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Salute, “long Covid” l’onda misteriosa lasciata dalla pandemia

di Daniele Rosa

Dalla nebbia mentale alla stanchezza, i sintomi che durano in molti pazienti guariti

Salute, "long Covid" l'onda misteriosa lasciata dalla pandemia

La pandemia del Covid, dopo morti e disastri, se ne è quasi andata ma ha lasciato dietro sé un'ombra misteriosa : il Covid persistente. Un insieme di sintomi che durano nel tempo (più di 200 diversi identificati) e che, alcuni ex -malati, devono sopportare. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è questa una condizione definita come “condizione post Covid”. Lo studio più avanzato pubblicato su The Lancet ha rilevato che un adulto su otto infetto da Coronavirus ha sintomi persistenti. Sintomi che in molte persone si sono evidenziati prima con problemi digestivi, poi con febbre, stanchezza, mal di testa, affaticamento. Un quadro clinico che li accompagna per mesi. “Ho ancora la febbre sopra i 38 gradi-conferma un ex paziente di Covid-accompagnata da tachicardia, bradicardia, stanchezza e lieve deterioramento cognitivo con una nebbia mentale che non mi permette di concentrarmi”.

Salute, sintomi che durano diversi mesi dopo il Covid

Chiaramente i medici differenziano i sintomi di malattie gravi, come l'insufficienza respiratoria, da quelle condizioni aspecifiche che spesso persistono nelle persone che hanno superato il Covid. L’OMS ha chiarito che si tratta di sintomi che "durano almeno due mesi e non possono essere spiegati da una diagnosi alternativa". Anche l’Osservatorio europeo dei sistemi e delle politiche sanitarie dell'OMS ha confermato che, nel 2021, un quarto delle persone infette ha continuato ad avere sintomi fino a un mese dopo la diagnosi e il 10% era ancora colpito 12 settimane dopo. Uno studio ha ridotto questa cifra al 2,3% , mentre un'altra indagine ha rilevato la presenza di almeno un sintomo ricorrente nel 73% delle persone . Un sondaggio americano del CDC (Centers for Disease Control) degli Stati Uniti ha invece detto che un adulto su cinque, colpito da Covid, aveva sintomi persistenti. I principali sintomi segnalati sono stati soprattutto perdita dell'olfatto e/o del gusto (anosmia e ageusia) e dolore muscolare, sebbene fossero frequenti anche dolore toracico, mancanza di respiro, formicolio e stanchezza.

 

Salute, "long Covid" un qualcosa di ancora inspiegato

Al di là del numero delle persone colpite, il “Covid persistente” è al momento  ancora sconosciuto agli esperti, con più domande che risposte. A cominciare dalla sua origine. “Un'ipotesi è che possano esserci pezzi del virus che persistono nel corpo e generano una risposta patologica e immunologica. Sembra plausibile”, sostiene Joan B. Soriano, epidemiologo consulente dell'OMS che conferma come siano allo studio ben sette diversi meccanismi come infiammazione persistente, disregolazione immunitaria, disturbi della coagulazione, persistenza virale, disfunzione autonomica, meccanismi endocrini o metabolici e scarso adattamento della via ACE2 (il recettore attraverso il quale il virus entra nelle cellule). La convinzione più comune è che molti di questi meccanismi interagiscano sinergicamente in alcuni pazienti e che la rivaccinazione riduca la frequenza e la gravità del Covid persistente. I sintomi che più colpiscono sono i disturbi neurocognitivi: una specie di nebbia cerebrale, difficoltà di concentrazione, la dissoluzione della memoria ritentiva e i problemi respiratori.

Salute, in soccorso ginnastica mentale ed esercizio fisico

Buona parte del mondo medico è convinta che i problemi neurocognitivi possano essere superati con la ginnastica mentale e con l’esercizio fisico per i danni motori. Ma l'impatto sulla qualità della vita dei pazienti è elevato con molte implicazioni sociali e personali. Insieme all’incertezza sulla completa conoscenza del problema vi è la percezione di come l’intero fenomeno sia un problema sanitario urgente, con un numero crescente di vittime umane. Rachel Levine, Sottosegretario alla Salute del Servizio Sanitario Pubblico del Governo degli Stati Uniti ha sottolineato come “sia importante concentrarsi sul problema del Covid persistente. Bisogna superare gli attuali problemi legati alla ricerca incompleta, alla mancanza di supporto diagnostico e a quelli di accesso ai servizi".