello nazionale, regionale ed europeo, intitolato “Le biblioteche scolastiche nell’anno europeo delle competenze – formazione permanente e creatività”. Hanno partecipato docenti, bibliotecari, esponenti della associazione italiana biblioteche e delle università, membri della IFLA (federazione internazionale delle associazioni e istituzioni bibliotecarie) e della Commissione nazionale delle biblioteche scolastiche, della Soprintendenza archivistica, della associazione europea dei giornalisti scientifici, della Rete delle biblioteche mantovane, del Centro Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca. E’ stato ribadito come le biblioteche scolastiche possano essere il fulcro di una nuova didattica. Ad oggi le biblioteche scolastiche in Italia sono state create, seguite e gestite da docenti che lo fanno gratuitamente e che hanno realizzato progetti innovativi di qualità anche premiati in Italia e all’estero. E’ necessario però, ha ribadito il prof. Bruno Cavallarin, dell’IIS “F.Gonzaga” di Castiglione delle Stiviere (MN) che fa parte del coordinamento nazionale delle biblioteche scolastiche, che vi sia una valorizzazione concreta, visto che ci sono i fondi europei per le scuole e per la digitalizzazione del patrimonio delle biblioteche scolastiche. I dati presentati evidenziano che sono molto utili i bibliotecari scolastici per innovare anche le competenze, il tutto in linea con il quadro europeo normativo che promuove la creazione di “ambienti di apprendimento” e con le linee guida del Piano nazionale per la promozione della lettura, del Sistema Integrato delle Biblioteche Scolastiche nell’ambito dell’Azione #24 del Piano Nazionale Scuola Digitale, del Piano Nazionale “Biblioteche Scolastiche Innovative”. Ci sono pure le “équipe formative territoriali“ legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sono cofinanziati dal programma ErasmusPlus sette progetti europei che affrontano la trasformazione digitale delle biblioteche. C’è pure LibrarIN un progetto del programma comunitario Horizon Europe che fornisce nuove strade per la gestione partecipativa e la finanza sostenibile per le biblioteche europee come istituzioni culturali chiave. Esaminerà i modi in cui le biblioteche possono sviluppare nuove funzioni, servizi e creare maggior coinvolgimento tra cittadini, organizzazioni e comunità territoriali. Ci sono oltre 65mila biblioteche in tutta Europa. Ci sono in atto oltre 39 iniziative europee che valorizzano le biblioteche come spazi democratici di crescita per i cittadini e il territorio all’intero di Europe Challenge, programma che coinvolge una rete sempre in crescita di biblioteche innovative.
Domanda: ci sono dei bandi aperti per il settore dei media che è in crisi e azioni contro le fake news? Barbara Sissa
Risposta: sì. Ci sono diversi bandi aperti per i media all’interno del programma comunitario Europa Creativa. Ad esempio sino al 23 gennaio 2024 è aperto un bando del programma Europa Creativa – Sezione Cultura che cofinanzia progetti di cooperazione europea. Possono essere coperti i costi in parte per progetti transnazionali che coinvolgano organismi attivi nei settori culturali e creativi di differenti Stati, per realizzare attività settoriali o intersettoriali. E’ aperto un bando della Commissione europea per l’azione preparatoria “Una sfera pubblica europea: una nuova offerta di media online per i giovani europei”. Si tratta del quarto bando annuale di questo tipo, dopo quelli analoghi pubblicati nel 2020, 2021 e 2022 come progetto pilota. Sono aperti otto bandi del programma Europa Creativa per l’annualità 2024 nella sezione Media per il settore audiovisivo e cinematografico europeo. Ci sono due scadenze per un bando per le televisioni e i contenuti on line (rif. CREA-MEDIA-2024-TVONLINE). Possono beneficiarne società di produzione audiovisiva europee indipendenti. Inoltre la Commissione ha firmato un accordo amministrativo con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) a sostegno dei poteri di vigilanza e di esecuzione della Commissione europea ai sensi del regolamento sui servizi digitali. L’accordo è volto a sviluppare competenze e capacità che aiuteranno la Commissione europea ad individuare e valutare rischi sistemici nell’ambito del regolamento sui servizi digitali, tra cui i rischi correlati alla diffusione di disinformazione e contenuti illegali e gli effetti negativi sui minori. Contribuirà a organizzare lo scambio pratico di informazioni, dati, buone pratiche, metodologie, sistemi tecnici e strumenti con l'autorità di regolamentazione. L'AGCOM è stata nominata coordinatore dei servizi digitali per l'Italia e diventerà pertanto parte del comitato per i servizi digitali, che sarà istituito entro febbraio 2024 e sarà composto da un'autorità competente per Stato membro. Il servizio della Commissione responsabile dell'attuazione e dell'applicazione del regolamento sui servizi digitali, vale a dire la direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie (CNECT), ha recentemente concluso accordi amministrativi analoghi con le autorità di regolamentazione dei media di Francia e Irlanda; sono in corso colloqui con altre autorità che saranno annunciate a tempo debito. Gli accordi fanno seguito alla recente raccomandazione della Commissione agli Stati membri in cui questi ultimi vengono invitati a coordinare la loro risposta alla diffusione e all'amplificazione di contenuti illegali su piattaforme e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi. Il regolamento sui servizi digitali stabilisce norme fondamentali per plasmare un ambiente online sicuro e affidabile all’interno dell’UE. Una cooperazione efficace e attiva con gli Stati membri e le autorità nazionali di regolamentazione è fondamentale a tal fine, soprattutto nell'attuale contesto di conflitto, caratterizzato dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e dagli attacchi terroristici di Hamas contro Israele.