Serve meritocrazia in Italia e in Europa - Affaritaliani.it

Pillole d'Europa

Serve meritocrazia in Italia e in Europa

di Cinzia Boschiero

Intervista a Dea D’Aprile, Rettore dell’Università Unimeier e Presidente dell’associazione Vivisalute Lombardia

Domanda: Di recente la vostra associazione ha consegnato i prestigiosi riconoscimenti Vivisalute a ricercatori, medici, rappresentanti di associazioni, personalità che si sono distinte in progetti concreti per la salute, la sicurezza, la prevenzione in Italia e in Europa. Di cosa si tratta?
Risposta: Il nostro premio, riconosciuto a livello europeo, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è in collaborazione con il Cergas, Centro Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale   dell’Università  Bocconi. E’ un bando aperto, annuale, dedicato alla meritocrazia nel settore della salute, della attenzione alla Persona, ai progressi della ricerca scientifica.

Domanda: quest’anno chi avere premiato?
Risposta: alla presenza delle massime autorità abbiamo premiato sedici persone che si sono distinte per il loro impegno a favore dei cittadini e del territorio con progetti concreti di utilità sociale e assistenziale. Tra loro Antonio Barbato, della Polizia locale di Milano, Luigi Savina, questore di Milano, rappresentato dal Commissario di porta ticinese di Milano Roberto Guida, Gioacchino Violante, colonnello della Scuola Militare Teuliè,  il prof. Gian Vincenzo Zuccotti, per il suo progetto europeo contro l’obesità dei bambini, denominato Nutritake e sviluppato anche con l’associazione nazionale dietisti e inserito tra i documenti della Carta di Milano di Expo. Dovrei nominarli tutti, ma mi rendo conto che in questa sede non è possibile, però sul nostro sito (www.vivisalute.org) trovate tutti i dettagli sui loro progetti e iniziative e sulle motivazioni dei nostri premi.

Domanda:   perché secondo voi serve più meritocrazia in Italia e in Europa?
Risposta: perché le eccellenze ci sono e vanno riconosciute. Troppo spesso chi si impegna soprattutto in settori delicati e strategici come la salute, il sociale, la formazione, l’assistenza sul territorio  non riceve le adeguate attenzioni sia da parte dei media che da parte delle istituzioni. Il seminario che abbiamo organizzato in occasione del premio Vivisalute 2015 era proprio intitolato infatti “Prepararsi al futuro valorizzando le persone di talento: diffondere la cultura della prevenzione” per dare rilievo a persone meritevoli  che hanno sviluppato progetti concreti e positivi  in Italia e in Europa e che testimoniano come le professionalità possano ben rispondere ai bisogni reali dei cittadini.

Domanda: l’Università di cui Lei è Rettore organizza corsi di temi europei?
Risposta: certo. La nostra università Unimeier (www.unimeier.eu) realizza sia master che corsi di respiro non solo europeo ma anche internazionale perché crediamo nella cooperazione, nelle sinergie tra professionisti, ricercatori, aziende. I nostri studenti possono seguire tirocini e stages europei e i nostri docenti fanno lezioni non solo in italiano ma anche in altre lingue.    

Domanda:        Erasmus Plus è il programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport 2014-2020, voi parteciperete ai bandi?
Risposta:  Il programma è integrato  e permette di ottenere una visione d’insieme delle opportunità di sovvenzione disponibili, mira a facilitare l’accesso e promuove sinergie tra i diversi settori rimuovendo le barriere tra le varie tipologie di progetti; vuole inoltre attrarre nuovi attori dal mondo del lavoro e dalla società civile e stimolare nuove forme di cooperazione. ErasmusPlus si inserisce in un contesto socio-economico che vede, da una parte, quasi sei milioni di giovani europei disoccupati, con livelli che in alcuni paesi superano il 50 per cento. Allo stesso tempo si registrano oltre due milioni di posti di lavoro vacanti e un terzo dei datori di lavoro segnala difficoltà ad assumere personale con le qualifiche richieste. Ciò dimostra il sussistere di importanti deficit di competenze in Europa e università come la nostra lavorano assieme in rete proprio per migliorare la formazione, l’aggiornamento professionale e per dare slancio alla meritocrazia dando borse di studio ai giovani talenti ed ai ricercatori che le meritano.

Domanda: a livello europeo si è svolta la seconda conferenza relativa agli ERN- European Reference Network che sono dei network di centri altamente specializzati. Alla conferenza hanno partecipato oltre ad esperti europei e internazionali, il ministro della salute del Portogallo, il ministro della salute del Lussemburgo e quello francese, il direttore generale della DG Sante della Commissione europea Xavier Prats Monnè. Si è parlato anche di malattie rare e voi nel 2016 farete dei progetti anche su questi temi?
Risposta: Sì. Come ha detto alla cerimonia di premiazione il prof. Elio Borgonovi, presidente  Cergas Bocconi, la prevenzione è il più efficace strumento per la sostenibilità nel settore della salute e come ha sottolineato Maurizio Mauri, Direttore generale del Cerba, stiamo assistendo a più “rivoluzioni” in Ict, nelle biotecnologie, in imaging, in etica nel mondo della salute con al centro la ‘Persona’. La nostra associazione Vivisalute lavora a livello europeo su vari progetti relativi sia alla prevenzione che alla divulgazione medico-scientifica e le malattie rare sono uno degli argomenti su cui lavoreremo anche nel 2016. Mi sento di condividere ciò che ha detto il prof. Mauri ovvero che abbiamo una medicina delle 6 P : proattiva, preventiva, predittiva, personalizzata, partecipata, e più precisa grazie alle nuove tecnologie. Ci saranno sempre più progetti integrati e di cooperazione europea ed internazionale.   

Domanda: il terzo programma dell'Unione Europea per la salute (2014-2020) è il principale strumento di cui la Commissione europea si avvale per dare esecuzione alla strategia europea per la salute. Viene attuato mediante piani di lavoro annuali che stabiliscono i settori prioritari e i criteri per il finanziamento delle azioni nel quadro del programma. Il bilancio complessivo del programma ammonta a 449,4 milioni di euro, ne condividete gli obiettivi?
Risposta:  sì. Il programma persegue quattro obiettivi generali ovvero promuovere la salute, prevenire le malattie e incoraggiare ambienti favorevoli a stili di vita sani tenendo conto del principio "la salute in tutte le politiche";  proteggere i cittadini dell'Unione europea da gravi minacce sanitarie transfrontaliere; contribuire alla creazione di sistemi sanitari innovativi, efficienti e sostenibili; facilitare l'accesso a un'assistenza sanitaria integrata, migliore e più sicura per i cittadini dell'Unione europea.