Il Sociale
Brescia, si può adottare anche con una disabilità fisica
Una donna affetta da sclerosi multipla ha il sacrosanto diritto di adottare e può essere tranquillamente una buona madre. A sancire questo principio (che dovrebbe essere ormai scontato) sono stati i giudici della Corte d’Appello di Brescia, che hanno accolto un ricorso di una coppia alla quale era stata respinta l’adozione subito dopo diagnosi della sclerosi multipla.
La coppia sposata da 9 anni, senza figli, entrambi professionisti e benestanti, avevano iniziato a preparare le pratiche di adozione, pratiche che però sono state bocciate proprio a causa della patologia della moglie.
I due coniugi non sono mai riusciti a coronare il soglio di diventare genitori. Nel 2008 decidono di sottoporsi a una serie di esami clinici, che rilevano dei problemi di fertilità per entrambi. Cosi i due si decidono a iniziare il percorso per nulla semplice, della fecondazione assistita e la signora si sottopone a una cura ormonale. Dopo ben 7 tentativi la coppia si rassegnano. Ma la situazione si complica anca di più nel 2014, quando alla donna viene diagnostica la sclerosi multipla.
Alla fine marito e moglie non vedono ovviamente, altra strada che l’adozione e sempre nel 2014 avviano le pratiche.
Passano 5 mesi e la coppia ottiene il via libera, sia da parte degli assistenti sociali e sia dell’ASL e nei giorni successivi hanno il colloquio con il magistrato del Tribunale dei minori di Brescia. Sembrava tutto andasse nel verso giusto, fino quando arriva il pare contrario del pubblico ministero che ha seguito le pratiche.
La bocciatura della richiesta di adozione di questa caparbia coppia bresciana, motivata dalle condizioni fisiche di uno dei due coniugi, non è intollerabile e mette in luce un’ignoranza inqualificabile nei confronti del mondo della disabilità, anche da parte di chi non è di certo sprovveduto intellettualmente, come un pubblico ministero appunto.